venerdì 31 gennaio 2020

LA MALA VITA STA SEMPRE A SINISTRA: FANNO SOLDI TUTTI CON IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI DALL'AFRICA? 








PATRONAGGIO GETTA LA MASCHERA: “CASARINI SALVÒ VITE UMANE, GIUSTIFICATO INGRESSO IN ACQUE ITALIANE”





Sono stati fruttuosi gli incontri con esponenti dell’ong di Casarini durante convegni della corrente di estrema sinistra della magistratura ‘italiana’

Così come questa estate, durante i giorni più caldi del braccio di ferro tra il governo gialloverde e le Ong, la procura di Agrigento è tornata ad essere sotto i riflettori. E Patronaggio si schiera, ancora una volta, con gli scafisti umanitari delle Ong:
Patrinaggio non ha negato la posizione secondo cui “la Guardia di Finanza avrebbe operato in un quadro normativo non sempre chiaro e in un contesto sociale caratterizzato da forti tensioni”. Perché secondo Patronaggio non è il Parlamento a fare le leggi e le forze di polizia a metterle in pratica, ma ‘il contesto sociale’: ovviamente quello che lui ha nella sua testa, non quello reale.
I suoi magistrati attaccano l affermazioni contenute nelle intercettazioni delle comunicazioni tra una motovedetta della Guardia di Finanza e la stessa Mare Jonio.
Tali intercettazioni sono contenute all’interno della richiesta di archiviazione per i due indagati e sono state rese note dall’AdnKronos: “Mar Jonio da Pattugliatore Guardia di Finanza Paolini, ripeto, non siete, non siete autorizzati all’ingresso in acque nazionali italiane”, sono queste le prime parole contenute nella trascrizione della conversazione. I fatti sono avvenuti nella notte tra il 18 ed il 19 marzo scorso, nelle concitate ore in cui la nave Mare Jonio, dell’Ong Mediterranea Saving Humans, ha provato ad entrare in acque italiane con 49 migranti a bordo, mentre la Finanza ha intimato l’alt.
“Non siete autorizzati da Autorità Giudiziaria italiana all’ingresso in nostre acque nazionali – prosegue la comunicazione – inoltre, se dovreste entrare in acque nazionali italiane sarete perseguiti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Cambio”.
È stato questo passaggio ad indispettire maggiormente i magistrati: come già detto nei giorni scorsi, il finanziere parlando con l’equipaggio della Mare Jonio ha fatto riferimento ad un ordine dell’autorità giudiziaria che in realtà non era mai stato emanato. Da qui quell’infondatezza giuridica, nell’alt intimato dai finanzieri, di cui Patronaggio ha parlato nella richiesta di archiviazione.
Insomma, Patronaggio, non eletto da nessuno, burocrate nominato da altri burocrati, che vuole dettare la linea politica italiana sull’immigrazione: questo, Patronaggio, invece, indispettisce noi. Anzi, ci fa incazzare.
“Vi intimiamo l’alt – si legge ancora nelle intercettazioni – arrestate le macchine, ripeto vi intimiamo l’alt, fermate i motori arrestate le macchine, cambio”. Quest’ordine dalla Mare Jonio non verrà mai eseguito: “Comandante io non posso fermare nessuna macchina – dichiara un membro dell’equipaggio della nave dell’Ong – perché qui siamo a rischio di pericolo di vita, qui ci sono due metri di onda comandante, non fermo proprio niente io, io mi ridosso sotto l’isola, perché qui siamo in gravi condizioni di pericolo di vita comandante!”
Dalla motovedetta della Guardia di Finanza, si è risposto ripetendo ancora una volta l’ordine: “Mar Jonio da Pattugliatore Guardia di Finanza Paolini, ripeto, non siete, non siete autorizzati all’ingresso in acque nazionali italiane. Non siete autorizzati da Autorità Giudiziaria italiana all’ingresso in nostre acque nazionali inoltre, se dovreste entrare in acque nazionali italiane sarete perseguiti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Cambio”.
Il PM di Agrigento assolve la nave dei centri sociali e condanna il ministro..?? Solo in Italia.
Io non mollo, mai.
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Patronaggio che si schiera con Casarini: “A detta del capo missione Casarini”, scrivono infatti i pm parlando del recupero dei clandestini, il gommone “era immobile in mare”, quindi alla deriva, “con un tubolare laterale che appariva danneggiato, con la prua piegata all interno, a indicare che i tubolari non erano perfettamente a tenuta e quindi sgonfi”‘ e ‘”imbarcava acqua da poppa”‘, “con circa 50 persone a bordo senza giubbotti di salvataggio o altri dispositivi di sicurezza”. “Dalla descrizione fornita agli inquirenti da Casarini si trattava inconfutabilmente di una imbarcazione in distress, cioè in una situazione di reale pericolo per l’incolumità della vita del l’uomo in mare”, dicono i pm.
Quindi, abbiamo dei magistrati che prendono per oro colato le fandonie di uno come Casarini. Noto alla questura di Palermo per i suoi “contatti con la criminalità organizzata”











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