SBARCANO IN LARGA PARTE UOMINI ISLAMICI, ODIATORI DEI CRISTIANI, GRAZIE AI SINISTRATI E PIDDINI, VENGONO IN EUROPA, IN PARTICOLARE IN ITALIA SOLO PER DELINQUERE, COME FACEVANO IN AFRICA, SOLO CHE, IN AFRICA NON GUADAGNANO MOLTO
BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, VENETO
SEQUESTRATI 6 QUINTALI DI DROGA: COSÌ I JIHADISTI INONDANO L’ITALIA PER AVVELENARE GLI ‘INFEDELI’
OTTOBRE 29, 2021
L’attività svolta, originata da un servizio di iniziativa effettuato dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata su un soggetto di origine araba in territorio veneto (fermato in quanto ricompreso negli archivi di polizia quale sospetto jihadista) con il sequestro di 22 Kg di cocaina, si è sviluppata attraverso la costituzione di una Squadra Investigativa Comune con le polizie di Belgio e Germania, avviata dalle rispettive Autorità Giudiziarie, sotto l’egida di EUROJUST ed il contributo di EUROPOL.
Le complessive investigazioni svolte, specie in ambito europeo, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’individuazione dei fornitori esteri localizzati in Belgio, associati ad altri soggetti dimoranti nella vicina e confinante città tedesca di Aquisgrana, i quali si avvalevano di corrieri deputati alle consegne della droga a cellule criminali operanti in territorio italiano, alla stregua del soggetto fermato.
Referenti dell’organizzazione transnazionale dalle indagini sarebbero risultati due cittadini albanesi dimoranti a Bruxelles che, con l’ausilio di connazionali stanziati nel Paese transalpino, gestirebbero i traffici di droga tra il Sudamerica, il Nord Europa e l’Italia dove, lungo tutto l’arco delle investigazioni, è stato possibile sottoporre a sequestro oltre 170 Kg di cocaina (nel corso dei diversi riscontri operati) che, se immessa al consumo in Italia, avrebbe fruttato alle casse dell’organizzazione oltre 17 milioni di euro. Il 26 ottobre 2021, con l’impiego di oltre 1.400 unità operative, le Autorità di Belgio e Germania, con la fattiva partecipazione di militari del GICO di Venezia presenti sul posto, hanno così proceduto alla completa disarticolazione del sodalizio transnazionale oggetto di indagini dedito al narcotraffico e altri reati, attraverso numerosi arresti e perquisizioni per un totale di 101 target (98 in Belgio e 3 in Germania). L’attività condotta ha consentito di trarre in arresto circa 60 soggetti, individuare 6 laboratori clandestini che sarebbero adibiti alla raffinazione e alla preparazione di cocaina (dove sono state rinvenute anche diverse tonnellate di sostanza da taglio). Inoltre sono stati sequestrati 620 kg di cocaina pronta ad essere immessa nel mercato europeo e italiano, 13 armi da fuoco ed oltre 1.000.000 € in contanti. Nel corso delle attività è stato altresì possibile rinvenire oro, orologi di lusso, opere d’arte e 60 veicoli di grossa cilindrata, possibili proventi del narcotraffico. Infine, è stata individuata una manifattura di tabacchi lavorati esteri ritenuta clandestina, dove sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 300 metri cubi di tabacco pronto per essere trasformato in sigarette di contrabbando. L’operazione in esame conferma, ancora una volta, l’utilità di uno sforzo comune sul piano sovrannazionale tra le diverse forze di polizia appartenenti agli Stati membri dell’Unione, al fine di garantire un approccio sempre più efficace al contrasto del traffico internazionale delle sostanze stupefacenti e degli altri reati connessi che non conoscono limiti territoriali.
Il giornale locale La Voce del Trentino intervista “Mohammed”, uno spacciatore nordafricano.
Insomma, le famiglie dei 1000 spacciatori stranieri che spacciano a Trento, e del milione che spaccia in Italia, sono perfettamente a conoscenza che i soldi che arrivano in Africa derivano dallo spaccio, ma rimangono indifferenti perché come ripete spesso nell’intervista lo spacciatore, «l’importante sono i soldi e basta».
Anzi, si rallegrano, perché facendo soldi fanno del male agli infedeli.
Nessun commento:
Posta un commento