BUSINESS IMMIGRATI, SALVINI CHIEDE 3 MILIONI DI EURO A LUCANO
BUSINESS IMMIGRATI, SALVINI CHIEDE 3 MILIONI DI EURO A LUCANO
Prima cacciato dai magistrati, poi trombato dai suoi concittadini. E ora, per Lucano, arriva anche la richiesta di risarcimento da parte dei contribuenti italiani che avrebbe truffato.
I funzionari del Viminale battono cassa contro Mimmo Lucano. Il nuovo capo dipartimento dell’Immigrazione, Michele Di Bari, già prefetto a Reggio Calabria, ha inoltrato al comune della Locride formale diffida a saldare il conto pregresso. Un conto salato lasciato da Lucano: 3 milioni di euro da versare entro 30 giorni. Se così non fosse «si procederà mediante trattenuta sui versamenti erariali». Si tratta di somme già incassate per i servizi resi dal 2011 al 2018. Ma che il Viminale rivuole indietro perché nel corso degli anni Riace non ha dato formale rendicontazione delle spese.
In sintesi: non si capisce come Lucano abbia speso quei soldi. E’ anche quello su cui sta indagando la procura di Locri.
Ora, Lucano e i suoi assessori potrebbero – dovrebbero – essere chiamati a rispondere dinanzi alla Corte dei Conti del danno erariale milionario.
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