venerdì 31 gennaio 2020

AFRICANO GIUNTO IN ITALIA CLANDESTINAMENTE, PRETENDE LA CASA POPOLARE SUBITO, IL TAR BOCCIA LA SUA RICHIESTA: LA PRECEDENZA L'HANNO GLI ITALIANI CHE STANNO ASPETTANDO DA ANNI LA CASA POPOLARE. 



Pretende casa popolare senza presentare documentazione, bocciato ricorso di un extracomunitario









di Alberto Giorgi – Non c’è tre senza quattro. Infatti, per la quarta volta, il Tar della Lombardia ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un cittadino extracomunitario di Sesto San Giovanni, che aveva protestato contro la cancellazione della sua domanda per l’assegnazione di un alloggio popolare, in mancanza di tutta la documentazione relativa alle proprietà immobiliari all’estero prevista per legge.
Spieghiamo. Il “modello Sesto”, comune amministrato da Roberto Di Stefano, consiste nel predisporre l’assegnazione delle case popolari dando precedenza ai cittadini italiani bisognosi. Cosa che secondo i giudici del Tar non rappresenta alcuna discriminazione verso gli stranieri. Insomma, le case popolari prima agli italiani non fanno un torto a nessuno.
Il Tar, inoltre, ha anche condannato il ricorrente a pagare mille al Comune per le spese di giudizio. Si tratta della quarta sentenza del Tar che dà ragione all’amministrazione Di Stefano, dopo i casi analoghi di gennaio, maggio e agosto 2019.
Il commento del sindaco – Il primo cittadino del comune in provincia di Milano ha così commentato la sentenza dei giudici: “Questa è l’ennesima sentenza del Tar che conferma la correttezza del nostro operatoro. Applichiamo la legge in maniera chiara e trasparente senza nessuna discriminazione né corsia preferenziale verso qualcuno”.

Dunque, il sindaco attacca le opposizioni che hanno sempre provato ad affossare il suo “modello”: “È inutile che la sinistra continua ad attaccarci sulle assegnazioni delle case popolari perché, come più volte hanno certificato i giudici, tuteliamo i cittadini in regola coi documenti. Consiglio a Partito Democratico e compagni di leggersi le sentenze e di rispettarle, anziché continuare a parlare a sproposito di razzismo e alimentare polemiche puramente strumentali. Sottolineo che questi continui ricorsi contro il Comune che applica correttamente le leggi vengono puntualmente respinti dalla magistratura amministrativa”.
Infine, Di Stefano chiosa così: “Se non rispettassimo le leggi andremmo a penalizzare tutti quei cittadini, sia italiani che stranieri, che presentano correttamente tutta la documentazione relativa alle loro proprietà immobiliari e necessaria per entrare in graduatoria. Andremo avanti su questa strada, per aiutare chi rispetta le regole e si trova davvero in difficoltà”.








https://www.imolaoggi.it/2020/01/30/pretende-casa-popolare-senza-presentare-documentazione-bocciato-ricorso-di-un-extracomunitario/




Polizia locale: sequestro record di oltre 20.000 pezzi ed espulsione di extracomunitario clandestino



Contrasto al commercio abusivo










Imperia: False assunzioni domestici extracomunitari, 55 persone denunciate dai Carabinieri/L’operazione








L’inchiesta – denominata “OMBRA”, avviata nell’aprile 2018 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Imperia – ha consentito di accertare come gli indagati avessero posto in essere rapporti di lavoro formalmente regolari.













Albanese apre il fuoco contro i carabinieri: è caccia all'uomo

Uno straniero, di nazionalità albanese, ha aperto il fuoco contro i carabinieri davanti alla sala slot di Colonnella, in provincia di Teramo. Sono in corso le ricerche del malvivente con l'ausilio di un elicottero



