sabato 30 aprile 2022

 BREAKING NEWS, VIDEO

TUNISINO SBARCATO SI LAMENTA: “ACCOGLIENZA DA SCHIFO” – VIDEO

APRILE 30, 2022





























Ormai da due anni le coste italiano sono prese d’assalto. In primis Lampedusa. Nei primi quattro mesi di quest’anno abbiamo già superato il record dello scorso anno.

Ma l’accoglienza italiana a Lampedusa non soddisfa chi ha pagato il pacchetto completo come i clandestini tunisini che a migliaia stanno prendendo d’assalto l’Italia.

Ad esempio, ecco come un immigrato tunisino, “accolto” a spese dei contribuenti italiani, si lamenta, pubblicando su Facebook questo video, delle condizioni all’interno dell’hotspot di Lampedusa. Nei commenti, le rassicurazioni di chi è già riuscito a scappare dai centri accoglienza.










Traduzione o sottotitoli, anche se questo video fu pubblicato tempo fa. Possiamo dedurre che non piaccia, ma non capendo non riesco a controbattere, ad ogni modo se l’accoglienza italiana “gli fa schifo”, può sempre tornare indietro o cambiare paese, che è meglio per tutti.

 E' LEGALE DELINQUERE IN ITALIA PER GLI AFRICANI:




BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, ROMA

NIGERIANO ESIGE SESSO DA RAGAZZA SUL BUS IN MEZZO A TUTTI: “TI VOGLIO ORA”

APRILE 29, 2022





























E’ passato dalle avances volgari ai palpeggiamenti, il tutto dentro un bus di linea dell’Atac, davanti a passeggeri esterrefatti. E’ dovuto intervenire il conducente del bus oggi, 29 aprile, poco prima di mezzogiorno, quando tra turisti e pendolari che affollavano il mezzo è scattato l’allarme: era il solito molestatore sessuale africano.

L’immigrato, un quarantenne nigeriano, aveva preso di mira una 28enne: si è seduto accanto a lei e ha cominciato a sussurrarle parole volgari che hanno attirato l’attenzione anche di altri passeggeri. Il bus stava percorrendo il suo normale tragitto di linea dall’Eur a Fonte Laurentina.

Non soddisfatto, appena la vittima ha cercato di cambiare posto, si è alzato e l’ha palpeggiata ripetutamente. Voleva sesso direttamente sul bus. A quel punto tra la reazione della donna ed il parapiglia dei passeggeri, è stato chiesto al conducente del bus di fermarsi.

L’autista, arrivato all’altezza di viale degli Astri, al Torrino, ha messo in allerta la polizia che nel giro di pochi minuti ha arrestato il molestatore.

Il quarantenne nigeriano, però, non soddisfatto ha tentato di aggredire pure gli agenti per sfuggire all’arresto. Così si è ritrovato arrestato con la doppia accusa di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale.

Domani sarò processato per direttissima a piazzale Clodio. Secondo i primi accertamenti la vittima non aveva mai visto prima il suo molestatore.




ma non era stato eliminato il reato di resistenza, grazie a quel porco del renzino?






 BREAKING NEWS, INVASIONE

VINCONO LE ONG, IL CAPO DI FRONTEX FABRICE LEGGERI SI DIMETTE PER “TROPPI RESPINGIMENTI”

APRILE 29, 2022
























Questo è il risultato a stare nella ue:

Regolarmente accusato dalle famigerate Ong di aver chiuso un occhio sul respingimento ‘illegale’ di clandestini nel Mar Egeo, il boss italo-francese dell’agenzia di frontiera europea Frontex, Fabrice Leggeri, ha presentato venerdì le sue dimissioni. L’agenzia è da anni oggetto di diverse indagini da parte di ONG e media europei per cosiddette “violazioni dei diritti umani”. Come se gli invasori avessero dei diritti.


