giovedì 2 gennaio 2020

I SINISTRATI MALATI DI MENTE, MANIACI DI GUERRE ISLAMICHE ( SARDINE, CENTRI SOCIALI, PD, RADICAL CHIC, BUONISTI, FALSI SINISTRI ), STANNO DAVVERO ATTIVANDO LA GUERRA CIVILE ARMATA TRA L'ISLAM E I CRISTIANI ITALIANI. DETTA GUERRA CI SARA' ENTRO LA FINE DELL'ESTATE 2020.



LIBIA, SBARCANO FORZE DI INVASIONE TURCHE, MINACCIANO L’ITALIA: L’ALLARME DELL’AMMIRAGLIO







Un atto di guerra. La Turchia minaccia la sovranità italiana visto quanto la nostra sicurezza dipende dalla Libia
Il Parlamento turco ha approvato l’invio di truppe in Libia accanto alle forze del governo di Tripoli di al Sarraj. Hanno votato a favore 325 deputati, contro 184, al testo che fornisce alle forze armate turche un mandato per intervenire in Libia, per un anno.
L’Egitto “condanna, nei termini più forti” il “passo del Parlamento turco” con cui è stato deciso di “inviare forze turche in Libia”. Lo si afferma sulla pagina Facebook del ministero degli Esteri egiziano.
Il Cairo come noto appoggia il generale Khalifa Haftar che da aprile sta cercando di conquistare Tripoli innescando un conflitto che finora ha causato la morte di oltre 2.000 combattenti dei due schieramenti e più di 280 civili, secondo stime Onu.
UE : “Abbiamo sottolineato in varie occasioni, l’ultima è stata il 23 dicembre scorso, che non esiste una soluzione militare per il conflitto in Libia”. Lo afferma uno dei portavoce del servizio di azione esterna dell’Unione europea interpellato a seguito degli sviluppi in Libia e dopo l’ok del Parlamento turco all’invio di truppe. “L’Ue ribadisce a tutte le parti interessate il suo appello a cessare tutte le azioni militari e riprendere il dialogo politico”, prosegue il portavoce.

GOVERNO ITALIANO: “”.
“Il caos libico rischia di farci catapultare foreign fighters dell’ISIS già combattenti in Siria direttamente in Sicilia”. E’ l’allarme lanciato dall’ammiraglio De Felice.

Quello che mi preoccupa è l’incosciente spola delle navi ONG tra le coste libiche e l’Italia, potenziali traghettatori di cellule terroristiche. Ricordo che con la Sea Watch 3 di Carola Rackete arrivarono i tre torturatori libici poi arrestati.

“La politica dei porti aperti non può che accentuare il fenomeno. Il Viminale già a Natale aveva emesso un’ordinanza con cui parlava di «persistenza della minaccia terroristica internazionale».
Ma c’è qualcosa in più da evidenziare: ben presto avremo in Libia combattenti stranieri che oltre a minare la sicurezza nazionale con il controllo del rubinetto dei flussi migratori, delle armi e della droga, avremo degli eserciti di mercenari che condizioneranno pesantemente i nostri interessi economici ponendo le mani sulle concessioni petrolifere ENI, sulle piattaforme off-shore e sul gasdotto Greenstream che collega la Libia con Gela, da lì nella rete nazionale fino a permettere alle nostre casalinghe di Verona di preparare il caffè ogni mattina.
“Ciò che mi sconcerta non è tanto quello che fanno le altre nazioni come la Turchia o la Russia, ma quello che non fa il nostro Governo per tutelare i nostri interessi nazionali in Libia. La conservazione della libertà di un popolo è direttamente proporzionale alla capacità del suo governo di tutelare i suoi interessi nazionali. Senza degli statisti capaci di definire e di attuare una strategia di sicurezza nazionale, l’Italia è persa.”
Lo diciamo chiaramente a Salvini: questo governo e questo presidente della Repubblica mettono a rischio la sicurezza nazionale. E’ tempo di fare qualcosa. E’ tempo di chiamare il popolo contro i palazzi. Di chiamare a raccolta, se serve, i militari.
Non è pensabile che con i miliziani islamisti inviati da Erdogan in Libia, noi si stia qui a temporeggiare con quella bagascia politica di Conte. Rischiamo, con la folle politica estera e migratoria di questo governo abusivo, di trovarci i miliziani di Isis direttamente in Sicilia.
Ne avevamo pubblicato un drammatico assaggio. Nel filmato intitolato “My father told me”, si vedono i piccoli islamici, di età compresa tra i 9 e i 13 anni, prendere parte a esercitazioni militari ed esecuzioni sommarie di prigionieri. Questi ora sono giovani uomini. Probabilmente tra quelli inviati in Libia. O tra quelli nei campi profughi siriani che vogliono tornare nell’Europa dove sono nati e cresciuti i loro padri migranti.
Studiano il Corano, fanno lezioni di guerra con tanto di lavagna e insegnante e vengono inviati in finte missioni di guerra. Nel video, che dura 34 minuti, diverse le esecuzioni di ‘infedeli’ da parte di questi bambini. Ora sono pronti a salire sui barconi.










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