ROMA, BARISTA VESSATO DALLE MULTE CHIUDE TUTTO E CHIEDE REDDITO CITTADINANZA
ROMA, BARISTA VESSATO DALLE MULTE CHIUDE TUTTO E CHIEDE REDDITO CITTADINANZA
“Tartassato dalle multe non posso più andare avanti. Chiudo il bar, licenzio con il dolore nel cuore i miei otto dipendenti assunti a tempo indeterminato”. Mario Schiafone, titolare del ‘Tempio bar’ nel centro storico di Roma, in zona Pantheon, si prepara ad abbassare le serrande dell’attività aperta nel 1992 e a chiedere il reddito di cittadinanza.
“Domani – racconta all’Adnkronos – sulla serranda del bar appenderò la lettera di licenziamento dei miei otto dipendenti. Il punto è che ogni 5-10 giorni passano i vigili. Oggi hanno trovato un telo che unisce i due ombrelloni ed è vietato e mi hanno multato con 5 mila euro per occupazione illegittima del suolo pubblico perché il telo sporgeva di 5 metri”.
Si sfoga il titolare del bar: “I teli laterali sono vietati, le transenne pure eppure stanno in tutta Roma. Qui però i vigili sono venuti una miriade di volte. Dal 1992 ho pagato tutte le multe che mi hanno inflitto: saranno state di 30-40 mila euro. Ora altre cinquemila euro. Io non ce la faccio più. Le spese sono tante e non si recupera più. Chiudo e mi preparo a chiedere il reddito di cittadinanza”.
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