venerdì 29 ottobre 2021

EMILIA: TUNISINI E PAKISTANI MASSACRANO A SPRANGATE UN RAGAZZINO ITALIANO NEL NOME DEL FASCISMO ISLAMICO, E L'ODIO RAZZISTA CHE I MEDESIMI HANNO CON CHI HA ACCOLTI. DIETRO COME SEMPRE CI SONO I SINISTRATI E I PIDDINI.




GUERRIGLIA ISLAMICA A MODENA: FIGLI IMMIGRATI ARMATI DI SPRANGHE – VIDEO

OTTOBRE 29, 2021









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In venti dei loro massacrano ragazzino a sprangate – VIDEO CHOC

Una quindicina di ragazzi ha accerchiato un ragazzo e lo ha aggredito brutalmente, anche a colpi di spranga. La scena, violentissima, è stata ripresa dai cellulari.





Avevamo ragione. Sono stati gli immigrati. L’Emiliastan è questi realtà. Ora combattono nelle nostre strade.

Due gruppi, uno di tunisini e uno di pakistani, si sono affrontati in strada.

Modena, brutale aggressione di un ragazzo in via Rainusso

Durante la lite è scoppiato un pestaggio a colpi di pugni e sprangate terminato con tre tunisini all’ospedale dove sono state medicati. Uno dei tre è stato gettato a terra e preso a calci da cinque avversari. Una scena impressionante, mai vista in quella zona, filmata per caso da un balcone proprio sopra il punto della rissa e che ieri mattina ha giurato velocemente per tuta la città, soprattutto tra gli studenti dell’istituto e quelle della vicina succursale del Barozzi. Ieri sul posto la polizia ha cercato di avvicinare i giovani e capire cos’era accaduto, mentre i tre pestati sono stati ascoltati dalla Squadra Mobile della Questura.

Secondo la ricostruzione della polizia, all’origine dell’aggressione c’è un precedente sgarbo. Nei giorni scorsi un ragazzo tunisino avrebbe offeso per strada un pakistano. Forse non era la prima volta. Fatto sta che il pakistano gli ha risposto ed è nato un diverbio acceso. I due si sono lasciati ripromettendosi di incontrarsi per un “chiarimento”. E l’incontro è avvenuto mercoledì pomeriggio dopo l’ultima lezione. Mentre i ragazzi se ne tornavano verso casa il pakistano si è presentato in via Rainusso vicino allo Ial con un gruppo di amici connazionali, tutti minorenni. Hanno aspettato l’arrivo del tunisino che si è presentato anche lui con un gruppo di connazionali. Tra i due gruppi sono scoppiate scintille e in poco tempo sono venuti alle mani proprio all’angolo del caseggiato dove si trova il ristornate giapponese.

Ai piani superiori, attirato dalle grida in strada, qualche studente è uscito in balcone e ha filmato la rissa nelle sue fasi più crude. Dalle immagini si capisce chiaramente che era in corso un pestaggio. A prenderle sono stati i tunisini. Uno di loro è finito a terra ed è stato preso a calci da cinque avversari. Altri prendevano delle sprangate e dei pugni. Una scena di violenza urbana pura. Poi i pakistani se ne sono andati lasciando a terra gli avversari che sono dovuto ricorrere alle cure mediche al pronto soccorso. Ed è stato lì che hanno raccontato ai medici l’accaduto. A loro volta, i medici hanno avvisato la polizia che è arrivata e ha ascoltato i ragazzi feriti. I tre sono stati dimessi con prognosi di 5, 10 e 10 giorni a testa. Poi sono ostati portati in questura dove alla Squadra Mobile hanno riferito i dettagli della rissa dando indicazioni sugli aggressori. La polizia ha iniziato a prendere informazioni per identificare alcuni del gruppo dei pakistani. Nel giro di pochi giorni si presume che abbiano un nome e cognome. A quel punto verranno interrogati in quando indagati in concorso per lesioni aggravate. Un fascicolo sulla rissa è infatti già stato aperto dalla procura presso il Tribunale dei minori di Bologna (tutti i coinvolti sono sotto i 18 anni).

Il video della rissa è circolato molto velocemente in città. Ieri mattina quasi tutti i ragazzi delle due scuole sapevano tutto e l’avevano visto ma nessuno ha voluto parlare. Neanche alla polizia. La questura ha in ogni caso mandato davanti allo Ial la pattuglia che si occupa di bullismo scolastico, specializzata nel trattare queste tematiche coi ragazzi, e gli agenti hanno parlato con numerosi studenti. Del caso accaduto si è discusso anche in classe. L’impressione tra i giovani è stata forte: non era mai accaduto una rissa in via Rainusso. Una ragazza del Barozzi ha detto che nel corso della mattina una professoressa ha parlato dell’accaduto con la sua classe ancora sconcertata affrontando il tema della violenza minorile.






















 

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