domenica 31 ottobre 2021

L'ITALIA E' DIVENTATO IL COVO ISLAMICO NASTISTA. 




 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, TORINO

QUESTORE AMMETTE: SENZA IMMIGRATI L’ITALIA SAREBBE UN PARADISO

NOVEMBRE 1, 2021









Il questore uscente: “A Torino covano disagio e aggressività”. Giuseppe De Matteis nominato prefetto e dirigente centrale dell’Immigrazione: qui una realtà complicata e imprevedibile.

Schivo, di poche parole, lo scorso anno in un’intervista alla Stampa il questore uscente Giuseppe De Matteis aveva colto un segnale d’allarme strisciante, suscitando clamore negli ambienti politici.

«A Torino aumentano le aggressioni ai poliziotti da parte degli stranieri. Se molti migranti non fossero violenti e dediti ai reati, la nostra attività si ridurrebbe del 45 per cento». E nel resto del Paese è lo stesso.

Insomma: senza immigrati (8 per cento popolazione) i reati si ridurrebbero della metà. Quelli più odiosi come lo stupro ancora di più. L’Italia sarebbe un paradiso.

Tornando a Torino, pochi giorni fa tre agenti sono stati aggrediti in un caseggiato di corso Regina, a due passi da Porta Palazzo, mentre perquisivano un alloggio. Sono stati picchiati e hanno rischiato di essere disarmati:



Intero condominio di immigrati in rivolta per difendere spacciatore: massacrati tre poliziotti, fratture multiple

Torino, intero condominio di immigrati in rivolta per difendere uno spacciatore: tre poliziotti feriti Un condominio di africani in rivolta contro l’arresto di un pusher africano. Una ventina di immigrati, la notte scorsa, ha cercato di bloccare l’arresto di un presunto spacciatore che abita in corso Regina Margherita 162/b, nei pressi del Rondò della Forca. 




«Un episodio di estrema gravità, il peggiore di tutto il periodo in cui sono stato Questore».

Cambia l’amministrazione Comunale e mutano gli assetti politici. Che Torino lascia?

«Realtà complicatissima, in cui spesso è difficile fare previsioni. A guardare i dati statistici tutti gli indici sono positivi, gli arresti sono incrementati del 28%. A Torino, anche in pieno Covid, si è continuato ad arrestare come se la pandemia non ci fosse. Questo perché molti fermati erano essenzialmente spacciatori. Per altro verso si sono abbassati gli indici di criminalità, con la diminuzione delle denunce. Una situazione tranquilla nel complesso. Eppure, ogni giorno, mi sono dovuto confrontare con problemi diffusi: degrado, disagio, aggressività urbana». Ingredienti che avete trovato nella rivolta di corso Regina. Perché è accaduta?

«Si è scatenata quando la polizia è entrata nell’edificio a effettuare la perquisizione. Molti inquilini di origine straniera, quasi tutti con gravi precedenti, hanno reagito per fare male ai poliziotti. Un atto che ha superato ogni misura. Ecco perché si è deciso di dare una risposta immediata controllando il palazzo da cima a fondo, per affermare la presenza dello Stato. E questo approccio si estenderà ad altre zone della città, per combattere criminalità e degrado». Qual è stato il momento più difficile?

«Lo sgombero del Moi. Un’operazione delicata: la forza fisica non era ammessa, altrimenti si sarebbe vanificato il programma ministeriale di integrazione. Al risultato hanno lavorato con grande competenza Digos e ufficio Immigrazione. Il resto lo hanno fatto il prefetto Palomba, la sindaca Appendino e l’arcivescovo Nosiglia. Tutte le istituzioni insieme hanno dato prova di massima efficienza. Quella è l’unica notte in cui non ho dormito». Il momento più gratificante?

«Quando abbiamo individuato gli autori delle devastazioni dei negozi in centro del 26 ottobre 2020. In un primo momento era emersa l’impressione che fosse frutto di una rivolta popolare: un’ipotesi grave da gestire. Quella sera avevo il Covid. Valutando la situazione, decisi di impiegare le Volanti per gli interventi in centro, lasciando il resto del dispositivo a difesa dei palazzi istituzionali. Fu una giusta intuizione. Quei saccheggi non avevano nulla a che vedere con la protesta di piazza, ma erano opera di microcriminalità. Le Volanti fecero i primi arresti. In seguito è intervenuta la Squadra Mobile che, con un’indagine grandiosa, ha identificato i cittadini torinesi, essenzialmente di origine magrebina, coinvolti negli episodi». Che cosa ha rappresentato l’ondata di Covid?