Una sparatoria da Far West che ha rischiato di degenerare in tragedia attentando pericolosamente alla vita dei militari dell'Arma. Sono bastati pochi minuti all'albanese per dare sfogo ad una furia omicida, fuori controllo e senza precedenti degni di nota. Il bandito ha estratto la pistola dalle tasche scaricando un colpo dietro l'altro contro i carabinieri. Poi, si è dato alla fuga su una Mercedes rubata sotto minaccia della pistola ad un'automobilista di passaggio. Ora, è caccia all'uomo in tutta la provincia.
Lo scontro a fuoco si è consumato attorno alle ore 8.40, davanti alla sala slot Admiral, nella zona del cinema Multiplex, all'interno del parco commerciale Arcobaleno di Colonnella. Le proprietarie dell'esercizio, due ragazze, hanno notato una coppia di loschi individui - un uomo e una donna - aggirarsi all'esterno del locale. Insospettite dall'andirivieni, presumibilmente il preludio di una rapina, le giovani hanno deciso di allertare il 112. Mai avrebbero immaginato quello che si sarebbe scatenato qualche attimo più tardi.
Quando i carabinieri sono giunti sul luogo della segnalazione è esploso il putiferio. Stando a quanto riferisce il quotidiano locale Il Centro, la coppia di banditi non ha esitato ad ingaggiare un scontro armato con i militari. L'albanese ha immediatamente estratto la pistola dai pantaloni esplodendo colpi all'impazzata. I militari hanno risposto al fuoco nel tentativo di bloccare il malvivente ma invano. Nonostante fosse accerchiato, lo straniero, in preda ad una furia cieca, ha continuato a sparare mentre tentava di dileguarsi a bordo della propria auto. Inseguito fino alle campagne di Contrada Civita, il bandito ha sottratto il motorino ad un contadino salvo poi disfarsene qualche chilometro dopo e fuggire a bordo di una Mercedes Classe A rubata ad uno sventurato automobilista. Sono stati attimi di terrore puro.
I carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica sono riusciti a bloccare ed ammanettare la donna, anch'ella in fuga con un'auto rubata. Lo straniero è un albanese residente a San Benedetto del Tronto. Il bandito è ricercato in tutta la provincia con l'ausilio di un elicottero.

















CRONACA | 31 gennaio 2020, 13:44

Ivrea, arrestato 23enne romeno: aveva una decina di dosi di cocaina







Gli agenti hanno sequestrato a carico del fratello minorenne dell’arrestato un documento di identità risultato rubata


Ivrea, arrestato 23enne romeno: aveva una decina di dosi di cocaina



Nella serata di ieri, giovedì 30 gennaio, nel corso di un ordinario controllo del territorio, gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette hanno fermato per un controllo, in via Casale angolo via Pratiseccchi, una BMW X3 con due persone a bordo.
Nella disponibilità del conducente, un cittadino romeno di 23 anni, i poliziotti hanno rinvenuto una decina di involucri contenenti cocaina. La droga era occultata negli slip del ventitreenne in un pacco di fazzolettini di carta. Il giovane, H.E.V. è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Nel corso della perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno sequestrato a carico del fratello minorenne dell’arrestato un documento di identità risultato rubata, intestato ad altra persona ma con una foto ritraente il minore.
Alla luce di ciò, quest’ultimo è stato denunciato in stato di libertà per possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi.



Spaccio e pregiudicati: chiuso negozio gestito da nigeriana a Sampierdarena


31 Gennaio 2020




Spaccio e pregiudicati: chiuso negozio gestito da nigeriana a Sampierdarena


Il Questore di Genova Vincenzo Ciarambino ha sospeso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande per 15 giorni al negozio di alimentari “Aifediyosa Kate” di via Stefano Canzio a Genova Sampierdarena.
Lo scorso 26 gennaio gli agenti del Commissariato Cornigliano, durante un controllo del negozio di alimentari, hanno trovato molteplici dosi di cannabis occultate in posti diversi del locale.
Un avventore che cercava di nascondere il suo zaino è stato perquisito e trovato in possesso di un etto circa di stupefacente ed arrestato.
Di 16 clienti identificati, ben 10 erano pregiudicati per reati inerenti gli stupefacenti.
E’ risultato quindi evidente che il negozio, impiegato come deposito di sostanze stupefacenti, fosse un canale attivo di approvvigionamento per gli assuntori con la verosimile compiacenza della titolare, una 41enne nigeriana, già interessata, peraltro, da provvedimento di sospensione nel 2018.
Allo scopo di prevenire il verificarsi di situazioni che possano turbare l’ordine pubblico e per tutelare la sicurezza dei cittadini, in una zona già a rischio per fenomeni di criminalità diffusa  il Questore di Genova ha emesso il provvedimento di sospensione che è stato notificato ieri dai poliziotti del Commissariato Cornigliano.














