sabato 25 maggio 2019

SINISTRA VIETA DI RICORDARE DESIRÉE MARIOTTINI:  LA DITTATURA COMUNISTA AVANZA. LA LIBERTA' IN ITALIA E' FINITA CON L'ARRIVO DEGLI AFROISLAMICI, E LA SINISTRA E' COLPEVOLE. 

VIETATO RICORDARE DESIRÉE MARIOTTINI, FIORE PORTATO IN QUESTURA PER “VIOLAZIONE SILENZIO ELETTORALE”



Niente corteo di Forza nuova a San Lorenzo, per ricordare Desirée Mariottini, stuprata e uccisa da un branco di richiedenti asilo africani in un palazzo occupato da bande di ‘antifascisti’ locali.
Gli stessi ‘antifascisti’ locali che per tutta la mattinata hanno organizzato presidi in diversi punti del quartiere per impedire al corte di Forza Nuova di rendere omaggio alla povera vittima.
Il leader Roberto Fiore è stato poi fermato dalla Digos, mentre tentava di posare un mazzo di fiori sul luogo del massacro, e portato in questura per “violazione del silenzio elettorale”
Il presidio degli amici dei richiedenti asilo, che da loro si riforniscono di droga e in cambio riforniscono loro di ragazzine, però, organizzato, da ‘Libera Repubblica di San Lorenzo’, movimento all’interno del quale confluiscono diversi centri sociali, ‘Communia’, ‘Non una di meno’ ed ‘Esc’, resterà a San Lorenzo fino a questa sera, in forma ridotta.
“Una volta c’erano le bandiere rosse a tentare di fermare i tricolori. Oggi invece sono blindati, celere e manganelli ad arrestare l’avanzata di Forza Nuova”. “A Roma non è possibile neanche portare un mazzo di fiori dove è stata assassinata Desirée – scrive in un comunicato Fn – perché il verbo immigrazionista non può essere messo in discussione. Roberto Fiore, nostro segretario nazionale, è stato fermato dalla Digos, caricato e portato in Questura mentre stava recandosi nel luogo dove è stata uccisa la giovane italiana da una banda di immigrati”. “A Roma gli antifascisti, di regime e militanti, continuano a difendere immigrazione e clandestini, ad essere contro la nazione – continua la nota – e nemici del popolo. Anche oggi sbirri e compagni, uniti dall’antifascismo, hanno sputato su Roma e i romani. Partigiani ieri, amici della Questura oggi. Oggi come ieri servi dei nemici dell’Italia”.















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