Il direttore esecutivo dell’agenzia UE delle guardie di frontiera Frontex, Fabrice Leggeri, ha presentato le sue dimissioni venerdì 29 aprile a seguito delle accuse di violazione dei diritti umani contro la sua agenzia. Nel gennaio 2021 l’Ufficio UE (Olaf) aveva aperto un’indagine contro Frontex, accusata di aver chiuso un occhio sul comportamento delle guardie costiere greche che hanno partecipato – e partecipano tuttora, secondo le ONG – ai respingimenti ‘illegali’ dei clandestini con barche rimandate verso la Turchia, nel Mar Egeo. L’agenzia è stata accusata di aver partecipato a questi “respingimenti”.

Il rovesciamento dei valori: respingere l’invasore che diventa ‘illegale’. Poi dobbiamo mandare le armi a Kiev.


“Posso confermare che ha presentato le sue dimissioni” al consiglio, e questo “apre la possibilità di un nuovo inizio” per Frontex, ha detto soddisfatto un portavoce del governo tedesco in una conferenza alla stampa di Berlino. Questa proposta di dimissioni, ha proseguito il portavoce, “dà la possibilità di chiarire appieno le accuse al fine di creare trasparenza e garantire che tutte le operazioni di Frontex si svolgano nel rispetto del diritto UE”.

La Germania finanzia direttamente molte delle ong impegnate nel traffico di clandestini.









Frontex come nome va bene, quando zio ci libera lo teniamo e l’accoglienza diventa coi siluri, i diritti quello di affondare mangiati dagli squali😁






BENGALESE DECAPITA UN UOMO A TORINO, AVVOCATO: “E’ LA SUA CULTURA”

APRILE 29, 2022







Ancora su questa notizia:

Ci sono altri particolari che dimostrano la qualità degli immigrati che stiamo importando in Italia. Individui che credono a riti magici e decapitazioni rituali. E che fanno compravendita di donne.

Si trattò di un omicidio premeditato, quello commesso lo scorso 10 giugno da Mostafa Mohamed, cuoco bengalese 26enne, condannato ieri all’ergastolo dalla Corte d’Assise presieduta da Alessandra Salvadori. L’imputato, difeso dall’avvocata Nadia Di Brita, dovrà rispondere anche di vilipendio di cadavere: i giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltà e ordinato la trasmissione degli atti relativamente al taglio della testa della vittima che l’imputato effettuò, quando il connazionale e coetaneo Mohamed Ibrahim era già morto strangolato, nell’appartamento di corso Francia 95 in cui viveva.


La Corte d’Assise ha accolto la richiesta dei pm Valentina Sellaroli e Marco Sanini, che hanno coordinato l’inchiesta della squadra mobile, e che ieri hanno chiesto per l’imputato il massimo della pena. «Siamo in presenza di un delitto efferato – ha dichiarato Sanini – connotato da speciale crudeltà ed indice di assenza di qualsivoglia considerazione del valore essenziale che la nostra cultura etica e sociale, prima ancora che il nostro ordinamento giuridico, attribuisce alla vita umana».

«Un delitto – ha aggiunto il pm – ricostruito con dovizia di particolari sin dalle prime fasi di indagine, grazie alle quali il responsabile è stato, entro le 36 ore successive, individuato e assicurato alla giustizia». L’avvocata Di Brita ha chiesto l’assoluzione sostenendo che Mohamed avesse agito per legittima difesa durante una lite. «Quella sera – aveva spiegato l’imputato durante un interrogatorio- abbiamo discusso per Charmin, una ragazza bengalese. Io l’amavo e lei amava me. Ho dato molti soldi alla sua famiglia. Ma poi l’hanno venduta in sposa a un altro uomo. Ibrahim mi ha accusato di continuare a sentirla per telefono e mi ha aggredito». La tesi per cui l’imputato sarebbe stato provocato è stata respinta dai pm, che hanno sostenuto: «Fu un omicidio premeditato e aggravato dalla crudeltà. L’imputato aveva un coltello nello zaino e ha usato dei guanti per il delitto, indice della volontà di cancellare le tracce». Il movente per la procura è chiaro: un debito non saldato dalla vittima di 4mila euro. «Le attenuanti non sono concedibili», ha precisato la pm Sellaroli che, contestando quanto affermato dall’avvocata Di Brita che aveva parlato di “lacune nelle indagini”, ha ribadito: «Sono state svolte con rigore dal pubblico ministero, che è stato bene attento a trarre conclusioni sulla base di elementi provati».

