venerdì 31 gennaio 2020

ROMA INVASA DALLE MOSCHEE ABUSIVE: CITTADINI OSTAGGIO








ROMA INVASA DALLE MOSCHEE ABUSIVE: CITTADINI OSTAGGIO – VIDEO






A Roma, ormai da anni, i cittadini sono ostaggio delle moschee abusive. Come in tutta Italia nascono come funghi in ogni zona possibile:
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A Roma esiste, ufficialmente, solo la grande Moschea di Roma, riconosciuta come luogo di culto al tempo di Andreotti, in uno scempio culturale che ancora grida vendetta.
Le altre sono ‘associazioni culturali’. Moschee abusive in vecchi scantinati, garage o magazzini.
A piazza Vittorio, il cuore del quartiere multietnico Esquilino, il bengalese Dipo ha trasformato il suo negozio di casalinghi nella storica associazione piazza Vittorio che è sorta accanto a una Chiesa e di fronte a una stazione di polizia. Si tratta di un locale di 297 mq che il venerdì, giorno di preghiera, ospita varie centinaia di musulmani.
Il timore, anche delle forze dell’ordine, è che in questi locali si possano infiltrare dei fondamentalisti tanto è vero che, come hanno confermato i responsabili, i due centri culturali che sono sorti vicino a via Candia, in zona San Pietro, ricevono spesso la visita della Digos.
Ma le moschee sono solo il sintomo. La malattia è l’eccessivo numero di musulmani in Italia.
Un paio di anni fa, l’inviato della trasmissione Dalla Vostra Parte, veniva sequestrato dai fedeli islamici mentre indagava sulle moschee abusive della zona di Tor Pignattara:

Dopo due anni, quelle moschee abusive sono ancora lì. A novembre, i Vigili Urbani del Comune di Roma avevano chiuso un’altra moschea nel quartiere dove si concentra la presenza di bengalesi. Un vero e proprio cancro sociale.
Questa chiusura riguardava la seconda delle due principali sale di preghiera islamiche del quartiere, l’altra era stata chiusa alcuni mesi prima.
Poche settimane fa, la moschea è stata riaperta. Incredibile. Tolleriamo l’islamizzazione, tra l’altro abusiva, del nostro territorio.
Una recente relazione del DAP, che ha riguardato 190 istituti carcerari, ha permesso di rilevare che in 69 di essi sono presenti locali adibiti a preghiera per i detenuti musulmani: nel 2009 erano 36.
La stessa relazione rilevava inoltre che hanno accesso agli Istituti Penitenziari 22 soggetti che rivestono la figura di imam e sono, pertanto, accreditati presso il Ministero dell’Interno.
Il che registra sia l’aumento degli islamici che delinquono – gli immigrati delinquono 8 volte più degli italiani – sia il novantagradismo delle nostre cosiddette autorità.















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