mercoledì 31 marzo 2021

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ASSEGNO UNICO È LEGGE: 250 EURO AL MESE AD OGNI IMMIGRATO PER FARE FIGLI IN ITALIA

MARZO 30, 2021









































Via libera definitivo dall’Aula del Senato al Ddl sull’assegno unico per i figli. Il disco verde sul testo già approvato dalla Camera il 21 luglio 2020, è arrivato sostanzialmente all’unanimità con 227 sì, nessun voto contrario e 4 astenuti.

La misura, primo pezzo del Family Act, prevede un assegno mensile di 250 euro
per tutti i figli, dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni.

A tutti, immigrati compresi. Grande festa nei campi nomadi.

L’errore più grande che l’Italia può fare è seguire la Francia nelle politiche a favore della natalità. Perché i più sensibili agli aiuti economici sono gli ospiti, quelli che a casa loro sono abituati a figliare senza tregua. I nostri connazionali non si mettono certo a fare figli per qualche centinaio di euro, visto poi l’alto costo per mantenere un figlio. Loro, invece, sì.

Andrebbero fatte politiche a favore della natalità ma solo per i cittadini italiani. Mettendo tutti i paletti necessari. Ma già entrerebbero nel computo quelli che vivono nei campi nomadi e sono italiani solo sulla carta. Sarebbe comunque già un modo per escludere quasi tutti. Altrimenti, poi, finisce così:

Paghiamo 400mila immigrati per rimanere in Italia: stipendio di Stato

Paghiamo 310mila immigrati perché restino in Italia. Siamo dei folli. Il reddito di cittadinanza dovrebbe servire esclusivamente agli italiani momentaneamente in difficoltà, gli immigrati dovrebbero venire in Italia solo a lavorare. Pochi e selezionati. Invece li paghiamo per restare a fare nulla. Questa è gente che senza il RdC se ne andrebbe.



A questo punto ci domandiamo cosa ci faccia la Lega al governo: gli sbarchi vanno avanti come prima, tutto rimane chiuso come prima e non siete neanche in grado di imporre la preferenza nazionale per i sussidi alla natalità. Anzi, a breve vi imporranno il reddito di clandestinità.

Mario Draghi, a margine della conferenza stampa di ieri che concludeva il vertice europeo della cabina di regia che dovrà adottare le nuove misure di contenimento della pandemia dal 6 aprile, ha confermato che l’assegno unico familiare, destinato a famiglie con figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età, partirà dal 1 luglio prossimo. Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio.

Assegno unico familiare: quando verrà istituito?
Il provvedimento è previsto dal disegno di legge delega di riordino, semplificazione e potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’istituzione dell’assegno unico e universale, alla cui operatività manca soltanto l’approvazione definitiva del Senato.

L’introduzione dell’assegno unico familiare comporta la soppressione di alcune importanti misure a sostegno della famiglia, come l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, il bonus bebè e il premio per la nascita di figli o l’adozione.

Assegno unico familiare: cos’è e come funziona
L’assegno unico familiare è il nuovo contributo previsto per i figli a carico e che sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L’assegno verrà concesso fino al compimento dei 21 anni, ma con importo ridotto qualora i figli studino o siano impegnati in programmi di formazione, tirocini oppure svolgano il Servizio civile universale.

L’assegno unico familiare si definisce unico perché mira a raggruppare gli altri benefici già in essere (bonus bebè, bonus natalità e adozione, assegni familiari, bonus per nuclei familiari numerosi) e gradualmente a sostituirli tutti in un unico benefit.

Assegno unico familiare: a chi spetta?
L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: in questa cifra globale confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.

Il beneficio verrà attribuito per la prima volta a tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o incapienti, mentre prima spettava solo ai dipendenti.

Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.

Potranno richiederlo tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza

In pratica a tutti gli immigrati. Salvini, ci farai finire come Parigi.




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