LECCO: DUE ISLAMICI BRAVISSIMI DEI CENTRI SOCIALI E DELLE SARDINE, SONO STATI ESPULSI PER LA TROPPA BRAVURA. 


Lecco, sono pericolosi: espulsi e rimpatriati due marocchini

Due marocchini sono stati rimpatriati coattivamente nel loro Paese d'origine


Malpensa

Lecco, 31 gennaio 2020 – Due marocchini sono stati espulsi e rimpatriati perché ritenuti pericolosi. Sono stati scortati alla frontiera di Malpensa dagli agenti della Polizia di Stato e imbarcati a forza sul primo volo disponibile verso il loro Paese d'origine. Uno era in carcere a Pescarenico per spaccio di hashish e cocaina, mentre l’altro avrebbe dovuto lasciare l'Italia già da parecchio, ma ogni volta per evitare l'espulsione ha inscenato gesti di autolesionismo. Ha inoltre più volte assalito e aggredito i poliziotti ma in una occasione si è scagliato anche contro il controllore e una pendolare su un treno. In entrambi i casi, spiegano dalla questura, è stato necessario attivare, con i diplomatici del Consolato del Marocco, le procedure finalizzate all’identificazione ed al successivo ottenimento di un lasciapassare valido all’espatrio, poiché nessuno di loro disponeva di un documento valido. Vista la loro pericolosità per l’esecuzione dell’accompagnamento alla frontiera si è reso indispensabile anche l’intervento di agenti di scorta internazionale che li hanno accompagnati e guardati a vista anche durante il volo, fino all'arrivo in Marocco. Per il secondo poi è stato necessario mobilitare pure i funzionari della Direzione centrale di Sanità per svolgere tutti di accertamenti medici richiesti e ottenere il supporto dei sanitari durante le procedure di espulsione.  


https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/lecco-pericolosi-esplusi-1.5007699






Artena: rapina l'educatrice del centro d'accoglienza e fugge dalla comunità

Rapina l'educatrice del centro d'accoglienza per minori e si dà alla fuga

Il 16enne è stato poi rintracciato ed arrestato dai carabinieri


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Artena: rapina l'educatrice del centro d'accoglienza e fugge dalla comunità
Ha rapinato l'educatrice del centro d'accoglienza dove era ospite per poi darsi alla fuga. E' accaduto ad Artena dove i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un 16enne originario della Romania, già con precedenti, per i reati di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
Nei giorni scorsi, presso la casa di accoglienza per minori della cittadina in provincia di Roma, il baby malfattore, dopo aver aggredito con calci, pugni e con l’utilizzo di una sedia, il proprio educatore, è riuscito a “strappargli” il portafoglio e a fuggire dalla comunità.


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Artena: rapina l'educatrice del centro d'accoglienza e fugge dalla comunità
I Carabinieri della Stazione di Artena, allertati dal responsabile della struttura, hanno subito messo in moto le ricerche trovando il 16enne nel Comune di Valmontone pronto per fuggire in direzione Roma. Alla vista dei militari, il giovane rapinatore ha tentato di scappare cercando disperatamente di colpire i Carabinieri intervenuti provocandogli tra l’altro lievi lesioni.
Recuperata la refurtiva, i Carabinieri di Artena sono riusciti a bloccare il 16enne che è stato portato in caserma e successivamente accompagnato presso il carcere minorile di Roma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


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Droga, 700 persone si rifornivano dagli immigrati: incassavano 1.500 euro al giorno







