IL SUDAFRICA STA COLLASSANDO: ORA È UN NORMALE PAESE AFRICANO
Un quarto di secolo dalla caduta dell’Apartheid, il sistema economico e sociale sudafricano sta lentamente regredendo a quelli dei Paesi confinanti: l’accesso alle cure, oltre agli stupri di massa e gli omicidi di farmers bianchi è uno degli aspetti di questo collasso.
Baragwanath è la più grande istituzione sanitaria pubblica del paese. Con 3.200 posti letto su una popolazione di 1,5 milioni, soffre di un’abbondante mancanza di risorse.
Dall’anno scorso, 62 medici e 320 infermieri sono stati congelati per mancanza di budget. “Hanno promesso di costruire cinque ospedali a Soweto per alleviare il carico di lavoro di Baragwanath, ma ce n’è stato uno solo”, si lamenta il primario.
“Siamo l’unico paese al mondo che spende il 4,5% del suo PIL sulla salute del 16% della popolazione e il 4,2% sul restante 84%”, ha recentemente deplorato il Ministro della sanità sudafricano. Dr. Aaron Motsoaledi, “Se non lo riequilibriamo, non ci arriveremo mai.”
Il governo ha proposto una riprogettazione del sistema, che prevede la creazione nel 2022 di un sistema di assicurazione sanitaria pubblica obbligatoria (NHI) vicino al sistema francese.
Ma il problema è più profondo: il Sudafrica è ora un vero paese africano.
Ricordiamo che il primo trapianto di cuore venne realizzato proprio in Sudafrica, in un ospedale di Città del Capo, Christiaan Barnard, chirurgo 45enne all’epoca dell’intervento.
Non sorprende che moltissimi, non solo bianchi ma anche coloreds, indiani e altre etnie, rimpiangano il periodo dell’Apartheid.
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