«Un cambio totale di strategia e di mentalità. Tutti noi avevamo paura. Abbiamo dovuto reinventarci la natura dei controlli, rivolti non solo a soggetti che delinquono ma anche ai comuni cittadini. Nel lockdown totale questo è stato abbastanza facile, quando è diventato parziale tutto si è complicato. Quei controlli però hanno inasprito i rapporti tra cittadino e istituzioni. L’uso disinvolto dei social ha aggiunto aggressività verso le forze dell’ordine. Ricordo il caso di un cittadino che ha chiamato una Volante solo per insultare gli operatori». Adesso da Prefetto sarà direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia delle Frontiere. Un incarico impegnativo.

«Con il tema dell’immigrazione si scontrano due esigenze: l’integrazione e la repressione dell’illegalità. C’è un equivoco di fondo e l’ho visto nel caso del Cpr di Torino. Spesso ho sentito dire che gli immigrati non identificati vengono trattati come criminali. Non è vero. Nel Cpr l’80% dei trattenuti sono pluripregiudicati. Il vero guaio è che la società assimili l’idea dell’immigrato come delinquente. Questa percezione ostacolerebbe il percorso di integrazione. Un conto sono i criminali, un altro chi cerca un futuro».











L’ALGERINO VIEN DI NOTTE COL BARCONE E FINISCE SUBITO IN HOTEL SARDEGNA

OTTOBRE 31, 2021






























Ieri notte a Domus de Maria, i carabinieri della locale Stazione unitamente ai colleghi della Stazione di Sarroch sono intervenuti per una segnalazione giunta alla centrale operativa dell’Arma di via Nuoro a Cagliari, presso la spiaggia di “Su Giudeu” sita in località Chia, accertando lo sbarco di 17 stranieri di presunta nazionalità algerina, 14 di sesso maschile e due di sesso femminile una delle quali verosimilmente minorenne, nonché un ragazzo di evidente minore età. Tutti si presentavano in buone condizioni di salute e totalmente sprovvisti di documenti di riconoscimento. Gli stessi sono stati quindi trasferiti presso il centro di accoglienza di Monastir, a bordo di un mezzo della ditta convenzionata, scortato da personale della Stazione di Sarroch. Il natante dotato di un motore fuoribordo da 40 cavalli è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro. L’Autorità Giudiziaria cagliaritana è stata informata di quanto accaduto.

Uno Stato allo sbando.


Rapine, pestaggi e clandestini: arrestato un altro clandestino nel centro di accoglienza di Monastir

Era stato espulso dall’Italia appena un anno fa ma ha deciso di tornare nel nostro Paese nonostante i divieti. Per questo un cittadino algerino 33enne è stato arrestato nel centro di accoglienza di Monastir dopo essere sbarcato nei giorni scorsi in Sardegna. L’Africano era già stato espulso dal nostro Paese nel 2020 con divieto di …

 BREAKING NEWS, CORONAVIRUS

PFIZER, OBSOLESCENZA PREVISTA DEL VACCINO – VIDEO

OTTOBRE 31, 2021




DONNE STUPRATE E CAGNOLINI SGOZZATI DA ISLAMICI DEL PD E DELLA SINISTRA OVUNQUE. 




DONNE STUPRATE, CAGNOLINI SGOZZATI E MORTI AMMAZZATI MENTRE LAMORGESE PENSA AL G-20

OTTOBRE 31, 2021







Lamorgese si è congratulata per la sicurezza dei parassiti del G20 a Roma, un branco di mantenuti dai popoli. Intanto, negli stessi giorni, si registrano donne stuprate, cagnolini sgozzati, persone aggredite e uccise. Sempre dai fottuti immigrati di Lamorgese e del Pd.


PER UNA PANORAMICA QUASI COMPLETA:

Coltellate in testa da branco nordafricani

























 

MILANO: AFRICANI CIRCONDANO UN RAGAZZO E LO ACCOLTELLANO SVARIATE VOLTE




 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, MILANO

NORDAFRICANI LO CIRCONDANO A MILANO: ACCOLTELLATO IN TESTA

OTTOBRE 31, 2021

































Poi Salah si offende se dicono di volerlo prendere a calci in culo.


