mercoledì 31 gennaio 2024

























Orban: “Ho parlato con Meloni di Salis, non posso influenzare i giudici”.

“Ho fornito a Meloni tutti i dettagli del caso Ilaria Salis… – ha detto Orban ai cronisti – Ho chiarito che nel sistema ungherese la magistratura non dipende dal governo ma dal Parlamento. Il sistema giudiziario è totalmente indipendente dal governo. L’unica cosa che sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento in prigione ed esercitare un’influenza affinché abbia un equo trattamento”. “Tutti i diritti sono garantiti”, ha assicurato Orban a proposito delle condizioni della detenuta italiana: “Ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo”.

Meloni soffre della sindrome di Stoccolma. Soffre talmente tanto di questa sindrome da occuparsi di tutte le cose che interessano chi ha perso le elezioni e tiene ostaggio lo Stato perché ha occupato le burocrazia e i media.

Dell’egiziano Zaki a chi l’ha votata interessava zero. Di questa presunta picchiatrice antifa un po’ più di zero perché comunque è italiana, ma lei e quelli come lei se ne fregherebbero se un italiano che ha votato Meloni venisse arrestato in qualche strano Paese per avere espresso idee e non gesti violenti.










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A ROMA L’IMPERO DEI CRIMINALI ZINGARI: “PRENDIAMO LA CITTÀ”

FEBBRAIO 1, 2024


































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Il clan dei Petrov, una famiglia rom situata nella periferia est di Roma, ha costruito un vero e proprio impero nel corso degli anni⁶. Questa famiglia è solo una delle molte che operano nella città, ognuna con la propria sfera di influenza e potere.

Ad esempio, il clan dei Casamonica è noto per aver stabilito una sorta di enclave fortificata nella Borgata Romanina, nel sud-est di Roma⁴. Questo clan ha anche agito come mediatori culturali nel campo di Castel Romano, un grande “villaggio della solidarietà” che ospita 1000 persone²³.

Questi clan sono coinvolti in una serie di attività illecite, tra cui il traffico di droga e altri crimini²⁴. Le autorità locali e nazionali stanno lavorando per affrontare questi problemi, ma la complessità della situazione rende difficile una soluzione semplice²⁴⁵.

(1) Il clan dei rom: i figli dei boss che vogliono prendersi Roma – MSN. https://www.msn.com/it-it/intrattenimento/video/il-clan-dei-rom-i-figli-dei-boss-che-vogliono-prendersi-roma/vi-BB1hzIxN.
(2) La mappa delle mafie a Roma: come i clan si spartiscono le piazze di …. https://www.fanpage.it/roma/la-mappa-delle-mafie-a-roma-come-i-clan-si-spartiscono-le-piazze-di-spaccio-della-citta/.
(3) Mafia Capitale, problemi con i rom? I Casamonica fanno da mediatori …. https://www.romatoday.it/cronaca/mafia-capitale-casamonica-mediatori-culturali.html.
(4) Dai clan serbi ai montenegrini, così i rom si dividono il potere. https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/clan_serbi_montenegrini_rom_potere-1065913.html.
(5) La “mappa” delle Mafie a Roma – Agenzia Giornalistica Italia. https://www.agi.it/cronaca/news/2023-04-02/mappa_mafie_roma-20774060/.
(6) Gli affari sporchi dei rom: il maxi villaggio abusivo – Libero.it. https://www.libero.it/tv/gli-affari-sporchi-dei-rom-il-maxi-villaggio-abusivo_msF312803501022C17.


















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IMAM GUIDANO LE PIAZZE ISLAMICHE CONTRO L’ITALIA E IMPONGONO LA SHARIA

FEBBRAIO 1, 2024








Sono tra noi. Appena saranno abbastanza numerosi inizieranno a fare anche qui quello che fanno in Israele. L’unica soluzione è blocco totale dell’immigrazione islamica: zero ricongiungimenti e stop decreti flussi che ci riempiono di sostenitori di Hamas.

