venerdì 31 maggio 2019

DATI SMENTISCONO L’EUROFANATICO VISCO: CON LA UE ITALIA PIÙ POVERA






“Saremmo stati più poveri senza l’Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne
un avversario”,”addossare all’Europa il  nostro disagio è un errore,non porta
vantaggi e distrae dai problemi reali”. Così Visco,governatore di Bankitalia,
nelle Considerazioni finali sul 2018.
Visco auspica che si partecipi al completamento dell’Unione”con responsabilità,in modo costruttivo”.E citando Canetti e Wittgenstein dice:”Le parole sono azioni”e”nell’oscurità pesano il doppio”.E raccomanda:”Lungimiranza deve tornare a guidare le azioni di oggi”.
Solite idiozie. L’euro è stata una rapina. E la Ue è una gabbia da cui dobbiamo uscire: ci impone zingari, ci impone di dare i sussidi agli immigrati e di non riportare i clandestini in Libia.

Il primo gennaio del 1999 2000 diventava la ‘nostra’ moneta.
Il grafico seguente mostra la differenza tra il Pil pro-capite italiano (la ricchezza media dei cittadini italiani) e quello medio di cittadini degli altri Paesi Ue.
Per l’Italia è stata una lunga cavalcata dagli anni sessanta, fino al punto massimo raggiunto nel 1995, quando il cittadino medio italiano era più ricco della media Ue di quasi 500 euro attuali. E al tempo, nella Ue c’erano solo Paesi ricchi come, ad esempio, Germania, Francia e Olanda.
Questo significava che l’Italia era diventata ‘troppo’ competitiva. E minacciava l’industria tedesca. Si doveva correre ai ripari. A quel tempo è nato l’Euro: che è una spaventoso passaggio di ricchezza dall’Italia (e dagli altri paesi) alla Germania e dai lavoratori tedeschi agli industriali tedeschi.
Nel 1995 si inizia infatti a far convergere i cambi fino al drammatico avvento dell’Euro avvenuto nel 1999.
Oggi, il cittadino italiano medio si impoverisce rispetto ad un cittadino medio Ue di oltre 5mila euro l’anno. Non parliamo di quanto rispetto ad un tedesco o ad un britannico che ha la sua moneta.
L’Euro è stato questo. Una catastrofe per l’Italia.

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Il presidente di Bankitalia Ignazio Visco ha detto che «senza Europa, l'Italia sarebbe più povera». Nei grafici è possibile osservare l'andamento della povertà assoluta, del risparmio e del valore degli immobili negli ultimi anni. Quelli in cui la UE e l'eurone ci hanno protetti.
















"MATTARELLA PREMIA ISLAMICA CHE SOSTIENE I TERRORISTI DELL'ISIS.

MATTARELLA PREMIA ISLAMICA CHE SOSTIENE I TERRORISTI SIRIANI





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ha conferito alla giornalista italo-siriana, , il più alto degli ordini della Repubblica italiana, per i suoi coraggiosi reportage in ”. Ovviamente costei è una delle sostenitrici del “regime change”, con bandiera al collo dei “ribelli moderati”

 



Parliamo di questi:

Un gruppo dei cosiddetti ribelli “moderati” islamici ha decapitato un ragazzino tra i 10 e i 13 anni in Siria, accusandolo di essere uno dei «cani di Assad». Quindi un ‘infedele’ alawita. La notizia è stata diffusa da media locali e poi confermata dalla BBC.


























CLANDESTINI, NAVE MARINA VERSO GENOVA, SALVINI: “NON RESTERANNO IN ITALIA” – VIDEO




Salvini ha dichiarato che non resteranno in Italia
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Vorremmo qualche indicazione in più: dove vanno? Perché non sono stati riportati direttamente in Libia? Perché ci prendiamo clandestini dalla Libia con gli aerei invece di riportarli nei Paesi di provenienza?
🔴 La nave della Marina con a bordo un centinaio di immigrati ha avuto indicazione di dirigersi a Genova, ma nessun extracomunitario resterà in Liguria o a carico dei contribuenti italiani.

