venerdì 31 maggio 2019

SINDACO MULTATO PERCHÉ CHIEDE CERTIFICATO MEDICO A IMMIGRATI


SINDACO MULTATO PERCHÉ CHIEDE CERTIFICATO MEDICO A IMMIGRATI

 


“Sono amareggiato, ora con i miei legali, che ringrazio per il gran lavoro svolto, attendiamo le motivazioni per poter presentare ricorso in appello”.

Così Franco Bologna, vicesindaco di Carcare, ha commentato la condanna a duemila euro di multa per un’ordinanza che emanò del 2016 quando era primo cittadino del paese in provincia di Savona.
L’ordinanza riguardava l’accoglienza dei migranti e, dalla sentenza di stamattina, è stata definita “razzista”.
L’allora sindaco, per tutelare la salute dei suoi concittadini in vista, vietava la “dimora, anche occasionale, a persone provenienti dall’area afro-asiatica prive di regolare certificato medico attestante le condizioni sanitarie” dal momento che i migranti sarebbero stati accolti nei pressi di un asilo nido. Il provvedimento era stato ritenuto discriminatorio e razzista dalla Procura che aveva emesso un decreto penale di condanna per il sindaco il quale avrebbe dovuto pagare una multa da 3750 euro. Da qui il processo e la condanna odierna. Bologna, dal canto suo, ha spiegato: “I miei legali hanno svolto un ottimo lavoro, contestualizzando i motivi di quella ordinanza di fronte al paventato arrivo di oltre una cinquantina di richiedenti asilo che sarebbero dovuti essere ospitati a stretto contatto con i bambini dell’asilo nido. Un’ordinanza basata esclusivamente su motivi di sicurezza sanitaria, come del resto ha rimarcato il lungo elenco di testimoni che abbiamo presentato, a fronte di un arrivo così massiccio e con quella collocazione. Ma anche le molte testimonianze non sono bastate al giudice”. L’ex primo cittadino si è detto convinto di aver agito per il bene della collettività: “Se uno accetta di diventare sindaco di un paese deve accettarne anche le responsabilità, e questo è stata quell’ordinanza, un discorso di responsabilità. E per questo non accetterò una condanna penale ma ricorrerò”, ha concluso.
La democrazia italiana è in pericolo, per colpa di una componente ideologizzata della magistratura che vuole governare senza passare dalle elezioni.






















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