Nella casa del delitto erano rimasti, sul tavolo, tre piatti: su uno c’era una “m” disegnata col sangue. La traccia non è dell’imputato. «Potrebbe trattarsi – aveva detto la difesa – di un rito magico fatto dalla vittima con i suoi amici, per punire il mio assistito, visto che continuava a sentire Charmin». Comunque sia andata, l’imputato è reo confesso: ad uccidere il connazionale fu lui, non ci sono dubbi.

«Ho puntato sulla legittima difesa, anche se c’è la decapitazione – ha detto dopo la sentenza l’avvocata di Mohamed – perché il taglio della testa è un’azione comune per chi crede nei riti tribali bengalesi». Per la Corte d’Assise invece si tratta di un omicidio premeditato e il taglio della testa costituisce un reato a sé: il vilipendio di cadavere.

E’ una ‘pratica comune’. E noi li facciamo entrare.




















 BREAKING NEWS, DOSSIER ACCOGLIENZA, EMILIA, INVASIONE

MANDANO I FIGLI SUI BARCONI E POI RIFIUTANO DI RIPRENDERSELI: “MANTENETELI VOI ITALIANI”

APRILE 29, 2022




























Ormai sono 220. Più del triplo dei posti letto disponibili. Una situazione critica e sempre meno sostenibile, afferma il sindaco di Modena Muzzarelli. Con una spesa a carico del Comune che è più del doppio di quanto rimborsa lo Stato.

Prendiamo l’esempio di Modena ma accade in tutta Italia. Parliamo di decine di migliaia di scrocconi che grazie alla legge Zampa voluta dal Pd vengono a farsi mantenere in Italia fino alla maggiore età.

Dalla scorsa estate si è registrato un incremento costante e significativo di arrivi di minori stranieri non accompagnati sul territorio comunale che non pare rallentare. Da luglio 2021 ad aprile di quest’anno sono arrivati ragazzi tunisini, albanesi e pachistani, che sono andati ad aggiungersi a quelli già in carico ai Servizi sociali. Nei mesi scorsi il sindaco aveva inviato comunicazioni alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese, la quale, rispondendo, aveva rassicurato sulle misure in atto per potenziare il sistema dell’accoglienza, in particolare della rete Sai.

Perché il loro problema non è rimandarli nei loro fottuti Paesi, ma ‘ampliare il sistema di accoglienza’, ovvero il business. Parliamo, inoltre, di delinquenti che spesso stuprano e spacciano.


Oggi i minori collocati in comunità a carico del Comune sono quasi 190 (per anni non avevano superato il centinaio) a fronte di 60 posti Sai. Quindi il tema non solo resta di forte attualità, ma assume connotazioni ancora più allarmanti tanto da indurre Muzzarelli a chiedere l’interessamento urgente della ministra. «La collaborazione con Prefettura, Questura e altre istituzioni è positiva e consolidata, ma a fronte di numeri così rilevanti diventa impossibile per i nostri Uffici sostenere gli adempimenti necessari per rispettare gli obblighi di legge per i Comuni» scrive Gian Carlo Muzzarelli, martedì 26 aprile, in una nuova lettera indirizzata alla ministra e al Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero, la commissaria per le procedure per l’assistenza nei confronti dei Msna, Francesca Ferrandino.

