sabato 28 dicembre 2019

SUINI ISLAMICI E SINISTRATI ATTACCANO OVUNQUE I SIMBOLI RELIGIOSI CATTOLICI. 




ATTACCO AL NATALE: PRESEPI INCENDIATI, DISTRUTTI E DECAPITAZIONI IN TUTTA ITALIA





Prosegue, in tutta Italia, l’attacco al Natale e alle tradizioni cristiane. Non è e non può essere un caso. Incendi, furti, decapitazioni.
Era la notte di Natale. Quella che precede uno dei giorni più importanti per i cristiani, la nascita di Gesù.
E proprio durante la notte della Vigilia, alcuni vandali hanno danneggiato il presepe allestito vicino alla chiesa parrocchiale.
È successo a Martinengo, un paese della provincia di Bergamo che, la mattina del 25 dicembre si è svegliato con una brutta sorpresa. I passanti e i fedeli che andavano a messa si sono ritrovati davanti manichini (usati per realizzare i personaggi) spogliati e spezzati, sagome gettate a terra e scenografie distrutte.
A renderlo noto è stato il sindaco leghista Mario Seghezzi, che su Facebook ha condiviso una foto del presepe danneggiato, accompagnata da un post di denuncia: “Sono veramente dispiaciuto per l’atto ignobile verificatosi nella notte della Vigilia al presepe adiacente alla Chiesa Parrocchiale”, scrive il primo cittadino. Un’azione dettata da “ignoranza e poca furbizia”, che “ferisce la serenità, la magia e il calore del Natale”, soprattutto perché fatta proprio nella notte della Viglia, poche ore prima dell’inizio delle feste, che richiamano amore, serenità e gioia. La foto condivisa dal primo cittadino mostra un manichino spezzato e gettato a terra, accanto ad alcune sagome di pecore: il tutto è stato abbandonato vicino alla capanna.
Probabilmente non sarà troppo difficile identificare i vandali, dato che la loro azione è stata seguita dagli occhi vigili delle telecamere di videosorveglianza del comune. Si tratterebbe di tre ragazzi, che hanno agito nella notte. Ma, ancora prima di una denuncia, il sindaco Seghezzi, si era augurato che i tre vandali sistemassero il presepe, facendosi avanti senza dover ricorrere a indagini ulteriori. In caso contrario, il primo cittadino ha specificato: “Mi auguro solo che l’ignoranza e la poca furbizia di questi 3 ragazzi (visto che l’atto vandalico si è verificato sotto le telecamere di videosorveglianza) non superino la loro intelligenza”.
Mario Seghezzi aveva chiesto che la rappresentazione della Natività venisse ricomposta il giorno di Natale. Per il momento, però, non si hanno aggiornamenti in merito al ravvedimento dei tre giovani.



I soliti ignoti hanno decapitato la statua di Gesù Bambino sistemata nella mangiatoia del presepe davanti alla chiesa parrocchiale di Arbus, nel sud Sardegna, e poi hanno portato la testa davanti al cimitero. Dopo il ritrovamento è stata di nuovo incollata al corpo, ma la comunità locale è sotto choc. Sull’episodio indagano i carabinieri.