Aggressione nella notte in piazza XXIV maggio a Milano. Durante i momenti di tensione un ragazzo, di cui non sono ancora note le generalità, è stato accoltellato più volte alla testa e alla gamba sinistra riportando anche una tumefazione all’occhio sinistro.

I fatti sono accaduti le scorsa notte attorno alle 1,30. Da quanto riportano i carabinieri il giovane è stato accerchiato da un gruppo di nordafricani che hanno prima colpito la vittima a pugni e poi con un oggetto appuntito. Il ragazzo è rimasto a terra ferito, mentre gli aggressori si sono dati alla fuga. Alcuni residenti hanno allertato i carabinieri della Compagnia di Duomo e Radiomobile che si sono immediatamente precipitati sul luogo della violenza: qui hanno trovato il ragazzo a terra e hanno allertato i soccorsi. Una volta arrivati anche i sanitari del 118 la vittima è stata trasportata in gravi condizioni all’ospedale Humanitas di Rozzano, alle porte di Milano, dove resta ancora ricoverato in prognosi riservata. Non sarebbe però in pericolo di vita. Intanto i carabinieri si sono messi sulle tracce degli aggressori: utili potranno essere le immagini della telecamera di video-sorveglianza della zona. Resta ancora da chiarire se vittima e aggressori si conoscevano tra di loro o se si sia trattata di una rapina finita male. Le indagini dei carabinieri delle prossime ore potranno chiarire tutti i particolari.






MARCHE: AFRICANO ENTRA IN TRE CASE, AMMAZZA CANE, E VIOLENTA DUE DONNE




MIGRANTE IRROMPE IN TRE CASE: SGOZZA CAGNOLINO E VIOLENTA DONNE, FUGGE INSANGUINATO

OTTOBRE 31, 2021
































Lo hanno prima arrestato e poi sottoposto a Tso, perché diceva di aver agito spinto da voci che sentiva nella sua testa. Per questo ora si trova agli arresti in una stanza del Servizio psichiatrico diagnosi e cura dell’Ospedale Santa Croce di Fano, Victor C., il cameriere moldavo di 25 anni che venerdì pomeriggio ha seminato panico e sangue in tre diversi appartamenti di via Bartali a Fenile. Erano circa le 16 quando il giovane si è introdotto in un appartamento al civico 6 di quella tranquilla stradina residenziale. E’ entrato da una finestra della cantina dell’appartamento al piano terra e poi è salito fino alla zona giorno, dove c’erano una nonna con la fidanzata del nipote.

Lui si è scagliato subito contro l’anziana, una romena di 86 anni, colpendola con un pugno. Poi ha afferrato un coltello dalla loro cucina, per minacciare entrambe le donne. Ma l’ha subito gettato a terra, per seguire la più giovane delle due che ha provato a rifugiarsi con il suo cagnolino in un’altra stanza, per sfuggire a quella furia. Victor l’ha cercata, aprendo tutte le porte che ha trovato chiuse. Nella camera da letto dell’anziana, però, si è soffermato di più. Ha rovistato nell’armadio e ha indossato una pelliccia della nonna e preso un colbacco.

Vestito così si è diretto verso la porta a vetro satinata, dietro la quale vedeva l’ombra della ragazza e del cagnolino. Una urlava disperata, l’altro abbaiava per la paura. E Victor C. , in preda alla sua follia, ha sfondato il vetro a spallate e pugni ed è entrato.

Le urla della giovane donna, che lo conosceva come il vicino del piano di sopra, non l’hanno fermato nonostante si facessero sempre più disperate. Ma non era lei la sua vittima designata. Victor C., impellicciato, si è scagliato contro il cagnolino della ragazza, un meticcio di neppure dieci chili. L’ha preso per una zampina, trascinandolo dal pavimento alla sua altezza, per poi iniziare a sbatterlo contro tutte le superfici della stanza che si sono ben presto tinte di rosso, soffitto compreso. E così pure la pelliccia. Solo dopo aver straziato quella bestiolina, finita squartata sul lavandino della cucina, l’ex cameriere si è accorto che la ragazza era fuggita.


E così le è andato dietro, uscendo dalla porta principale. Ma solo lì fuori, ha dimenticato quella ragazza e ha ripensato alla sua ex, che abita proprio lì sopra. Con la pelliccia intrisa di sangue, ha iniziato a salire le scale che lo dividevano dalla sua ex, che nel frattempo si era barricata in casa. Lui non si è scoraggiato e con un balzo è saltato nel vicino balcone, ha rotto la persiana, il vetro ed è entrato.

