venerdì 31 maggio 2019

I NEANDERTHAL HANNO SMESSO DI FARE FIGLI, COSÌ GLI IMMIGRATI SAPIENS LI HANNO STERMINATI



La fine dei Neanderthal può essere sintetizzata così: per oltre trecentomila anni hanno vissuto in Europa come specie dominante, poi, un giorno – in senso evolutivo – sono arrivati gli immigrati da una zona non ancora individuata con certezza.
Gli immigrati erano i Sapiens, un’altra specie umana, cioè noi. O meglio: non proprio ‘noi’.
I Sapiens conquistarono sempre più territorio marginalizzando la specie autoctona in zone sempre più periferiche. Fino all’estinzione.
Che si sia trattato di un’invasione violenta è fuori di dubbio, perché il DNA del Neanderthal resiste in piccole percentuali negli europei di oggi ma in misura molto più marcata in quello mitocondriale, ovvero che si eredita solo per linea femminile: il che significa che si presero le donne dei Neanderthal. Gli invasori sono sempre maschi e si prendono le femmine degli invasi.
Quello che hanno fatto ai Neanderthal in Europa, i Sapiens lo hanno fatto anche alle altre specie umane che non esistono più se non in piccola percentuale nei DNA dei popoli odierni e che definiscono le differenze razziali: i Denisova in Asia e gli Erectus (specie non proprio umana) in Africa.
Ora, si scopre che un leggero calo della fertilità delle giovani donne di Neanderthal nel corso di migliaia di anni potrebbe essere una delle cause della scomparsa di questa specie umana estinta. Almeno secondo uno studio pubblicato mercoledì sulla rivista scientifica americana PLOS ONE.
I Neanderthal vivevano in Europa tra -400.000 anni e -40.000 anni prima del nostro tempo, e la loro fine coincise con l’arrivo dell’Homo sapiens (la nostra specie).
Ma le ragioni dell’estinzione rimangono un enigma: massacrati dai Sapiens? Le epidemie portate dai Sapiens? O progressivo indebolimento contro un Sapiens più sicuro che andava monopolizzando le risorse?
I ricercatori del CNRS hanno sviluppato un semplice modello matematico per simulare scenari che possono avere portato alla scomparsa dell’uomo di Neandertal in 10.000 anni o meno, che è il periodo di tempo in cui gli scienziati ritengono che il declino si sia verificato.
Variando i parametri e incorporando il poco conosciuto su questa specie umana, gli autori concludono che alcune ipotesi non sono verosimili: ad esempio, un aumento della mortalità infantile o per adulti correlata a conflitti o epidemie: “Questo avrebbe portato ad una rapida scomparsa della popolazione di Neanderthal!” ha scritto all’AFP Silvana Condemi, antropologa e coautrice dello studio.
“D’altra parte, un leggero calo della fertilità, ma esclusivamente per le donne più giovani (sotto i 20 anni di età), avrebbe causato la scomparsa della popolazione in tempi noti”, continua. “Questo calo della fertilità è molto piccolo, ma è sufficiente in un lungo periodo a far scomparire i Neanderthal”.
Forse l’arrivo dell’Homo sapiens ha portato a una pressione molto progressiva sul cibo disponibile per i Neanderthal. “Una riduzione del cibo, quindi delle calorie, è dannosa per la gravidanza”, ha detto Silvana Condemi.
Ma questo è il limite di questo lavoro: i ricercatori insistono sul fatto che riescono a spiegare il “come”, ma non il “perché”. Perché i fossili di questo periodo rimarranno scarsi, gli scienziati rimarranno incerti sul motivo per cui le giovani donne di Neanderthal hanno iniziato a fare meno figli.
L’immigrazione genera una pressione sugli autoctoni e ne abbassa la fertilità perché questa dipende soprattutto dalle classi meno ricche che entrano in diretta concorrenza per le risorse sempre più scarse con gli immigrati.
E’ avvenuto per i Neanderthal, sta avvenendo per noi.



















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