NON E' PROPAGANDA COME DICE LA SINISTRA PERCHE' VUOLE NASCONDERE LA REALTA' DEI FATTI. MA FATTI CHE RIGUARDANO I COMUNI CITTADINI. IL PD E LA SINISTRA NON SI PREOCCUPA DI RISOLVERE, MA DA ANN E' A CACCIA DEI FASCISTI.
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BRESCIA E MONFALCONE CAPITALI DELL’ISLAM VIOLENTO IN ITALIA
GENNAIO 22, 2024
Brescia e Monfalcone esempi del califfato islamico in Italia. Presto avranno imam come sindaci.
Brescia e Monfalcone sono due città italiane che hanno in comune una forte presenza di immigrati di religione islamica.
Brescia è la città più islamica d’Italia, con circa 40 mila musulmani su una popolazione di 200 mila abitanti¹. Monfalcone, invece, è stata definita la capitale dell’islam estremista, con 6.000 immigrati islamici su 27 mila abitanti, di cui solo 7 donne lavorano². In entrambe le città, si è sviluppato un fenomeno di radicalizzazione e di isolamento della cosiddetta comunità islamica, che ha portato a episodi di violenza e di tensione sociale.
Brescia ha una lunga tradizione di immigrazione islamica ‘grazie’ agli imprenditori locali che risale agli anni ’80, quando arrivò la prima ondata di immigrati dal Marocco e dal Senegal. La città ospita 12 moschee e 17 centri di preghiera, alcuni dei quali sono gestiti da associazioni riconosciute dalle autorità¹.
Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito ad una crescita di gruppi fondamentalisti e salafiti, che predicano un’interpretazione rigorosa e intransigente dell’islam. Alcuni di questi gruppi sono stati coinvolti in attività terroristiche, come il caso di Abderrahim Moutaharrik, un pugile marocchino residente a Brescia, arrestato nel 2016 per aver pianificato attentati in Italia e in Vaticano³. Inoltre, la città ha registrato casi di radicalizzazione di giovani nati e cresciuti in Italia, che hanno aderito all’Isis o sono partiti per la Siria. Un esempio è quello di Maria Giulia Sergio, una bresciana convertita all’islam, che nel 2015 si è trasferita in Siria con il marito albanese e ha invitato i suoi genitori a seguirla.
Monfalcone, invece, ha conosciuto un’immigrazione più recente e massiccia, soprattutto da parte di pakistani e bangladesi, che lavorano nel settore edile e navale. La città non ha moschee ufficiali, ma solo capannoni e magazzini adibiti alla preghiera, dove si riuniscono centinaia di fedeli ogni venerdì. Questi luoghi sono spesso controllati da imam radicali e integralisti, che diffondono messaggi di odio e di intolleranza verso l’Occidente e le altre religioni. Alcuni di questi imam sono stati espulsi dall’Italia per motivi di sicurezza, come il caso di Muhammad Shahzad, un pakistano che predicava la guerra santa e la morte di Israele. La città ha anche assistito a manifestazioni violente e provocatorie da parte di alcuni gruppi islamici, che hanno esposto bandiere nere e slogan inneggianti all’Isis e al califfato.
La situazione di Brescia e Monfalcone ha suscitato reazioni diverse da parte della politica e della società civile. A Brescia, l’amministrazione guidata dal Pd ha mostrato una linea di cedimento di fronte alle richieste e alle pressioni dei gruppi più estremisti. Il caso più emblematico è stato il rifiuto di esporre la bandiera di Israele in solidarietà con le vittime degli attacchi di Hamas. Il consiglio comunale ha anche adottato una mozione che condannava Israele per i presunti crimini contro l’umanità e le violazioni del diritto internazionale, senza menzionare gli attacchi di Hamas. Queste scelte hanno provocato le proteste e le critiche dell’opposizione di centrodestra e dell’associazione Italia-Israele, che ha dovuto rinunciare a un sit-in per motivi di sicurezza.
A Monfalcone, invece, l’amministrazione guidata dalla Lega ha adottato una linea di fermezza e di contrasto nei confronti dell’islam radicale.