Ma la ragazza è scappata e si è rifugiata nell’auto di un vicino. Disperato e folle, è uscito anche da quell’appartamento, accompagnato dalle urla di quanti vedendo la scena scappavano da una parte all’altra. Nel mentre, qualcuno aveva già chiamato il 112 e i carabinieri della Stazione di Fano con il Norm erano già a sirene spiegate.

Ma ancora lontani da lì… E così il 25 enne ha avuto il tempo di seminare ulteriore terrore nel quartiere, attraversando la strada e dirigendosi come una furia nel giardino della casa di fronte dove c’era un’allegra famiglia intenta ad allestire gli addobbi per Halloween. Dal terrore finto al terrore vero. Qui infatti si è scagliato contro l’ennesima vittima, donna anche lei. L’ha schiaffeggiata, scaraventata a terra, palpeggiata toccandole il seno, finché non è intervenuto il marito di lei che ha afferrato l’aggressore per il collo, dandole l’opportunità di mettersi in salvo, in casa. E mentre con il collo di quello sconosciuto nell’incavo del suo gomito, il marito cercava di tenerne a freno l’istinto… sono arrivati i carabinieri in suo aiuto.

Arrestato. I reati vanno dalla violazione di domicilio alla violenza sessuale. Domani alle ore 10 udienza di convalida. Il giovane è difeso dagli avvocati Tommaso Patrignani e Alessandro Pagnini.





Anche qui 2 avvocati…2 CAZZO DI AVVOCATI!PAGATI FA CHI????DA UN FOTTUTO EX CAMERIERE CHE NON PUÒ PAGARSI UN CAZZO DI CAFFÈ AL BAR????
A COPPIE GLIELI DANNO!!!A COPPIE PUTTANA TROIA!!!STATO BASTARDO!!!





I migliori schizzati tutti in Italia sembrano concentrati. 😠🤬🤢







 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, LOMBARDIA, VIDEO

SPEDIZIONE PUNITIVA CONTRO ITALIANO CHE DIFENDE DISABILE: «TI TAGLIO LA GOLA» – VIDEO

OTTOBRE 31, 2021









«All’inizio ho pensato ad una rapina. Al polso avevo un bell’orologio. Ci sono le bande». Ma a quei due tizi l’orologio non interessava. Paolo la chiama «spedizione punitiva». Lui chiuso in auto mentre aspetta che sua figlia di 9 anni esca da scuola. Uno dei due che gli dice di scendere. Lo minaccia: «Ti taglio la gola». Le botte alla carrozzeria, ai finestrini, gli specchietti strappati: 5 mila euro di danni e molta paura. È accaduto martedì scorso.

SPEDIZIONE PUNITIVA. «Una spedizione punitiva. E tutto perché una settimana prima, aveva dato della cafona ad una mamma che davanti alla scuola aveva parcheggiato sul posto dei disabili». Due giorni fa «quella donna sui 25 anni, albanese, ha mandato i sicari, ne sono convinto».

Paolo ha 56 anni e una certa stazza: più muscoli che grasso «perché ho fatto tanto nuoto». Scaricata l’adrenalina «ora sto abbastanza bene, anche se ogni tanto ho momenti di stress per quello che ha subito la mia bambina di 9 anni, ancora molto spaventata». Anche se «ogni tanto, mi scende qualche lacrima di troppo».

Papà Paolo tira indietro le lancette alle 14.40 di martedì dell’altra settimana, l’antefatto. «Io e la mia compagna siamo partiti da casa per andare a prendere nostra figlia a scuola. Cerchiamo di essere un po’ in anticipo per trovare il parcheggio. Andiamo sempre in due. Nel caso, lascio giù la mamma ed io giro con l’auto. Era da un paio di giorni che vedevo quell’auto parcheggiata sui disabili. Mi sono preso la briga di difendere un nonno disabile che aspettava in auto il nipotino anche lui disabile. Il parcheggio era occupato da quella donna che mi ha mandato a quel paese ed è finita lì».

IL RACCONTO DELL’AGGRESSIONE. Passa una settimana. «Martedì scorso vedo ancora l’auto parcheggiata sul posto disabili». Stavolta, Paolo sta zitto, la sua compagna si incammina verso la scuola, lui parcheggia all’altezza del Nelson Pub. «Prendo il telefonino, guardo due cose, ad un certo punto mi sento riempire la macchina di pugni al finestrino lato guida. Con quel che succede in giro, mi sono spaventato. Avevo l’orologio. Ho pensato ad una rapina».