Massa-Carrara – Nella mattinata di martedì 28 gennaio, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Massa-Carrara hanno dato esecuzione alla fase conclusiva dell’indagine denominata “Market Motta”.
L’inchiesta è scaturita dall’assidua frequenza di consumatori abituali di stupefacenti nell’area della ex colonia Motta e si è svolta sotto la costante direzione del sostituto procuratore Alessia Iacopini, della Procura di Massa.
Gli accertamenti, avviati nel mese di marzo del 2019, hanno consentito di appurare che i clienti erano soliti contattare soggetti di origine marocchina. In particolare, è stato riscontrato, già nelle fasi iniziali delle indagini, che i luoghi fissati per la ricezione delle dosi erano rappresentati da varchi realizzati lungo le recinzioni dell’area di via delle Pinete e del lungomare di ponente, dove insistono colonie abbandonate, divenute un vero e proprio “supermarket” della droga.
Qui gli spacciatori, favoriti nelle loro attività illecite dai numerosi nascondigli offerti dai ruderi e dalla boscaglia, si sentivano al sicuro ed in grado di avvistare per tempo, attraverso vedette, eventuali pattuglie delle forze dell’ordine.
Le indagini tecniche, indispensabili per riuscire a penetrare nella rete dei contatti e per seguire i movimenti degli indagati, hanno rivelato l’esistenza di una struttura criminale ben organizzata, in grado di garantire l’operatività del “market” 24 ore su 24, peraltro a fronte di una domanda sempre alta e continua di dosi di droga, in particolare cocaina.
Gli stessi rifornimenti degli spacciatori avvenivano sfruttando il “fortino” costituito dai ruderi. Ai consumatori era consentito soltanto di avvicinarsi alla recinzione perimetrale. In questo modo veniva ostacolata la possibilità di intervenire in flagranza di reato.
Le conversazioni intercettate nel frattempo, affiancate da ripetute attività di osservazione e pedinamento, hanno portato all’individuazione di quattro soggetti con maggiori capacità operative e decisionali, nei cui confronti, atteso il pericolo di fuga e la constatata commissione di plurimi episodi di cessione di stupefacenti, il pubblico ministero ha disposto l’emissione di un provvedimento urgente di fermo di indiziato di delitto, anticipando così la cattura e l’interruzione delle attività illecite in atto.
Per l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, in relazione alle caratteristiche dei luoghi e alla capacità degli indagati di sfruttare i numerosi nascondigli, è stato necessario predisporre un articolato dispositivo di intervento, in grado di circondare l’intera area. L’osservazione dall’alto è stata assicurata dall’impiego di un elicottero della Sezione Aerea di Pisa. 50 finanzieri, appartenenti ai comandi della provincia di Massa-Carrara e ad aliquote di rinforzo specializzate dei reparti Anti Terrorismo e Pronto Impiego dei Comandi Provinciali di Livorno, Pisa e Prato, hanno realizzato un’adeguata cornice di sicurezza. Sono state impiegate anche tre unità cinofile antidroga.
L’area è stata, così, completamente isolata grazie anche al prezioso ausilio di pattuglie messe a disposizione dal Comandante della Polizia Municipale di Massa.
Il rastrellamento dei luoghi ha consentito l’individuazione di diversi ricoveri di fortuna, abbandonati da poco, e di uno dei catturati, un marocchino di 30 anni, provvisto di permesso di soggiorno rilasciato da autorità spagnole, irregolarmente circolante sul territorio nazionale, che si era nascosto in un sottoscala il cui accesso era stato accuratamente celato alla vista da un ammasso di rifiuti e da una grata.

http://www.voceapuana.com/mobile/massa-carrara/cronaca/droga-700-persone-si-rifornivano-alle-ex-colonie-4-arrestati-guadagnavano-1-500-euro-al-giorno-25122.aspx














CASERTA: ALTRA AGGRESSIONE DA PARTE DI UN AFRICANO DELLA SINISTRA NEI CONFRONTI DEGLI OPERATORI. 


Caserta, immigrato in una comunità
aggredisce operatore per avere soldi

Venerdì 31 Gennaio 2020








Un 24enne originario della Guinea, ospitato in una comunità di accoglienza di Arienzo, in provincia di Caserta, è stato arrestato con l'accusa di aver aggredito e minacciato un operatore del centro perché gli desse del danaro.

