martedì 31 marzo 2020

CORONAVIRUS, IL MEDICO ACCUSA: “STRAGE DI STATO: MANCA ANCHE L’OSSIGENO”







CORONAVIRUS, IL MEDICO ACCUSA: “STRAGE DI STATO: MANCA ANCHE L’OSSIGENO”






A Bergamo c’è il mercato nero delle bombole di ossigeno.
Mirko Tassinari, segretario dei medici di famiglia di Bergamo: “Una bombola di ossigeno dura in media 12-24 ore. Poi bisogna cambiarla, ma l’Asl non lo fa, così deve vedersela il paziente. È una caccia al tesoro, i parenti dopo 20 tentativi nelle farmacie magari la trovano. Noi suggeriamo di munirsi di un saturimetro”.
“Io sono solo un medico di base e non un professorone, ma so che i numeri ufficiali non sono credibili. Si fanno tamponi solo ai ricoverati, ma qui stimiamo 100 mila positivi non censiti su 1 milione di abitanti”.
Poi abbiamo questa grandissima testa di cazzo:


Solo l’idea in questa fase storica è talmente stupida che il Pd la porterà sicuramente avanti. L’Italia si appresta a registrare un crollo del PIL del 10 per cento. Ci saranno masse di disoccupati. E questo sciagurato chiede l’ingresso di 400mila immigrati. Quanti altri morti vuoi, incapace? La follia del sindaco di Bergamo.




I dati ufficiali che danno i contagiati in calo non lo convincono: “Calano perché non c’è più posto in ospedale. Talvolta non si ricovera più nemmeno con 85 di saturazione. Gestiamo a domicilio situazioni che due mesi fa avremmo ricoverato alla velocità della luce. Altrimenti non avremmo 1200 pazienti in ossigenoterapia domiciliare”. Infine la cruda situazione dei medici di base bergamaschi: “Su 600 medici di famiglia ce ne sono 145 ammalati, di cui 5 morti. Non avrei mai pensato di dover aggiornare una lista di colleghi morti. Mandati a morire sul lavoro. E’ una strage di Stato”.
Vox ha notizie, certe, di figli che vanno a caccia di bombole d’ossigeno in farmacie di paesini di montagna lombardi, dove l’epidemia non è arrivata in modo massiccio, per poi portarle ai genitori contagiati che non ce la fanno a respirare. Ecco come ci ha ridotto un governo che ha pensato e continua a pensare agli immigrati invece che alle cose serie.



Oggi 31 marzo 2020 minuto di silenzio in tutte le amministrazioni comunali per i morti covid-19. Con rispetto dei morti, questa iniziativa è un nulla rispetto alla vergogna di dieci anni passati quando nessun politico o amministratore ha lamentato i tagli alla sanità italiana di cui il taglio di 13000 infermieri e 8000 medici è solo la punta emergente di un iceberg apocalittico. Tutto comincia col signor Berlusconi che oggi è scappato a Nizza. Ma oggi tutti, illustri professori, docenti, politici da Tremonti a Prodi, sproloquiano che “l’avevamo detto”. Chissà perché si svegliano solo oggi!!



Mah, tra loro ne avranno parlato a lungo prima di realizzare il piano, quindi, in fondo… dicono il vero.





Non capisco il commento. Chi sono “loro”? Di cosa hanno parlato? Qual’è il piano?



Mi spiego meglio allora, a volte temo di essere prolissa ma la sintesi va a scapito della chiarezza del concetto, giustamente.
Un piano architettato nei minimi particolari come far sparire prima le protezioni (alienate, donate o vendute non fa alcuna differenza) affinché si ammalassero più persone possibile ed anche i medici, così che nessuno potesse curare e morissero un numero sempre maggiore di persone, poi la volta dell’ossigeno, che non si trova e chi ha magari una silicosi perché da giovane ha lavorato la pietra ed il marmo e i polmoni pieni di polvere, si vede mancare la fornitura pur non essendo un covid. Una questione che si allarga a macchia d’olio.
Vengo al nocciolo. Io vedo in tutto questo un piano ben architettato che sicuramente avrà avuto bisogno di essere pianificato in tutti i dettagli per lungo tempo, sono professionisti del crimine, si capisce che non è una cosa campata in aria in un fine settimana no?… i politici sono quelli soliti, certo.






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