Il sindaco parla di «fortissima criticità» e di «una situazione sempre meno sostenibile per le possibilità economiche ed organizzative di una singola amministrazione comunale» e rimarca «la necessità di un maggiore sforzo da parte di tutti i soggetti istituzionali». Muzzarelli chiede innanzitutto di «ripristinare e assicurare una corretta filiera del sistema di accoglienza dei minori che prevede la gestione a livello governativo con una ripartizione più equa degli arrivi su tutto il territorio nazionale», ma anche di «assicurare le risorse necessarie per garantire i corretti servizi e le necessarie coperture di bilancio».

Nel 2021 ha infatti speso per i minori stranieri non accompagnati oltre 3,3 milioni a fronte di un contributo ministeriale di poco più della metà (circa 1,65 milioni). E per il 2022 si stima che, pur essendo previsto il finanziamento di 60 posti Sai per minori e quindi un maggiore rimborso, l’onere a carico esclusivo del bilancio comunale resterà di almeno 1,3 milioni.

Desta preoccupazione anche il fatto che si registrano episodi, già segnalati in procura, legati alla presenza di adulti di riferimento dei minori che si rifiutano però di prenderli in carico.

A loro basta rifiutarsi.














finchè non si sterminano piddioti & c, la situazione peggiorerà.



PRESA A PUGNI IN TESTA DA AFRICANO MENTRE PASSEGGIA: SALVATA DAI MILITARI

APRILE 29, 2022



























Tanta paura per una donna che stava parlando al telefono a pochi metri dalla stazione Termini. In via Daniele Manin, nel pomeriggio di ieri, è stata aggredita da uno sconosciuto che l’ha avvicinata colpendola a pugni in testa.

Una aggressione in pieno giorno avvenuta per un probabile tentativo di rapina. Il ragazzo che l’ha colpita, un 26enne marocchino, è stato bloccato dai carabinieri che sono intervenuti interrompendo l’azione violenta e, vinta la resistenza dell’aggressore lo hanno arrestato perché gravemente indiziato di tentata rapina, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.







“ragazzo”

 BREAKING NEWS, UCRAINA CRISI, VIDEO

TRUPPE RUSSE CHIUDONO LA SACCA DI IZYUM, PIÙ DI MILLE SOLDATI UCRAINI INTRAPPOLATI – VIDEO

APRILE 29, 2022



















la russia ha vinto altro che perdere! tiggi falsi della maggioloni-pannoloni





slava vlad!

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, SICILIA

AFRICANO MASSACRA DI BOTTE PRETE CHE LO OSPITA: “VOLEVA UCCIDERLO”

APRILE 29, 2022

























Momenti drammatici, domenica scorsa nel centro di accoglienza APS San Giuseppe Maria Tomasi ad Agrigento, dove un giovane ospite ha, di buon mattino, aperto i bocchettoni del gas che si trovano adiacenti all’abitazione privata di Don Vito. Il sacerdote accorgendosi del gesto insensato lo ha richiamato invitandolo a fermarsi e avvertendo, nello stesso tempo, gli altri operatori che nell’immediato si sono precipitati per bloccare la fuoriuscita del gas.


In seguito l’ospite contrariato e probabilmente per nulla cosciente di quanto stava per provocare, ha aspettato Don Vito, che dopo qualche minuto scendeva dalla propria abitazione per andare a celebrare messa, e senza dargli nemmeno il tempo di richiudere la porta gli si è scagliato addosso con calci e pugni lasciando sgomento e senza possibilità di difesa.

“La domenica appena trascorsa si è andati ben oltre la indisponibilità del signore ad accettare una serena convivialità mettendo in atto un vero e proprio attentato alla vita del nostro Sacerdote, nonché presidente del centro, Don Vito Scilabra”.













Ne crepasse uno ogni minuto di sti maledetti preti mafiosi.





Ne crepasse uno ogni minuto di sti maledetti preti faccendieri mafiosi.






Quello nella foto poi, non ne parliamo…




Sono peggio di quelli che si tengono serpenti e tarantole in casa.