 Dal ministero dell’Interno trapela che la scelta di Genova è un modo per “alzare l’attenzione sulla vicenda e chiamare alla responsabilità partner europei, a partire dalla Francia, che non possono continuare a far finta di nulla e lasciare l’Italia da sola a gestire il problema”.













SCONTO DI PENA A PROFUGO ASSASSINO, FIGLIA VITTIMA: “INGIUSTIZIA”




“È una sentenza profondamente ingiusta e sono profondamente delusa, se questa è la giustizia in Italia. Sono invece molto contenta che la Procura generale abbia fatto ricorso: ci fa sentire che lo Stato c’è”. È la reazione della figlia di Lanfranco Chiarini, anziano imprenditore ucciso nella sua casa di Castel San Pietro (Bologna) il 3 gennaio 2017 da Desmond Newthing, richiedente asilo nigeriano, alla sentenza della Corte di assise di appello che, riconoscendo l’attenuante bizzarra dell’illusio, ha ridotto da 16 a 12 anni e 6 mesi la pena:
 Il sostituto procuratore generale Valter Giovannini è ricorso in Cassazione.
“È stato ingiusta – è la posizione di Alice Chiarini, diffusa dall’avvocato Massimo Leone, parte civile – la concessione dell’attenuante, riconosciuta sulla base delle sole parole dell’imputato, che si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere, per poi parlare con dichiarazioni spontanee e una lettera solo quando, a giudizio, le prove contro di lui erano schiaccianti”.
Traini che ha sparato ad un mucchio di spacciatori, senza uccidere nessuno, condannato alla stessa pena di questo assassino.













EUROPA CHIEDE ALL'ITALIA DI RIPRENDERSI "46 MILA CLANDESTINI" FORSE E' L'ORA DI USCIRE DALL'EUROPA. 


UE CHIEDE ALL’ITALIA DI ‘RIPRENDERSI’ 46MILA CLANDESTINI



Nei primi tre mesi del 2019, i cosiddetti “Dublinanti di ritorno”, clandestini sbarcati in Italia e poi fuggiti in altri Paesi UE, sono stati più numerosi degli ingressi via mare.

Ben 46mila gli immigrati che gli Stati europei, Germania e Francia in testa, hanno chiesto all’Italia di riprendersi in base al Regolamento di Dublino, che impone al Paese di primo ingresso la responsabilità di farsi carico dei richiedenti asilo.

Ovviamente, l’Italia fa resistenza ‘burocratica’ grazie al Viminale, quindi, lo scorso anno, sono ‘solo’ 6.574 quelli sono stati così rispediti in Italia a fronte di appena 254 stranieri che, per lo stesso meccanismo, Roma è riuscita a far tornare negli altri Paesi europei che li avevano in carico: ma l’Italia è Paese di primo sbarco, tranne gli sconfinamenti a Trieste e gli arrivi dalla Grecia.


















PARROCO: “IO STO CON SALVINI, È IN GIOCO LA NOSTRA IDENTITÀ” – VIDEO



Don Salvatore Picca, difende Salvini e attacca il business dell’accoglienza

 




















I CITTADINI CACCIANO IL SINDACO PRO-IMMIGRATI



I CITTADINI CACCIANO IL SINDACO PRO-IMMIGRATI



Il 26 maggio è accaduto qualcosa di straordinario in Italia. Ma il trionfo dell’identità sulla destrutturazione etnica non è stata solo la vittoria della Lega e la liberazione di Riace e Lampedusa. Quello che è accaduto in un paesino dell’astigiano è incredibile:


I cittadini hanno preferito il commissariamento – lo nomina Salvini – all’elezione di un sindaco buonista stile Lucano. Così, visto che si presentava un’unica lista, come in Germania Est, hanno scelto l’unica strada per impedire l’elezione del sindaco: schede bianche e annullate. E hanno vinto.















