lunedì 29 aprile 2019

DITTATURA COMUNISTA: PARROCO COMUNISTA "OBBLIGA" I BAMBINI ITALIANI A FREQUENTARE GLI AFRICANI. 

PARROCO VUOLE OBBLIGARE I BAMBINI ITALIANI A FREQUENTARE SCUOLE DI IMMIGRATI




Don Walter Cazzaniga, 62 anni, «brianzolo prestato a Milano» come si autodefinisce, è da undici anni il parroco della chiesa di Santa Maria in Chiesa Rossa, tra via Montegani e Neera.
Ieri ha partecipato all’appuntamento «Un caffè col sindaco», che ha fatto tappa al Giardino segreto in via Palmieri 24.
Al microfono ha raccontato che la scorsa estate all’oratorio avrebbe voluto comprare ai bambini una bandiera per ogni nazione di origine «ma erano addirittura 22, mi sarebbe costato un patrimonio» scherza.
Non c’è nulla da scherzare.
Il suo oratorio confina con la scuola elementare «Cesare Battisti» e don Cazzaniga chiede aiuto a Beppe Sala, «valuti se riattivare i distretti scolastici, l’obbligo di iscrivere i figli nel proprio quartiere, c’è un esodo delle famiglie italiane da questa scuola e si rischia di creare un ghetto».
Se costringi i genitori ad iscrivere i bambini nelle scuole di quartiere, accadrà quello che è accaduto negli Usa: le famiglie lasceranno il quartiere e si concentreranno dove non ci sono immigrati. Come del resto sta già avvenendo per altri motivi: ovviamente, potranno farlo solo le famiglie non povere. I bambini poveri verranno ingoiati dall’immigrazione.
É il fenomeno, affrontato recentemente in Commissione anche dall’assessore alla Scuola Laura Galimberti, della «segregazione scolastica», ossia l’abbandono dei territori periferici da parte dei bambini di famiglia italiana di classe media e medio-alta verso scuole paritarie o verso istituti pubblici meno «etnicizzati». In alcuni casi – vedi la primaria di via Crespi o di via Paravia dove la percentuale degli iscritti non italiani è intorno al 68,88 e al 90,51% – la tendenza a cercare scuole dove c’è una minore concentrazione di immigrati si estende agi stranieri di seconda generazione. Si calcola che addirittura una famiglia su due «fugga» dalle periferie, non iscriva il proprio figlio nella scuola di quartiere e una su quattro opti per una paritaria.
Sala vuole mischiare gli italiani con gli stranieri, costruendo case a basso costo per gli immigrati. Una sorta di incubo distopico: «Non so se sia un tema di distretti scolastici, il problema è più ampio e si tratta di dare tempo a quartieri come questi di accogliere nuovi residenti. Qui ci sono molti stranieri e anziani e serve più mix sociale, noi dobbiamo essere più rapidi nell’autorizzare i progetti di housing sociale che ci vengono sottoposti, per favorire la costruzione di alloggi low cost».
Il problema non lo risolvi diffondendo gli immigrati nelle scuole: lo risolvi alla fonte, bloccando i ricongiungimenti familiari.
Ci sei, Salvini?





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