lunedì 30 settembre 2019

POLIZIOTTI CONTRO GOVERNO: “A BRIGATISTA DATE REDDITO CITTADINANZA E A NOI NON PAGATE NEMMENO STRAORDINARI”








POLIZIOTTI CONTRO GOVERNO: “A BRIGATISTA DATE REDDITO CITTADINANZA E A NOI NON PAGATE NEMMENO STRAORDINARI”





Reddito di cittadinanza alla brigatista rossa Saraceni, Fsp Polizia: “Stride con principi di equità e giustizia. Si trovano i soldi per chi ha violentato lo Stato, non si è pentito e non ha scontato la sua pena, e non per chi lo serve con lealtà”.

La brigatista rossa “Federica Saraceni rispetta i requisiti per il reddito di cittadinanza”. Lo ha spiegato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, dopo le polemiche nate dal fatto che la brigatista condannata per l’omicidio del giuslavorista Massimo d’Antona riceva il reddito di cittadinanza. Interpellato a margine dell’incontro degli alunni del programma Fulbright, Tridico ha spiegato:


“Oltre a richiamare subito l’ovvio dovere morale che impone di garantire prima e sempre il rispetto per le vittime di atrocità come l’omicidio, la vicenda della Saraceni fa nascere una considerazione che, brutalmente, può riassumersi in una domanda: lo Stato trova i soldi per sostenere una terrorista condannata per omicidio che non ha ancora pagato il suo debito con la società e non si è ravveduta, e non sta neanche in carcere ma ben protetta a casa sua ai domiciliari, e non trova i soldi per pagare l’onesto e sacrificato lavoro dei suoi servitori più fedeli? A ben vedere la polemica sorta a proposito della brigatista Saraceni che percepisce il reddito di cittadinanza mette immediatamente in evidenza una realtà che, in effetti, è davvero spiacevole. E cioè che lo Stato attribuisce in qualche modo un beneficio, un sostegno particolare, una considerazione e una preoccupazione a chi ne ha calpestato le leggi e violentato la società, macchiandosi di un delitto gravissimo qual è l’omicidio, senza che questi abbia ancora scontato la propria condanna e senza che si sia mai pentito, a fronte di un impegno nei confronti di chi quello stesso Stato lo serve ogni giorno, come il personale in divisa, talmente carente che non vengono neppure pagate migliaia di ore di straordinario arretrato, né gli si garantisce un contratto di lavoro ormai scaduto da un anno. Al di là di ogni considerazione tecnica sulla questione ‘reddito di cittadinanza’ qui, in linea di principio, c’è davvero qualcosa che stride fortemente con un normale e diffuso senso di equità e di opportunità. Le istituzioni, a nostro parere, dovrebbero dare una chiarissima testimonianza della propria lista di priorità; una lista in cui al primo posto devono obbligatoriamente venire le vittime di violenza e illegalità, come in questo caso i familiari del dott. D’Antona che subiranno a vita il dolore del lutto, poi chi serve lo Stato a costo di alti sacrifici, e non merita che ne si calpesti la dignità personale e professionale”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, interviene nel dibattito sorto a proposito della notizia che è stato concesso il reddito di cittadinanza a Federica Saraceni, brigatista rossa condannata a 21 anni e 6 mesi per il delitto D’Antona, che si trova ai domiciliari.









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