STUDIO SMENTISCE BOERI: SAREMO NOI A PAGARE PENSIONI AI SUOI MIGRANTI



E’ più forte di loro. Non possono stare senza raccontare cazzate. Boeri è uno dei più loquaci in questo senso. Come ieri sera su La7, la tv dell’accoglienza:

Gli immigrati regolari versano 14 miliardi l'anno di contributi INPS, a fronte di 7 miliardi che ricevono. Questo perché gli immigrati sono, in percentuale, molto più giovani degli italiani. Praticamente, il reddito di cittadinanza lo hanno finanziato loro.


Questa è una ovvietà. Ma è anche una falsità. Per due motivi.
Il primo, è che chi versa i contributi oggi, non lo fa per gli attuali pensionati, lo fa per se stesso quando andrà in pensione. E loro versano così pochi contributi, che quando andranno in pensione saremo noi a doverli mantenere:
E poi. Se anche fossero numeri reali, quelli di Boeri, il costo dell’immigrazione non si limita solo alle pensioni. Tutto sommato, ecco il reale rapporto costi benefici:
E sono dati parziali: E non includono i clandestini e i cosiddetti profughi. Perché li teniamo in Italia se sono un peso? Solo perché qualcuno specula pagandoli la metà di un lavoratore italiano. Ah, ai dati dell’Ocse mancano anche le rimesse: Nel 2018 gli immigrati si sono portati via 6,2 miliardi di euro Segui Vox.
E c’è uno studio che ridicolizza Boeri:
Nell’ultimo approfondimento a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che Vox ha pubblicato giorni fa, si smonta tutta la vulgata dell’immigrato risorsa: è stato giusto bloccare dal 2011 le nuove quote d’ingresso per motivi di lavoro?

