PERDIAMO MEDICI ITALIANI E LI ANDIAMO A PRENDERE IN ROMANIA
Poi noi iniziamo ad importare romeni – o peggio – perché non ne abbiamo a sufficienza:
Gazzetta di Reggio
Sabato
Le richieste di nostri camici bianchi arrivano soprattutto da Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda. E dagli Emirati Arabia arrivano offerte da capogiro
E’ evidente che il problema va risolto. Subito. In due modi: carota e bastone.
Se la domanda dall’estero aumenta, dobbiamo adeguare l’offerta che, evidentemente, non è abbastanza vantaggiosa, rispetto a nazioni come Inghilterra e Germania che non hanno formato abbastanza medici e, soprattutto la prima, ha un SSN disastrato con metà dottori dal Terzo Mondo e vogliono i nostri, che sono i migliori. Il discorso degli EAU riguarda un numero ristretto e trascurabile di professionisti.
E poi il bastone. Se l’Italia ti ha formato, a differenza di altri Paesi a spese dei contribuenti, mentre negli Usa, ad esempio, ti sarebbe costato centinaia di migliaia di dollari, poi hai un debito verso la collettività che ti ha fatto studiare: devi restituirlo rimanendo in Italia almeno per un certo numero di anni.
Ci si aspetta un intervento del governo. Non tanto del ministro della Salute, che è già tanto se respira, quanto da Salvini.
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