martedì 30 marzo 2021

 BREAKING NEWS, INVASIONE

ALARM PHONE IN CONTATTO CON I TRAFFICANTI: “AVETE RICEVUTO IL BARCONE IN ITALIA?”

MARZO 30, 2021








































Per quanto ancora il radiotaxi degli scafisti potrà operare al di fuori della legge senza conseguenze?

Hanno fatto il botto:

Casarini intercettato dopo il bonifico da trafficanti: “Abbiamo fatto il botto”, 10mila euro a clandestino

Ancora su questo caso: INTERCETTAZIONI INCHIODANO ONG CASARINI: “COI SOLDI FESTEGGIAMO A CHAMPAGNE” Casarini intercettato mentre parla con Alessandro Metz, armatore della Mare Jonio ed ex consigliere regionale dei Verdi in Friuli-Venezia Giulia, sostiene che «domani a quest’ora potremmo essere con lo champagne in mano a festeggiare perché arriva la risposta dei danesi» e se … 




Intanto, governi seri:



ANTITERRORISMO INDAGA ONG SEAWATCH E ALARM PHONE: “ASSOCIAZIONE CRIMINALE”

Secondo l’indagine il centralino fondato da un ex trafficante al centro delle attività delle Ong. L'antiterrorismo e l'intelligence greca stanno indagando sulle ONG @seawatch_intl, @alarm_phone e @teammareliberum, perché alcuni membri avrebbero facilitato il passaggio dei #migranti dalla #Turchia a #Lesbo e per attività di spionaggio.@thedukeoriginal https://t.co/uS32zhnx95 — Francesca Totolo (@francescatotolo) September 30, 2020 Accusati 





Secondo l’indagine il centralino fondato da un ex trafficante al centro delle attività delle Ong.

Accusati di reati gravi 35 membri di organizzazioni non governative (ONG) che operano a Lesbo. Su di loro indaga la direzione per la sicurezza di Mytilene dopo un’indagine a cui hanno partecipato l’EYP, la direzione antiterrorismo e l’intelligence della polizia ellenica. Si tratta principalmente di cittadini di Germania, Francia, Norvegia e Austria, che la Polizia accusa di aver costituito un’organizzazione criminale, facilitando il movimento di immigrati clandestini dalla Turchia a Lesbo e persino di spionaggio.

Gli accusati sono membri di quattro organizzazioni non governative che operano nell’Egeo orientale ma anche in Italia come la famigerata Sea Watch. Almeno due di loro sono correlati, poiché hanno sede allo stesso indirizzo, a Berlino. In cinque casi presumibilmente hanno facilitato il movimento dei migranti e in altri 27 hanno tentato di facilitare il loro trasferimento dalla Turchia alla Grecia.

Al centro dell’indagine dell’antiterrorismo c’è il radiotaxi degli scafisti “AlarmPhone”:


Alarm Phone, il radiotaxi per scafisti fondato dal trafficante di droga

Non spacciatore, trafficante: perché 2 chili di droga – hashish – sono roba pesante. E sono solo quelli per i quali è stato individuato. Tra l’altro, Zerai, venne anche espulso: ma solo sulla carta. Due documenti in possesso della Verità raccontano che padre Mussie Zerai, molto attivo nell'aiutare gli immigrati a… Posted by La Verità.



La tecnica è nota: gli scafisti telefonano al servizio telefonico che poi triangola alle autorità evitando così contatti tra le Ong e i trafficanti.

Secondo la Polizia, il funzionamento della piattaforma è infatti operativamente supportato dalla nave “Mare Liberum”, che è ancorata a Lesbo. Infatti, 24 dei 35 coinvolti nel caso hanno partecipato come equipaggio della barca durante le indagini, cioè da giugno a inizio settembre. Il resto partecipa ai consigli di amministrazione delle quattro ONG sotto inchiesta. Il 5 settembre, la Guardia Costiera e la Polizia hanno sparato contro l’imbarcazione gestita dall’ONG Sea Watch.

I membri dell’equipaggio sono stati portati e rilasciati dopo che l’ONG ha contattato l’ambasciata tedesca ad Atene. Tutti i dispositivi elettronici a bordo sono stati sequestrati. Dall’indagine è ora emerso che i membri dell’equipaggio hanno registrato le comunicazioni degli ufficiali della Guardia Costiera (quindi spionaggio a favore dei trafficanti), e distribuivano materiale cartaceo ai clandestini sull’esistenza e il funzionamento di ‘”AlarmPhone”. È emerso inoltre che anche i volontari europei hanno avuto contatti con clandestini in Turchia. Si tratta di immigrati che avevano tentato di raggiungere un’isola greca in barca, senza successo. Hanno inviato informazioni, ma principalmente foto e video delle operazioni della guardia costiera nell’Egeo orientale.





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