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E a guidare l’islamizzazione anche i giudici ideologicamente corrotti. Gli stessi che perseguitano chi definisce clandestini i clandestini, assolvono i picchiatori di donne perché “è la loro cultura”.

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Brescia, a questi ritmi, sarà il primo capoluogo a cadere sotto la maggioranza islamica. E sarà ‘grazie’ all’immigrazione regolare per le fabbriche degli imprenditori che non vedono oltre il loro taschino.



































LA SINISTRA E IL PD ACCOLGONO I TERRORISTI IN ITALIA, POI FANNO CASINO SE UNO STATO EUROPEO USA LE LEGGI DURE SUI TERRORISTI.




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ACCOLTI IN ITALIA ORGANIZZANO STRAGI IN NOME DI ALLAH

FEBBRAIO 1, 2024








L’Italia è invasa da anni. Tra le centinaia di migliaia di scrocconi e invasori, ci sono stati molti casi di clandestini sbarcati che sono poi stati coinvolti in atti di terrorismo in altri paesi.

## Il Caso di Anis Amri

Un esempio notevole è quello di Anis Amri, un cittadino tunisino che è sbarcato a Lampedusa nel 2011. Durante il suo soggiorno in Italia, Amri è stato coinvolto in un incendio presso la Casa Fraternità della parrocchia di Lampedusa. Questo episodio ha portato al suo arresto e alla sua condanna a quattro anni di carcere.

Dopo il suo rilascio, Amri si è trasferito in Germania, dove è diventato noto alle autorità per sospetta attività terroristica. Nel dicembre 2016, Amri ha guidato un attacco terroristico a un mercatino di Natale a Berlino, causando la morte di 12 persone.

## Altri Casi

Ci sono stati molti altri casi in cui individui sospettati di terrorismo sono arrivati in Italia. Ad esempio, due jihadisti sono stati espulsi dopo essere arrivati in Italia via mare. Questi individui, che erano vicini a organizzazioni di radicalizzazione islamica nei loro paesi di origine, sono stati arrestati e rimpatriati.

Un altro caso riguarda un tunisino di nome Abdesalem Lassoued, che ha effettuato un attacco a Bruxelles. Lassoued era sbarcato a Lampedusa nel 2011 dopo essere stato in carcere nel suo paese di origine.

Brahim Aouissoui, 21 anni, autore dell’attacco alla cattedrale di Nizza nel 2020 in cui muoiono tre persone, arriva a Lampedusa e si fa pure la quarantena anti Covid in Italia, per poi sparire, ospite di un parente a Palermo.

Alagie Touray, arrivato in Sicilia nel 2016, proviene direttamente da un campo jihadista dove è stato addestrato per distruggere l’Occidente.

E ancora, Mohsin Omar Ibrahim, somalo, sbarca in Sicilia, ottiene un permesso di soggiorno umanitario e nel dicembre del 2018 viene arrestato a Bari mentre progetta attentati contro le chiese nel periodo natalizio.

Khaled Babouri nel 2016 in Belgio si lancia contro due poliziotte con un machete.

Il tunisino Ahmed Hanachi, transitato dall’Italia, nel 2017 accoltella due ragazze a Marsiglia. Per anni vive ad Aprilia dove lavora saltuariamente, bivacca nei bar, ha una relazione d’amore e riesce a celarsi dietro una totale mediocrità senza finire nella rete dei controlli dell’intelligence antiterrorismo che passa al setaccio tutto l’agripontino e non è di manica larga con le espulsioni dei sospetti.

Mohamed Game è invece quello che si può definire un lupo solitario: silente per anni, nel 2009 piazza un ordigno rudimentale nella caserma Santa Barbara di Milano ma non riesce nel suo intento in nome di Allah: ferisce lievemente due militari.

