venerdì 27 settembre 2019

COOP DEI PROFUGHI DISPERATE: “PER COLPA SALVINI CHIUDEREMO IN PERDITA”, PD IN SOCCORSO







COOP DEI PROFUGHI DISPERATE: “PER COLPA SALVINI CHIUDEREMO IN PERDITA”, PD IN SOCCORSO






«Con la riduzione delle quote per migrante abbiamo avuto un taglio del 40%. Non è un pianto ma una realtà». Lamenta il responsabile della cooperativa Milonga di Verona che ospita un centinaio di migranti nelle diverse strutture e in appartamenti, oltre ad una quarantina di persone inserite in altri progetti.«Dal 1° maggio il sostentamento per migrante è sceso tra i 18 e i 23 euro a seconda del tipo di struttura. Prima la differenza della cifra ci dava un margine, soprattutto per la formazione e l’inserimento lavorativo. Ora questa parte è stata penalizzata perchè ogni corso di formazione aveva un costo abbastanza elevato».
Volevano fare business coi profughi: «La nostra idea era di creare anche scuole interne di formazione per inserire le persone nelle nostre attività, tipo la manutenzione del verde che facciamo per i Comuni, un giro che ci permetteva di trovare posti di lavoro. Siamo 54/55 persone inserite a busta paga, di cui una trentina di profughi: questo non sarà più sostenibile. Così come altre situazioni, dal mangiare al tipo di accompagnamento alle scuole: avevamo insegnanti interni, ora non più».
A Padova invece la riduzione al sostentamento dei migranti arriverà dal 1° ottobre: si passerà dagli attuali 32 euro e 90 a 18 euro al giorno. «Come affronteremo il nuovo regime di bando? Tagliando tutti i servizi». Elisabetta Vergani, responsabile della Cooperativa sociale Orizzonti del consorzio Veneto Insieme che garantisce l’accoglienza su Padova e tutta la provincia, non ha dubbi. «Diventeremo una sorta di guardianeria, di sorveglianza» dice.«Stiamo attendendo il 1° ottobre, dopo la proroga avuta, con immensa ansia e preoccupazione. Questa drastica diminuzione genererà una serie di problemi: all’interno del consorzio abbiamo fatto i conti e anche riducendo i servizi all’osso andremo comunque in perdita. Viene tolta l’area italiano, l’area di integrazione sociale. Non sono più nemmeno richieste dalle prefetture. Tutto quello che abbiamo in ambito di inserimento, mediazione sociale e culturale, iscrizioni alle scuole medie e superiori dei minori in accoglienza e tutti i progetti portati avanti reinvestendo parte dei 32 euro salteranno».
La cooperativa Orizzonti ospita 104 migranti, per la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana, quindi Nigeria Gambia e Guinea, e alcuni da Asia e Pakistan, arrivati quasi tutti dagli sbarchi: si tratta di accoglienza diffusa in appartamenti piccoli, con una media di 5/6 persone ciascuno. Veneto Insieme ha partecipato al prossimo bando per circa 400 posti tra Padova e provincia.
«Negli ultimi due anni sicuramente – racconta la responsabile – Le persone che abbiamo in accoglienza sono qui da 2/3/4 anni e stanno portando avanti l’iter legale, commissione, ricorso, appello, per ottenere il riconoscimento di uno status di protezione internazionale. Abbiamo due ricorsi fissati nel 2021. Tra l’altro si tratta di persone che hanno lavoretti di qualche mese, niente di più. Perché l’accoglienza straordinaria finisce nel momento in cui un beneficiario riesce ad avere un contratto di lavoro con un importo mensile che supera il minimo vitale previsto dallo stato italiano. Al di là dei 18 euro e della sostenibilità economica, è anche una questione etica. L’obiettivo infatti dovrebbe essere l’integrazione di queste persone, affinché possano trovare una collocazione lavorativa nella società».
Nessuno vi obbliga a fare ricorsi e appelli per allungare al presenza – e quindi i soldi che incassate – dei vostri ospiti. Nigeriani, gambiani, guineani e pakistani devono ricorrere a casa loro.
L’impatto dei tagli di Salvini è un’onda lunga che si abbatterà sul business delle coop per tutto il 2020. A meno che il governo del ribaltone non riesca a resistere e a riprendere sbarchi e riportare in vita i 35 euro.














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