UCCISI E STUPRATI DAI PARTIGIANI.
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ANGELA E PIETRO, RAGAZZINI UCCISI DAI PARTIGIANI: LEI STUPRATA A MORTE

Angela e Pietro Cereseto, fratelli genovesi, uccisi il 29 aprile del 1945, all’età di 19 e 16 anni, da un gruppo di #partigiani a #Bolzaneto. La colpa di Pietro fu quella aver parlato con un tedesco, e di Angela quella di essere andata a cercarlo.
Angela e Pietro Cereseto, due ragazzi genovesi, uccisi il 29 aprile del 1945, all’età di 19 e 16 anni, da un gruppo di partigiani a Bolzaneto. La colpa che costò la vita a Pietro fu quella di essersi fermato a parlare in tedesco con un soldato nazista. Lo videro e fu portato in un campo di prigionia partigiano, ai piedi della collina di Gemignano, in Valpolcevera, dove fu picchiato a sangue. Dopo alcuni giorni di silenzio, la sua mamma si preoccupò e mandò sua sorella Angelita a cercarlo. Purtroppo, lo trovò e lo vide in uno stato talmente pietoso, con lividi e percosse in tutto il corpo, da suscitare una rabbia e una violenta reazione nei confronti dei partigiani colpevoli di aver ridotto così il suo fratellino. La presero, la picchiarono e la violentarono con una ferocia tale da provocare la reazione di Pietro che, a sua volta, con la forza della disperazione, riuscì a strappare il mitra dalle mani di un partigiano e ad uccidere lo stupratore. Fu la sua, la loro, condanna a morte: Pietro e Angelita vennero uccisi barbaramente sul posto e ora riposano al cimitero della Biacca, a Bolzaneto.
Diteci poi che ci hanno ‘liberato’.
Lo sappiamo. Ci furono brutalità da ambo le parti, ed è tempo di pacificazione. Ma allora perché l’Anpi, l’associazione che rappresenta quelli che hanno ucciso Angela e Pietro, è legale e finanziata obtorto collo dai contribuenti?
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