I PARLAMENTARI POSSONO VIAGGIARE E I CITTADINI NO: DPCM DI CLASSE
MARZO 30, 2021
Licenza di viaggiare per i parlamentari. Mentre ancora non si placano le polemiche sulle ‘trasferte’ di Matteo Renzi, l’ultima in Bahrain per il Gp di Formula 1, la risposta agli interrogativi sull’obbligo o meno di quarantena per deputati e senatori che rientrano dall’estero si trova in un documento del ministero della Salute. Con una comunicazione inviata il 30 ottobre scorso al collegio dei questori di Palazzo Madama, in possesso dell’Adnkronos e firmata dal direttore generale Giovanni Rezza, il ministero replica a una richiesta di delucidazioni avanzata dal Senato il 15 ottobre proprio in merito ad eventuali deroghe all’isolamento fiduciario in caso di trasferte senatoriali fuori dai confini nazionali.
Documento alla mano, secondo il combinato disposto delle norme in materia, i parlamentari, sono esentati dalla quarantena e dalla sorveglianza sanitaria di 14 giorni per il solo fatto di essere tali, a prescindere dalle ragioni del viaggio. Bastano, insomma, l’autocertificazione e il tampone (molecolare o antigenico) ovviamente negativo, eseguito nelle 48-72 ore antecedenti la partenza o al momento dell’arrivo in aeroporto e al rientro nel nostro Paese. Siccome i senatori della Repubblica esercitano una ”pubblica funzione legislativa”, si precisa nel testo redatto dal ministero della Salute, sono equiparati in tutto e per tutto a un pubblico ufficiale e, pertanto, le loro “missioni lavorative all’estero” rientrano nella deroga alla quarantena prevista dall’articolo 6, comma 8, lettera g), del Dpcm emanato il 24 ottobre 2020.
I parlamentari insomma hanno solo l’obbligo di tamponarsi per gli spostamenti all’estero ma se è accertata la negatività al virus e in assenza di sintomi, non devono restare isolati a casa per 14 giorni. Nella comunicazione riservata della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero guidato da Roberto Speranza si legge testualmente: ”I senatori rientrano nella definizione di funzionari di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g)” del Dpcm 24 ottobre scorso ”in qualità del loro esercizio pubblico quali senatori della Repubblica italiana”.
Infatti, l’esercizio della “pubblica funzione elettiva” trova il “suo fondamento nell’articolo 51 della Costituzione italiana, e l’articolo 357 del codice penale che recita ‘agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa’, sancisce che chi esercita una pubblica funzione legislativa è da considerarsi un pubblico ufficiale”. Da qui la conclusione che “le missioni lavorative all’estero rientrano nelle fattispecie sopracitate”.
Nel “caso specifico”, sottolinea il ministero della Salute ‘risolvendo’ di fatto il caso Renzi, ”al ritorno in Italia in veste di senatori della Repubblica italiana che rientrano per proseguire il mandato istituzionale”, si applica “l’articolo 6, comma 8, lettera (g, del Dpcm 24 ottobre 2020”, che “deroga all’obbligo di quarantena” fermo restando l”‘assenza di sintomi di Covid 19 e che non ci siano stati soggiorni o transiti in uno o più Paesi di cui all’elenco F dell’allegato 20 nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia”.
Ridicolo. I parlamentari sono immuni al virus in quanto parlamentari. Confondono le necessità di rappresentare, che si eviscerano in un viaggio da casa a Roma, con il privilegio di andarsene a Dubai che non ha nulla a che vedere con il ruolo di rappresentante del popolo.
Che poi, questa fottuta democrazia rappresentativa non è per nulla una democrazia. E’ un puttanaio.
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