Mohamed Bouhlel, che nel 2015 si lancia con un camion sulla folla della promenade di Nizza (86 morti, 450 feriti), è un habitué dell’Italia, dove ha amici e relazioni. «Si recava regolarmente in Italia con degli uomini barbuti, radicalizzati, per portare cibo a migranti siriani» racconta un suo complice. Khalid el Bakraoui ha origini marocchine e cittadinanza belga. Prima dell’attentato doppio di Bruxelles nel 2016 (metropolitana e aeroporto), in cui perdono la vita 32 persone, si sposta con un volo Ryanair dal Belgio a Treviso e non si fa mancare un breve soggiorno a Venezia.

Anche il pakistano Zaheer Hassan Mahmoud, che partecipa al blitz contro Charlie Hebdo e ferisce quattro persone per strada, passa dall’Italia. Come rifugiato.

Ma non sono arrivati solo con i barconi. Arrivano anche in altro modo.

Uno degli immigrati accolti in Italia come minori – migliaia ogni anno vengono scaricati in Italia dai genitori in questo modo perché siano mantenuti dai contribuenti e con Meloni sono raddoppiati – non si pente di avere progettato una strage di italiani:


Come l’autista senegalese. Terroristi ‘umanitari’.

Gli albanesi kosovari sono tra i più impegnati in questo:






































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VIOLENTATA DAI FIGLI DEI MIGRANTI: “ORMAI COMANDANO LORO”

GENNAIO 31, 2024
































Urge una grande reconquista nazionale dei nostri quartieri. Con le cattive, visto che ormai le buone non servono. Perché Israele può cancellare Gaza e noi non possiamo prendere e rimandare milioni di musulmani a casa propria?

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Cosa ci vuole? Aerei militari carichi di immigrati regolari verso casa.

Ma sarebbe fondamentale abrogare i ricongiungimenti familiari: è così che ogni anno ne arrivano duecentomila.





 SOLO IN ITALIA LA SINISTRA E IL PD LECCA IL CULO AI CRIMINALI. 





BREAKING NEWS, POLITICA

SALIS, UNGHERIA: “NOI I CRIMINALI LI TRATTIAMO COSÌ”

GENNAIO 31, 2024









































Ilaria Salis, cittadina italiana, è al centro di un caso internazionale che ha suscitato molte polemiche. Salis è accusata di essere membro di un’organizzazione terroristica rossa, un’accusa che ha portato a misure severe nei suoi confronti. Secondo Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban, queste misure sono adeguate alla gravità dei reati di cui Salis è accusata.

## Accuse Gravi

Kovacs ha sottolineato che i reati di cui Salis è accusata sono gravi, sia in Ungheria che a livello internazionale. Ha affermato che le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell’accusa e del reato commesso. Inoltre, ha difeso il modo in cui Salis è stata portata in tribunale a Budapest, sostenendo che non è disumano.

## Condizioni di Detenzione

Nonostante le accuse dei media italiani sulla presunta disumanità delle condizioni di detenzione di Salis, Kovacs ha insistito che le condizioni di detenzione rispettano tutti gli standard dell’UE. Ha respinto le accuse come “semplicemente bugie” e ha affermato che nelle carceri ungheresi ai detenuti vengono forniti tre pasti al giorno, che soddisfano i requisiti di una dieta sana. Ha anche aggiunto che negli istituti carcerari vengono effettuati controlli igienici continui e i detenuti ricevono cure mediche adeguate.

## Attacco Orchestrato

Kovacs ha parlato di un “attacco orchestrato e di sinistra” volto a distruggere le buone relazioni politiche tra Ungheria e Italia. Ha messo in dubbio la credibilità di Salis, citando false dichiarazioni da lei rilasciate circa la sua istruzione, la sua situazione familiare e le sue relazioni personali.

In conclusione, questo caso ha sollevato molte questioni riguardanti le relazioni internazionali, i diritti umani e la giustizia. Mentre la situazione continua a evolversi, rimane da vedere come si svilupperà nei prossimi giorni.








Andare a piantare casino in una Nazione che non e’ italia ha le sue conseguenze.Chiuderla in cella e buttare via la chiave.Ungheria is not italy.Cazzi suoi.