L’ARCIVESCOVO DI MILANO CHIAMA LA RESA ALLA ‘SOCIETÀ PLURALE’
Nuovo delirio migratorio dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, che ha delineato una società futura ‘plurale’.
«Dobbiamo liberarci dalla logica del puro pronto soccorso; dobbiamo andare oltre le pratiche assistenzialistiche mortificanti per chi le offre e per chi le riceve, anche oltre una interpretazione che intenda “integrazione” come “omologazione” (alla francese, ndr). Si tratta di dare volto, voce e parola alla convivialità delle differenze, passando dalla logica del misconoscimento alla profezia del riconoscimento. Siamo chiamati a guardare con fiducia alla possibilità di dare volto a una società plurale in cui i tratti identitari delle culture contribuiscano a un umanesimo inedito e promettente; siamo chiamati mostrare come le nostre tradizioni, la nostra identità lombarda e ambrosiana è così ricca di valori e dimensioni da dar vita a riedizioni inedite e inaspettate delle nostre radici».
Non vogliamo né una società che tenta di ‘integrare’, e quindi uccidere sia la cultura autoctona che quella entrante, come accade in Francia tra l’altro creando poi un fenomeno di rigetto, né vogliamo il tipo di società all’inglese in cui convivono società parallele e separate.
Vogliamo rimanere noi stessi senza cedere agli invasori pezzi di territorio. L’Italia è già satura di immigrati.
Basta con il ventriloquio!!!