Quando sono giunti sul posto, i carabinieri hanno sorpreso lo straniero mentre inveiva e cercava di colpire la vittima; questi ha poi riferito di numerose minacce di morte e aggressioni commesse nei suoi confronti dal guineano, sempre a caccia di soldi. Il 24enne è stato condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere.


https://www.ilmattino.it/caserta/caserta_immigrato_guinea_comunita_operatore_soldi_arrestato-5019936.html








ASSALTO: IN 3MILA IMBARCATI PER L’ITALIA A GENNAIO, IN ARRIVO ALTRI 400 RESPINTI DA MALTA








ASSALTO: IN 3MILA IMBARCATI PER L’ITALIA A GENNAIO, IN ARRIVO ALTRI 400 RESPINTI DA MALTA





Bilancio sbarchi e partenze gennaio 2020
✔️sbarchi in Italia aumentati del 600% rispetto al gennaio 2019(1275 vs 202)
✔️679 migranti arrivati sulle navi delle (363 ancora a bordo di @openarms_fund)
✔️quasi 3.000 partiti dalla a causa del delle ONG
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Ne arrivano altri respinti da Malta:




E anche l’ultimo giorno di gennaio ha avuto il suo sbarco:


Le navi madri dei "pescatori" tunisini che accompagnano i barchini dei sono tornate operative: 28 persone sbarcate a e 40 a .
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Altre nigeriane con prole al seguito da mantenere fino alla maggiore età. Come da Legge Zampa del PD. E come ha spiegato la Santanché, sappiamo che vengono a fare queste, no?
In 1275 sono già sbarcati e altri 363 sono a bordo della Open Arms in attesa di un porto italiano
Dopo aver effettuato una nuova operazione di recupero su appuntamento, la Open Arms ha adesso a bordo 363 clandestini: l’Ong catalana ha chiesto un porto sicuro in cui poter sbarcare:

La nave di @openarms_fund si è avvicinata a per fare due evacuazioni. A bordo rimangano 363 , trasbordati in 5 differenti operazioni di trasbordo.
Nel frattempo, i 17 migranti segnalati ieri da @alarm_phone, sarebbero stati riportati in dalla GC libica.
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Intanto, se gli oltre 1.500 sbarcati in questo primo mese dell’anno non sono stati più del doppio, lo dobbiamo solo alle motovedette donate da Salvini alla Libia, nonostante il taglio poi deciso dal nuovo governo abusivo:


In 1275 sono già sbarcati e altri 363 sono a bordo della Open Arms in attesa di un porto, in pratica il 700% di partenze in più. Più di 1600 arrivi dall’inizio dell’anno contro i 202 dello stesso periodo dello scorso anno sono numeri che preoccupano il governo.
La Open Arms al momento è l’unica imbarcazione Ong presente davanti alla LIbia, dopo che Ocean Viking ed Alan Kurdi nei giorni scorsi sono sbarcate rispettivamente a Taranto ed a Malta. La prima aveva a bordo 403 clandestini e poi è partita vuota verso Marsiglia, mentre la nave dell’Ong tedesca Sea Eye ne contava 79.

Una nave da crociera ferma a con sbarco negato, una nave di clandestini che manco si sa da dove arrivano, fatta sbarcare a ... Cose da pazzi.


Le ultime 72 ore, le stesse in cui la Open Arms ha effettuato cinque operazioni su appuntamento, sono state tra le più intense degli ultimi mesi sul fronte migratorio. E questo ha contribuito a confermare, ancora una volta, come le partenze dalla Libia siano sollecitate dalla presenza delle navi ong davanti alla costa.
Solo nell’ultimo fine settimana sono partiti dalla Libia qualcosa come 13 barconi.
Hanno moltiplicato gli sbarchi. E sono al governo da pochi mesi. Se il trend prosegue, quest’anno sarà record e sfonderemo i 200mila clandestini sbarcati. Come del resto accadeva quando questi criminali politici erano già al governo.
Bilancio sbarchi e partenze gennaio 2020
✔️sbarchi in Italia aumentati del 600% rispetto al gennaio 2019(1275 vs 202)
✔️679 migranti arrivati sulle navi delle (363 ancora a bordo di @openarms_fund)
✔️quasi 3.000 partiti dalla a causa del delle ONG
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Il loro obiettivo è questo:
https://voxnews.info/2020/01/30/il-piano-del-pd-e-dei-vescovi-per-far-votare-700mila-clandestini/