LASCIA FIGLIA SOLA GIORNI PER FESTEGGIARE I 18 ANNI: MORTA DI FAME
MARZO 28, 2021
Ha lasciato la piccola di 20 mesi da sola in casa per sei giorni. La bambina è morta di fame e disidratata. La ragazza ha ammesso la sua colpa in tribunale.
Morta di fame e di stenti, abbandonata per una settimana mentre la mamma festeggiava il suo compleanno altrove, lontano da lei. Asiah è nata il 22 marzo 2018. Insieme alla mamma vivevano in un appartamento a Brighton, ospitati dai servizi sociali. L’11 dicembre, alle 18 e 06, la donna ha composto il numero di emergenza chiedendo aiuto per la sua bambina raccontando che non si era svegliata. Asiah è stata portata al Royal Alexandra Children’s Hospital, ma i sanitari al suo arrivo hanno capito che non c’era più nulla da fare. Era affamata, disidratata e aveva anche contratto l’influenza. Sono state le immagini delle telecamere a circuito chiuso poste all’esterno della casa dove vivevano ad incastrare la giovane.
Il welfare dei Paesi occidentali è diventato un grande moltiplicatore di sostituzione etnica e una spinta alla natalità dei non autoctoni e di tutti quelli che sarebbe meglio non si riproducessero. Quando sposti individui di un certo tipo da un continente privo di assistenza ad uno dove all’irresponsabile viene data casa e sussidi, l’irresponsabile si riproduce. Per questo dobbiamo stare molto attenti a cose come il Reddito di Cittadinanza. Rischia di diventare il pass dei parassiti. Anche autoctoni. Ma soprattutto di quelli che vengono da fuori e che sfruttano il nostro welfare: case popolari, asili, scuole, sanità e sussidi. Si pappano tutto loro.
In Francia, il grosso del boom demografico degli scorsi anni è stato africano. Se vuoi intervenire sulla natalità nei Paesi europei moderni, non puoi che farlo con la preferenza nazionale, altrimenti finanzia la natalità sbagliata. E noi possiamo ancora farlo, in Francia e GB, dove lo ius soli ha portato ormai alla quarta generazione di ‘cittadini’, dovrebbero fare la ‘preferenza etnica’, ma ovviamente sarebbe nazista e quindi improponibile.
Prima di arrivarci, sarebbe il caso di abrogare i ricongiungimenti familiari e dare aiuti solo ai cittadini italiani.
La mamma avrebbe lasciato il suo appartamento il 5 dicembre, giorno del suo 18esimo compleanno, e vi avrebbe fatto ritorno solo l’11 dicembre. Sei giorni che la mamma avrebbe trascorso spostandosi tra una festa e l’altra. La polizia ha scoperto che aveva partecipato a dei party a Londra, Coventry e Solihull prima di tornare a Brighton dalla figlia. In aula ha ammesso tutto. Sarà condannata per omicidio colposo. Una storia davvero triste, fatta di abbandono e di noncuranza. Se le indagini sulla morte della piccola di appena 20 mesi si sono concluse con la dichiarazione di colpevolezza della giovanissima mamma, non si spengono le polemiche sia per la leggerezza dei comportamenti, sia per il contesto in cui tutto ciò è avvenuto.
Accade quando l’Africa incontra il welfare e la società occidentale.
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