[…] hanno decapitato la statua di Gesù Bambino del presepe cittadino. A denunciare il fatto che, ovviamente, ha scatenato l’ira di tutta la comunità e in primis del primo cittadino Antonello Ecca, che commenta così con un post dal suo profilo Facebook: “Il 9 dicembre in chiesa Don Ortu mi disse di questa idea di posizionare il Presepe sotto l’albero di Natale. Io ne fui molto contento e lui mi disse”non penso che nessuno lo toccherà “. Risposi”nessuno si permetterebbe e tutti lo apprezzeranno “. Mi ero sbagliato sul primo punto. È grave che oggi esistano ancora persone in grado di commettere un gesto inqualificabile come quello di aver danneggiato il Presepe. Tutta la comunità ha apprezzato i segnali del Natale presenti su tutta Arbus. Rovinare il Presepe non significa solo danneggiare un bene di tutti, ma colpire al cuore la nostra Cristianità.”
A poche ore dal Natale, ignoti hanno colpito il presepe lungo la pista ciclopedonale di Gorla Maggiore, depredandola della Natività: al mattino le statuite di Gesù, Giuseppe e Maria erano sparite.
La segnalazione fatta sul gruppo Facebook Amici dell’Olona ha subito scatenato un’ondata di indignazione. E qualche ore dopo, in risposta al brutto gesto dei vandali qualcuno ha voluto replicare riposizionando le statuine (non le stesse) della Sacra Famiglia al loro posto. “Questa è l’unica risposta per chi ha portato via la Natività del nostro presepe – ha spiegato chi ha ripristinato la rappresentazione – Magari il presepe ha perso un po’ la sua armonia (non avevo statuine uguali alle altre) ma la cosa importante è che la Natività è al suo posto nel nostro presepe. E vi chiedo un favore, non creiamo polemiche, faremmo il loro gioco”.
Due panchine in ferro gettate nel laghetto, il Presepe calpestato e sbriciolato e gettato a pezzi nell’acqua. Non è un atto contro la cultura cristiana, come qualcuno ha cercato di speculare. Non é neanche una semplice bravata. Qui c’è lo spregio dei valori, dell’impegno dei bambini e del lavoro dei volontari. Qui c’è la volontà di FARE DEL MALE agli animali del laghetto che avrebbero potuto scambiare il polistirolo per pane. Solo il tempestivo intervento di LUCA e LUIGI ha evitato il peggio. Abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri. Siamo alla Vigilia di Natale. Addolora il gesto e addolora la strumentalizzazione. A compiere atti di questo genere non sono persone che vengono da lontano. SONO FIGLI DELLE NOSTRE TERRE, che magari stasera andranno impunemente alla Messa di Mezzanotte. QUESTI GESTI SONO ANCHE RESPONSABILITÀ DI CIASCUNO DI NOI. Di noi che siamo sempre pronti a incolpare qualche altro, di noi quando pensiamo che del bene pubblico debbano occuparsi solo le Amministrazioni, di noi che non abbiamo rispetto per l’ambiente, di noi che ci chiudiamo nella nostra quotidianità. Oggi Luca e Luigi, Silvana che ha pulito i cestini dei rifiuti, in silenzio hanno testimoniato responsabilità, senso dei valori e di appartenenza. LAVORIAMO INSIEME PER LA COMUNITÀ DI PRATICA e il volontariato è in prima fila. Grazie Amici!
[…] senza cuore a Fabriano, dove nella notte di Natale è stato rubato il Bambinello all’interno della chiesa di San Filippo, in corso della Repubblica. Il furto è avvenuto prima che gli allestitori riuscissero a posizionarlo all’interno della mangiatoia, la notte di Natale.
All’interno della chiesa è stato affisso un cartello per chidere ai responsabili del furto di riportare il Bambinello. Come da tradizione il Gesù Bambino sarebbe stato esposto nel presepe al termine della Santa Messa di mezzanotte. Invece i parrocchiani, che nell’attesa avevano appoggiato il bambinello all’interno del confessionale, si sono accorti che qualcuno lo aveva rubato e così il presepe è rimasto senza il suo simbolo più importante.
Erano le 22.15 di martedì 24 dicembre quando il tetto della grotta del presepe di Revine Lago ha iniziato ad andare a fuoco. La grotta, realizzata con assi e pali di legno, si trova nel sagrato della chiesa di San Matteo, a Revine e l’incendio doloso è iniziato a poche ore dalla mezzanotte di Natale creando grande indignazione tra i residenti della zona. Vicino al presepe in fiamme sono stati trovati un paio di guanti e una bottiglia d’alcol utilizzata dal piromane per dare fuoco alla Natività.
Come riportato da “Il Gazzettino di Treviso” a notare per primo le fiamme è stato il figlio di un vigile del fuoco di Revine che ha lanciato subito l’allarme. Sul posto sono intervenute due squadre di pompieri provenienti da Vittorio Veneto che, in pochi minuti, hanno domato le fiamme prima che la grotta potesse subire danni ingenti. L’area è stata posta sotto sequestro e le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per risalire all’identità dei responsabili. Purtroppo, davanti alla chiesa, non c’è nessuna telecamera in grado di aver ripreso i responsabili del gesto. L’area è molto buia e poco illuminata quindi è difficile che qualche residente possa aver visto cosa stava succedendo ma le impronte sui guanti e sulla bottiglia di alcol potrebbero dare informazioni preziosi agli inquirenti. Nel frattempo il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, la grotta con la Natività è stata riaperta al pubblico per dare spazio al Presepe vivente andato in scena con grande successo. La replica della rappresentazione andrà in scena domenica 29 dicembre alle ore 15. Un modo importante per dimenticare al più presto il rogo della vigilia.

I soliti “non identificati” hanno compiuto a Briatico, nel vibonese, un gesto blasfemo contro la statua della “Madonnina del mare”. Hanno decapitato la statua della Madonna e del Bambino, lasciando le teste ai piedi dell’effige, che é collocata in una grotta alla fine di una scalinata che conduce alla spiaggia. Sull’episodio hanno avviato indagini



Questo non è vandalismo. Sono gesti simbolici molto chiari di sottomissione.






Quelli che sono stati ripresi vanno lasciati alla gente, dopo non saranno in grado di decapitare neppure un agnello di marzapane.
Assordante il silenzio del clero davanti a questi gesti, evidentemente é vietato parlare, ordine dell’imam di S.Pietro.




Imam di S. Pietro ha gia decapitato la Madonna dicendo che era solo una semplice donna meticcia che peccava e non corredentrice .





Sono idioti che odiano chiesa e Salvini. Hanno imparato tagliare le teste dai loro amici islamisti e dai loro nonni partigiani. Sono quelli che vanno con le sardine nelle piazze e cantano bella ciao.
Naturalmente buonisti !

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