 BREAKING NEWS, UCRAINA CRISI

PRIMI CIVILI OSTAGGIO DEGLI UCRAINI LIBERATI DA SOTTERRANEI AZOVSTAL: “NON VOLEVANO FARCI USCIRE” – FOTO

APRILE 29, 2022





























La famiglia Savin è uscita a proprio rischio e pericolo. Erano intimiditi dal fatto che non ce l’avrebbero fatta.

Azov non voleva lasciarsi andare, e anche la direzione dell’impianto si è messa in contatto con i militanti, ma non sono stati d’accordo sul fatto che le persone uscissero.

Il capofamiglia, Mikhail, ha trovato una radio in un’officina e l’ha sintonizzata sulla radio Vesti FM, e solo dopo aver sentito che c’era un corridoio permesso dai russi per i civili, hanno deciso di uscire. Ci sono ancora 71 persone rimaste nella prigione dell’officina.











Soldati russi eroi!!!

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, MARCHE

SPOSA UN ROM A 17 ANNI E VIENE BASTONATA TUTTI I GIORNI

APRILE 29, 2022






Certi individui meritano tutte le bastonate che prendono. La libertà, termine profondamente abusato in questo secolo, dovrebbe essere solo per le persone in grado di intendere e volere.

Due anni di convivenza difficile durante i quali sarebbe stata picchiata e minacciata. Incinta del loro figlio il compagno l’avrebbe presa a pugni colpendole un rene provocandole le contrazioni e il parto. Quando lei ha trovato la forza di lasciarlo lui l’avrebbe anche violentata costringendola a fare sesso “altrimenti non rivedrai più il bambino”. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violenza sessuale un rom di 25 anni è finito a processo davanti al collegio penale presieduto dalla giudice Francesca Grassi. Ieri mattina in aula è stata sentita la vittima che è stata la compagna dell’imputato per due anni. La giovane, oggi 21enne (aveva 17 anni quando iniziò la convivenza con il rom), ha ripercorso le fasi della relazione fatta di litigi e botte stando alle accuse. La coppia si era messa insieme nel 2018 e un anno dopo era nato anche un bambino.

I primi mesi della relazione sarebbero trascorsi sereni, poi sarebbero arrivati i problemi. Lei viveva a casa di lui, a Falconara, e ai familiari del compagno. “Fino a quando non l’ho lasciato è stata una storia di liti e bastonate per me – ha riferito la giovane, originaria dell’Abruzzo – e anche i suoi parenti mi picchiavano quando facevamo a questione”. Lui sarebbe stato possessivo e geloso al punto che lei non poteva vedere e parlare nemmeno con i genitori e la sorella. A luglio del 2020 lei decide di andare via e lasciarlo ma il compagno si sarebbe tenuto il bambino. “Quando ero incinta di quaranta settimane lui mi ha picchiato e mi ha colpito ad un rene – ha riferito la giovane – e io sono andata in pronto soccorso. Dopo mezz’ora avevo le contrazioni e mi hanno fatta partorire”. Per rivedere il figlio lui l’avrebbe costretta a fare sesso. Era settembre 2020. “Mi aveva minacciato che se non lo facevo no rivedevo più mio figlio – ha raccontato la 21enne – dopo il rapporto sessuale a cui mi ha costretta mi ha picchiata perché voleva che restassi con lui ma io non volevo”. La vittima è tornata nella sua regione d’origine e ha denunciato il fatto ai carabinieri della cittadina dove abita. Per le percosse ricevute avrebbe avuto un indebolimento permanente del naso con difficoltà respiratorie. Ieri, dopo la sua testimonianza, il pm Paolo Gubinelli ha contestato due aggravanti all’imputato (difeso dall’avvocato Silvia Pennucci), quella di averla picchiata incinta e per i danni al naso. Il rom, stando alle accuse di lei, una volta avrebbe preso anche il bambino ancora in fasce, per i piedi, messo a testa in giù, minacciando la sua compagna che gli avrebbe fatto de male se lei non rientrava a casa. Prossima udienza il 13 ottobre per sentire i testi della difesa.









Ma chi se ne frega