Uno dei due, quello più alto, lo minaccia: «Scendi che ti taglio la gola, scendi che ti taglio la gola». L’altro è muto. «Gli dico: «Stai sbagliando persona, non so chi sei, cosa vuoi». Questo andava avanti, comincia a prendersela con lo specchietto. Intanto io chiamo le forze dell’ordine. Mentre sono al telefono, questo tizio va avanti». Qualcuno in zona riprende con lo smartphone la violenza in diretta, il video arriverà tra le mani di Paolo.

«La mia compagna e mia figlia non erano ancora arrivate. Le forze dell’ordine mi consigliano di spostarmi, ma di stare in zona. ‘Guardi che devo ritirare la bambina con la mamma, ho paura a stare qui, perché altrimenti aggrediscono anche loro’».

Paolo si sposta, imbocca via Manini. «Quei due restano lì vicino alla loro auto. Da lontano continuano a fare il gesto di tagliarmi la gola. Le forze dell’ordine mi chiedono di leggere la targa a 300 metri». Paolo ha la vista buona. «Qualcosa recupero ed è stato utile».

Dalla scuola arrivano compagna e figlia, passano davanti a quei tizi. «‘Vi taglio la gola’. Mia figlia è spaventatissima. Se non fossi stato padre, istintivamente sarei sceso dall’auto. Ma sono un padre. Ho pensato alla mia bambina e ringrazio una mamma che l’ha portata da mia sorella», mentre Paolo e compagna aspettano le forze dell’ordine.

In via XI Febbraio arrivano carabinieri e polizia. I tizi se ne sono già andati. «Ma i carabinieri li hanno individuati e portati in caserma», spiega Michela Soldi, l’avvocato che assiste mamma e papà. In caserma la coppia si è trovata quasi a tu per tu con quei tizi violenti, albanesi. E «in caserma, le minacce sono proseguite: ‘ Ti ammazzo, ti taglio la gola’».

Papà Paolo è sconvolto, chiama l’avvocato Soldi. Le chiede aiuto. «È successo un fattaccio», le dice. Paolo aveva appena presentato querela. «Due giorni fa, abbiamo fatto un’integrazione», spiega l’avvocato che conosce papà Paolo «da moltissimi anni, ma io così sconvolto non l’ho mai visto. Pensava alla sua bambina e anche davanti a me gli è scesa qualche lacrima».







Grande e grosso e si caga in mano.




Li avrei usati x rivestirmi i copertoni poi avrei fatto in modo che la mamma albanese avesse diritto a posteggiare sul posto x invalidi.



Quando un paese, per far credere a sè stesso e agli altri d’essere civilissimo, si fa cacare in testa da pezzi di merda che approfittano di questa che è fondamentalmente viltà e non civiltà. In altri tempi, stammerda sarebbe stata sotterrata capovolta: anzi, non si sarebbe nemmeno azzardata a sbarcare.



Oh, Achilles… Let thy arrows fly… Into the Wind, where Eagles cross the Sky! Today my mortal Blood Will mix with Sand. It was foretold I would die by thy Hand. Into Hades my soul descends…




No, dai. Basta chiacchiere.

La migliore immagine a mia disposizione sarebbe “Conan il distruttore” che intima al “prete” “ORA BASTA PARLARE” e gli ficca un coltello da lancio al plesso solare.

Qui davanti a noi c’è il giorno in cui facciamo presente a chi di dovere che ci siamo rotti il cazzo. Come due sabati fa, sabato prossimo sarò a Milano. Andiamo. Venite. Può andare male? Sì.
Può non cambiare nulla? Sì.
Potreste guardarvi allo specchio senza pensare “ho provato”?

No, dai. Non siete così. Non siamo così.
Velleitario? Inutile? Idealistico e da sognatore?
Sapete come finiscono queste cose?

Italia 3 – Brasile 2

Non vince il più forte, vince quello che ci “crede” di più.

E io ci credo.

E voi ci credete!!!! Facciamoglielo capire.

Andiamo. E non vi dico “venite con me”. Andiamo.




L’Italia è invasa da orde di stranieri che che in spregio alle nostre leggi e regole di convivenza civile si credono irreprensibili.
Purtroppo rimproverare uno di wuesti arroganti coglioni pone in stato di rischio.