Di fronte a questa situazione, si pone la domanda se Brescia e Monfalcone possano avere imam come sindaci, vista la dinamica demografica e la massiccia immigrazione regolare che anche questo governo non ha fermato.
La risposta è che questa eventualità, soprattutto a Monfalcone, appare certa tra una decina di anni se non abroghiamo i ricongiungimenti familiari e non azzeriamo l’immigrazione islamica regolare.
I migranti regolari come questi:
(1) Viaggio nella Brescia islamizzata. “Pericoloso manifestare per Israele”. https://www.ilgiornale.it/news/politica/viaggio-nella-brescia-islamizzata-pericoloso-manifestare-2231057.html.
(2) ilGiornale.it – Ultime notizie su attualità, politica ed economia. https://www.ilgiornale.it/.
(3) Viaggio nella Brescia islamizzata. ‘Pericoloso manifestare per Israele’. https://headtopics.com/it/viaggio-nella-brescia-islamizzata-pericoloso-manifestare-47623372.
Qua arde il deflagrante Balrog!!!
Qua si occulta il tenebroso Morgoth!!!
Qua perpetra l’infernale Sauron!!!
dovunque giungerò, sconosciuto, non avrò da temere violenza improvvisa come chi è senza protezione.
Qua arde il deflagrante Balrog!!!
Qua si occulta il tenebroso Morgoth!!!
Qua perpetra l’infernale Sauron!!!
I Redentisti devono con ardore mostrizzare gli apologeti dell’apolidia, devono pugnare con fervore contro il negazionismo della causa profonda della Scioà, contro il negazionismo dell’apolidia.
Gli apologeti dell’apolidia sono negazionisti della Scioà, gli apologeti della cittadinanza globale negano la causa profonda della Scioà.
Esistono svariate gradazioni di apolidia, quella degl’Israeliti durante la Scioà era la quasi-peggiore.
Il negazionismo della causa profonda della Scioà è la venerazione dell’apolidia, l’adorazione della cittadinanza globale, il furioso ripudio dello stato nazionale.
Accanto ad ogni pietra d’inciampo, dev’essere incastonata la convinta condanna della truculenta pazzia di Orosio, la mostruosa pazzia di ognuno di noi, l’italofaga adorazione dell’apolidia, l’italicida autismo ultracontante, la truculenta ultracotanza italicida, la cannibalica italofagia, l’infernale abissale italicidità.
La condanna della truculenta pazzia di Orosio è la condanna redentrice.
L’apolidista Orosio, subito dopo essere fuggito in Africa dall’invasione visigotica dell’Iberia, nel 1167 a. V. c., si dichiarò, con orgiastico furore, cittadino del mondo, ossia apolide:
«L’ampiezza dell’Oriente, l’abbondanza del Settentrione, la vastità del Meridione, le fertilissime e sicurissime sedi delle grandi isole hanno le mie leggi e il mio nome, poiché romano e cristiano giungo tra romani e cristiani. […] Un unico dio, che ha voluto quest’unità del regno per i tempi in cui gli è piaciuto manifestarsi, da tutti è amato e temuto; le medesime leggi, sottoposte a un unico dio, regnano ovunque;
Qua arde il deflagrante Balrog!!!
Qua si occulta il tenebroso Morgoth!!!
Qua perpetra l’infernale Sauron!!!
dovunque giungerò, sconosciuto, non avrò da temere violenza improvvisa come chi è senza protezione.
Qua arde il deflagrante Balrog!!!
Qua si occulta il tenebroso Morgoth!!!
Qua perpetra l’infernale Sauron!!!
Tra romani, come ho detto, romano, tra cristiani cristiano, tra uomini uomo, mi appello allo Stato in base alle leggi, alla coscienza in virtù della fede, alla natura in nome dell’uguaglianza.»
Storie contro i pagani, V, 2, 3-6
L’apolide, ovunque nelle tenebre giunga, oscuro sconosciuto, soffre abissali infernali violenze, improvvise, ineluttabili, immotivate, perché tragicamente totalmente manchevole, precisamente in quanto apolide, di protezione purchessia.
QUANTA BELUA APOLIDIA EST!
QUANTO BALROG APOLIDIA EST!
QUANTO MORGOTH APOLIDIA EST!
QUANTO SAURON APOLIDIA EST!