Secondo dati Istat sull’immigrazione elaborati da Itinerari Previdenziali con l’ausilio delle rilevazioni del Ministero dell’Interno sull’andamento dei permessi di soggiorno regolari, la popolazione di origine straniera residente in Italia nel periodo corrispondente al blocco delle quote per motivi di lavoro (2011-2016) è aumentata di circa 1,4 milioni di unità, di fatto 2,2 milioni di persone se si tiene conto del fatto che, nel frattempo, circa 800mila stranieri hanno, purtroppo, ottenuto la cittadinanza italiana.
Sempre tra il 2010 e il 2016, a fronte di un crollo del tasso di occupazione degli immigrati dal 67% al 58% (56% per i soli extracomunitari), in relazione a una crescita della popolazione in età di lavoro superiore a quella dell’occupazione, il tasso di disoccupazione specifico è salito fino al 17,9% nel 2013, per attestarsi oggi intorno al 15%, pari a circa 420mila persone in cerca di lavoro (solo nel Centro-Nord rappresentano il 25% del totale delle persone in cerca di impiego). Se è vero che gli immigrati che vengono in Italia sono in gran parte di bassa istruzione e bassa qualificazione professionale, lo è altrettanto che sono comunque spesso occupati come manovalanza a basso prezzo. Andando così ad incidere proprio nel mercato del lavoro degli italiani meno qualificati e in difficoltà economiche.
Itinerari Previdenziali spiega che gli immigrati hanno mostrato maggiore ‘elasticità’ agli effetti della crisi adattandosi a salari lordi che risultano più bassi anche del 40% rispetto a quelli percepiti dagli italiani col risultato che gli italiani sono stati espulsi da interi settori economici: non possono vivere con gli stipendi degli immigrati, pronti a sopravvivere in 25 in una stanza. Infatti gli immigrati poveri sono 8 volte superiori rispetto alle famiglie italiane della stessa zona: ma un giorno vorranno pensioni che non si sono pagati.
Il mercato del lavoro ha sicuramente cambiato volto negli ultimi anni e come sottolinea Itinerari Previdenziali riaprire le quote di ingresso per motivi di lavoro produrrebbe effetti drammatici sia per i lavoratori immigrati già presenti sul territorio sia, soprattutto, per i lavoratori italiani scarsamente qualificati.
Ora torniamo al contributo al sistema previdenziale che arriva da chi oggi – italiani e migranti – costituisce la forza lavoro del Paese.
Come ha più volte spiegato l’Inps i contributi previdenziali versati dagli immigrati sovrastano di 36,5 miliardi le prestazioni pensionistiche potenzialmente maturate. Se questo dato fa dire a Tito Boeri che “i migranti stiano pagando le pensioni agli italiani”, Itinerari Previdenziali obietta come vadano calcolate le future prestazioni. Perché un giorno i migranti andranno in pensione, e visti i bassi stipendi attuali, non se le saranno pagate.
I contributi previdenziali che, esattamente come nel caso dei lavoratori italiani, andrebbero considerati un debito pensionistico dello Stato nei confronti di chi ha versato, e quindi non ascrivibili a entrate, rendendo quindi di fatto negativo il bilancio tra benefici e costi prodotti dai flussi migratori. Capito?
Secondo l’approfondimento di Itinerari Previdenziali, poi, la sola spesa sanitaria (1.870 euro pro capite nel 2016) per i circa 6 milioni di immigrati presenti in Italia sarebbe pari a 11 miliardi, quella scolastica – riferita a oltre 1,1 milioni di stranieri (circa 7.400 euro l’anno pro capite) – aggiungerebbe al totale altri 8 miliardi. Tenendo conto anche dei costi dell’accoglienza, si arriverebbe ad almeno 23 miliardi, cifre drammatiche. Che escludono, tra l’altro, altri oneri a carico dello Stato (assistenza sociale, trasporti, etc.).
Secondo la pubblicazione del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali l’immigrazione è, quindi, un investimento insostenibile.
“In Italia si sta al momento manifestando un problema serio di sostenibilità e il rischio concreto è quello di doverlo fronteggiare con un supplemento di interventi assistenziali”
 











DALAI LAMA: “NON DOVETE TRASFORMARVI IN UN PAESE ARABO”



Amare significa, prima di tutto, volere bene a se stessi. Come puoi amare il prossimo tuo come te stesso, se non ami te stesso?
Così, mentre Bergoglio ci invita ad odiarci, “l’Europa ha l’obbligo morale di limitare immigrazione, asilo e di rispedire gli immigrati del terzo mondo a casa loro”, ci spiegò la guida religiosa dei buddhisti e leader tibetano, il Dalai Lama.
“La Germania non deve diventare un paese arabo. La Germania è la Germania”. Parole sensate. Parole di un uomo che ha visto il suo Paese, il Tibet, spazzato via dalla massiccia immigrazione cinese.
Lui comprende quello che sta avvenendo in Europa, lo stesso disegno di annientamento demografico.
Il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, già premio Nobel, è probabilmente il ‘profugo’ più famoso del mondo. E’ dal 1959 in esilio, per sfuggire alla persecuzione cinese e da allora non ha più messo piede nella propria terra d’origine.
Il numero dei rifugiati in Europa è troppo alto. L’obiettivo dovrebbe essere farli tornare e aiutarli a ricostruire i loro paesi”, ha detto il Dalai Lama, durante il colloquio con il FAZ a Dharamsala, nel nord dell’India, come scrive il Kronen Zeitung.
Secondo lui “la Germania è la Germania”, e il paese non deve in nessun caso trasformarsi in un paese arabo.
Hai sentito, Bergoglio? Il Dalai Lama, come tutti i veri innamorati del creato, ama le differenze, le molteplici incarnazioni della realtà: non vuole tutto si riduca, anche nell’uomo, ad un unico tipo d’uomo.