LA POLIZIA FRANCESE È INFILTRATA DA 100 POLIZIOTTI JIHADISTI
LA POLIZIA FRANCESE È INFILTRATA DA 100 POLIZIOTTI JIHADISTI
La polizia francese è infiltrata da jihadisti. Oltre 100 segnalazioni ricevute dall’ispettorato generale delle forze dell’ordine transalpine.
La strage islamica nella prefettura di Parigi:
La Francia non è più la Francia, ha detto Alain Delon.
E’ ora una sorta di esagono a chiazze, con le enclave afroislamiche sempre più ampie.
Con l’islamizzazione che si diffonde come un cancro: ovunque. Aeroporti, scuole e trasporti pubblici sono ormai nelle mani dei fondamentalisti islamici. Perché la Francia ha importato nei decenni centinaia di migliaia di musulmani attraverso i ricongiungimenti familiari, poi ha dato loro la cittadinanza. E ora non può impedire che vengano assunti nel settore pubblico. Nella polizia. Nell’esercito.
A lanciare l’allarme è un rapporto parlamentare redatto dal deputato dei Républicains, Éric Diard, e da Éric Poulliat, parlamentare di La République en marche, il partito del presidente Emmanuel Macron, i cui contenuti sono stati anticipati dal quotidiano Le Point.
Nel Paese della laicità per antonomasia, che ha finito per scristianizzare la società e quindi renderò più permeabile all’islam, si prega rivolti verso la Mecca durante l’orario di lavoro e, secondo la denuncia dei sindacalisti del trasporto pubblico parigino, la Ratp, nei capolinea dei bus esistono addirittura uffici per soli uomini. Tra i dipendenti musulmani della società c’è anche chi si rifiuta di mettersi alla guida dei bus dopo che al volante c’è stata una donna. Le segnalazioni di episodi del genere sarebbero oltre cinquemila.
Decine di sospetti radicalizzati lavorano per le società che si occupano di garantire la sicurezza negli scali parigini di Charles-de-Gaulle e Orly. Novantacinque dipendenti vicini al terrorismo islamico pregano negli spogliatoi e che attraverso uno speciale tesserino rilasciato dallo Stato hanno accesso alle aree riservate e alle sale dove vengono stipati i bagagli da imbarcare negli aerei.
Dopo questa scoperta:
Ma i potenziali attentatori anziché essere licenziati furono trasferiti, in osservanza alla legislazione vigente in Francia, in un luogo prossimo all’aeroporto.
E’ con le nostre leggi che ci sconfiggono. Del resto, se sono francesi, come li discrimini?
Anche nelle scuole sono in crescita le aggressioni a bimbi e adolescenti cattolici da parte dei loro coetanei musulmani per motivazioni religiose.
In sempre più scuole, per rispettare il Corano gli studenti vengono separati a seconda del genere. I rappresentanti sindacali dei pompieri, invece, raccontano di come in un caso sia stato necessario l’intervento di un Imam per convincere un agente ad alimentarsi durante il periodo del Ramadan. Nelle banlieu a maggioranza musulmana i soccorritori maschi vengono rifiutati se le vittime sono donne.
A preoccupare è anche la presenza di musulmani radicali tra le forze di polizia. Di per sé la radicalizzazione, spiega il quotidiano francese, non può essere causa di esclusione dal corpo di polizia e così si cerca di espellere i sospetti islamisti con altre motivazioni. Tutto, perché non si può negare ad un islamico di diventare francese: ci stiamo impiccando da soli in nome delle nostre leggi contro le discriminazioni. Che potevano andare bene in altre epoche, non quando sei invaso.
Philippe de Villiers, segretario di Stato al tempo di Chirac premier, noto politico sovranista tra Le Pen e i moderati francesi, è fratello del generale Pierre de Villiers, che dal 2014 al 2017 ha guidato le forze armate francese come capo di stato maggiore.
De Villiers politico ha raccontato in televisione ciò che suo fratello ha riferito al presidente in carica Macron: “Se le periferie daranno luogo a ulteriori e ancor più violente rivolte, non avremo modo di fronteggiarle: ci mancano i mezzi, ci mancano gli uomini. Ѐ questa la realtà della situazione politica francese”.
Perché non sono rivolte, è una rivoluzione demografica.
Questo conferma quello che è sotto gli occhi di tutti. Ed è lo stesso allarme lanciato poche settimane fa dall’ex ministro dell’Interno Collomb, dimessosi proprio per gridare l’allarme su quella che è una vera e propria ‘secessione’ etnica all’interno del territorio francese:
Come altro definire una situazione che vede, ogni capodanno, migliaia di auto date alle fiamme, attacchi con molotov e kalashnikov contro le caserme di polizia, se non guerra?
La Francia è l’Italia tra un decennio. Se non invertiamo la rotta bloccando i ricongiungimenti familiari e le concessioni di cittadinanza:
PEDALATE PEDALATE VE PIACIUTO? PEDALATE E MORITE AMMAZZATI…