venerdì 31 gennaio 2020

CORONAVIRUS, CINESI INFETTI LIBERI DI GIRARE L’ITALIA: ITALIANI 14 GIORNI IN QUARANTENA







CORONAVIRUS, CINESI INFETTI LIBERI DI GIRARE L’ITALIA: ITALIANI 14 GIORNI IN QUARANTENA





Una volta in Italia, saranno messi in quarantena per 14 giorni. Obiettivo: evitare l’eventuale contagio con il resto della popolazione. Sì, perché la durata massima dell’incubazione del virus è di 14 giorni.


Come questo governo sta affrontando l’emergenza Coronavirus sarebbe comico non fosse tragico.
I 2 turisti cinesi positivi al nuovo Coronavirus – da Wuhan – sono atterrati a Milano Malpensa il 23 gennaio, molti giorni dopo lo scoppio della crisi. Tranquillamente, almeno per quanto scritto nel foglio di viaggio che hanno consegnato alle autorità – unica pseudocautela presa dal governo – sono poi andati a visitare Verona, Parma, Firenze e poi il 28 sono arrivati a Roma. Dopo un paio di giorni i sintomi e la scoperta del virus.
Visto che come specificato da recenti ricerche il contagio è possibile da persone asintomatiche, hanno avuto tutto il tempo di contagiare decine di persone. Che a loro volta potrebbero avere contagiato centinaia di persone. E così via.
Senza contare gli altri 30 compagni di viaggio ricoverati allo Spallanzani.

Nei prossimi giorni, invece, torneranno in Italia i 60 italiani che si trovavano a Wuhan, epicentro dell’epidemia, quando la crisi è precipitata. Loro, appena giunti in Italia dovranno restare 14 giorni in quarantena. Un volo civile li porterà direttamente alla base dell’Aeronautica militare, Pratica di Mare, da qui dovrebbero essere trasferiti in una caserma: la sorveglianza sanitaria tuttavia «non sarà automatica, verrà decisa caso per caso» e durerà 14 giorni. La stessa base di Pratica di Mare, alle porte di Roma, ha ampi spazi che da ieri sono vagliati per ospitare eventualmente gli evacuati dalla Cina. La scelta di questa base è legata alla vicinanza con lo Spallanzani e inoltre in questa struttura da anni sono pronti allestimenti ad alta tecnologia delle forze armate per accogliere nella massima sicurezza (biocontenimento) appunto vittime di pandemie giunte in aereo da ogni scenario del mondo: più volte sono state tenute esercitazioni nell’ambito della “difesa da minacce chimiche, batteriologiche, radiologiche e nucleari” (Cbrn). Qui sono stati presi in carico altri italiani colpiti ad esempio dal virus Ebola in Sierra Leone. In questi casi vengono utilizzate speciali barelle aviotrasportabili e ambulanze modificate: risorse che tutavia non dovrebbero essere necessarie nel caso degli italiani in arivo dalla Cina.
Qualcuno ci spieghi perché loro devono, giustamente, stare in quarantena, mentre i cinesi arrivati nei giorni scorsi sono stati liberi di girare mezza Italia.
E questo senza contare tutti gli altri arrivati anche oggi e che hanno avuto controlli farsa allo sbarco:








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