TOGA FAN DELLE ONG ISCRIVE CLANDESTINO ALL’ANAGRAFE E DISTRIBUISCE PERMESSI, SALVINI: “ORA BASTA”
Le toghe rosse del Pd vogliono governare attraverso le sentenze
Ma mi aspetto che un magistrato applichi le norme, anziché interpretarle.#portichiusi
“È stata relatrice di una sentenza contro il ministero dell’Interno, parla di ‘deumanizzazione delle migrazioni’, va a dibattiti con le Ong e presenta libri schierati contro respingimenti e porti chiusi”.
Questa l’accusa del Viminale a proposito di Luciana Breggia, presidente della sezione specializzata per l’immigrazione e la protezione internazionale del tribunale di Firenze che, l’altro giorno, ha iscritto all’Anagrafe un clandestino, per il semplice fatto che aveva ‘fatto richieda di asilo’. Una Orlando in gonnella.
“La democrazia – commenta Matteo Salvini – è bellissima: invito questo giudice a candidarsi alle prossime elezioni per cambiare le leggi che non condivide. Ma mi aspetto che un magistrato applichi le norme, anziché interpretarle”.
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Il Pd vuole governare attraverso la magistratura rossa: è intollerabile.
Il magistrato Breggia ha rilasciato a Famiglia Cristiana un’intervista a marzo: “Giro molto per le scuole e scrivo di quegli uomini ridotti in condizione di schiavi”, poi ha bocciato i Centri di accoglienza straordinaria “limbo di insicurezza” e ha spiegato che “le leggi che costituiscono il diritto, non sempre vanno nella direzione della giustizia” facendo l’esempio delle leggi razziali. La sezione da lei presieduta, nel secondo semestre 2017, su 41 ricorsi presentati dagli immigrati ne ha accolti 35 (più dell’85%). Questa regala i permessi ai clandestini.
La Breggia è stata relatrice alla presentazione del libro “L’attualità del male, la Libia dei lager è verità processuale”. Insieme a lei c’era la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba. L’autore del libro è Maurizio Veglio, avvocato membro di ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) finanziata da Soros.
“Dietro quelle pratiche, quei fascicoli, c’è la storia umana del nostro tempo – ha spiegato il magistrato in una recente intervista – non sono numeri, ma persone e spesso dietro a queste persone ci sono altre persone in bilico, in pericolo”.
Lo scorso 15 maggio la Breggia ha emesso una sentenza con cui ha negato al ministero dell’Interno la possibilità di impugnare una decisione del tribunale di Firenze che aveva precedentemente disposto l’immediata iscrizione all’anagrafe del Comune di Scandicci di un richiedente asilo somalo. “Ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale – aveva deciso lo scorso marzo il giudice Carlo Carvisiglia – deve intendersi comunque regolarmente soggiornante, in quanto ha il diritto di soggiornare nel territorio dello Stato durante l’esame della domanda di asilo”. La sentenza della Breggia ha, quindi, tolto al Viminale la possibilità di opporsi alla sentenza e ha lasciato ai sindaci la completa autonomia di decidere contrastando, in questo modo, quello che al ministero definiscono “un orientamento giurisprudenziale consolidato”. “Il rischio – fanno sapere dallo staff di Salvini – è avere interpretazioni difformi sul territorio e su un tema delicato come quello anagrafico”.
Va rimossa.
Basta dare un’occhiata al suo profilo facebook per comprendere:
https://www.facebook.com/luciana.breggia
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