Se c’ero io la sua testa faceva la medesima fine dello specchietto.




























 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI

SCONTRI ETNICI TRA ITALIANI E TUNISINI A RAGUSA: L’ESERCITO INVASORE VUOLE COMANDARE

OTTOBRE 31, 2021







Secondo le prime ricostruzioni, la situazione è degenerata a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto un tunisino in sella ad uno scooter: l’immigrato, ubriaco, si è schiantato su un’auto in sosta.

Stando alle testimonianza di alcuni presenti, anziché scusarsi e offrirsi di pagare i danni, l’immigrato ha inveito contro il proprietario del veicolo, scatenando in poco tempo la reazione di un gruppetto di santacrocesi. Poco dopo una dozzina di tunisini sono arrivati a dare manforte al loro connazionale, sferrando calci e pugni ai danni del gruppo di santacrocesi. Da lì il caos.

Sono eserciti invasori.

Saputa la notizia della rissa, il sindaco Giovanni Barone ha fatto sapere che chiederà al prefetto di Ragusa un incontro per discutere dell’episodio. “La rissa di sabato sera – commenta Barone – è preoccupante per il numero di persone coinvolte. Chiederò al prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri un comitato per la sicurezza urgente per la questione Santa Croce. E’ un episodio grave che merita attenzione e interventi immediati e urgenti. Santa Croce Camerina ha bisogno di un nuovo piano di vigilanza più attiva sul territorio. Una pattuglia delle forze dell’ordine che rimanga fissa nelle ore notturne in città alla luce non solo dei numerosi episodi, ma anche per il numero delle persone che vengono coinvolte. La presenza dello Stato – conclude il sindaco – è di fondamentale importanza per tutti i residenti che vogliono vivere Santa Croce in armonia e tranquillità”.

Ma cosa vuoi discutere, ne rovesciano centinaia ogni giorno, l’unica soluzione è un rimpatrio di massa.









I tunisini sono tutti pezzi della stessa merda, x questo si difendono a vicenda.I mussulmerde hanno una sottomente alveare.




Arrivano perché c’è la guerra, poverini! Che incoscienti gli italiani che vanno in vacanza in Tunisia!



Chi ci va in vacanza sono dei mangiamerda, il minimo é che gli sputano nel cibo, pagare x andare dove ti odiano a morte…



Mai capito il motivo del loro odio.
Gli italiani li hanno sempre trattati bene.
Manco fossimo dei francesi in Algeria.




Batteria a posto. Batteria at-tenti. A bordo del mezzo. Occupare le posizioni di partenza. Obice fuori resta, alzo 400. Pronti al fuoco.




FOJAAAAAA!!!
“Tutti morti Herr General!”.
Ripetere l’operazione!!!!
“Solo ceneri fumanti mein Herr!”.
Eccellente!Passateci coi carri!Finché vanno in riserva i serbatoi!Poi lanciafiamme e granate!!!




Stasera ho già fatto un paio di figuracce di merda delle mie perché essendo mesi che non uscivo in pubblico ho scordato che le bionde anti-gheipass non necessariamente sono di destra quanto me.




Per informazione, stasera sono “Pierfrancesco Pingitore”. Li porto bene




Ho un ricordo “sbloccato”: circa 45 anni fa sono stato omaggiato di una “montagna” di cartapesta mimetica il cui fondo era pieno di “tedeschi contro inglesi”. Stupenda. Tedeschi azzurrini e inglesi marroncini, molto classici. Avevo persino i bersaglieri col fucile anticarro di altra serie.



Alle volte mi domando il perché della mia stupenda esistenza. L’unica risposta è che dobbiamo raccontarlo e costruirlo per il futuro. A me è sempre bastato “volere” per fare. Perché noi potevamo. Io non potrò garantire la mia vita alle mie figlie. E il mio vecchio già si lamentava di non poter garantire la sua a me e all’avversario… (Sapevate che esiste “Nemesis”? Antani ha un fratello che non gli assomiglia molto…




Capisco e condivido!Anche x questo ho scelto di avere 1 unico erede, non sai mai se qualche pecora nera di antenato decida di reincarnarsi in un pargolo…😁



Non ho mai amato molto i soldatini, preferivo le auto, le astronavi e i robot ma se ti avevano regalato un diorama doveva essere bello.




Chiamate Montalbano e Zingaretti: sono uguali.



Bisogna sempre adottare la tecnica difensiva drlle api quando una vespa irrompe nel loro alveare.