RIMINI, 18 SPACCIATORI AFRICANI OSPITI DEL CENTRO SOCIALE FINANZIATO DAL COMUNE PD
RIMINI, 18 SPACCIATORI AFRICANI OSPITI DEL CENTRO SOCIALE FINANZIATO DAL COMUNE PD
Mentre la Caritas diocesana tenta di chiamarsi fuori, smentendo che ci siano ospiti delle proprie strutture tra quelli fermati nella retata di arresti dell’operazione Clean Park della Squadra Mobile di Rimini, dei 18 arrestati per spaccio di droga nei parchi molti se non tutti avrebbero a che fare con l’associazione alla quale il Comune di Rimini ha concesso Casa don Gallo.
Il primo a denunciare era stato il consigliere comunale della Lega, Matteo Zoccarato. Ma ora anche il segretario provinciale Bruno Galli attacca: “Questa, come tante altre, è una di quelle situazioni che sembrano controverse e poco chiare – dice – la Lega più volte ha posto il problema ma le risposte arrivate mai hanno chiarito del tutto. Se quanto emerso dalle indagini venisse confermato perché a queste Case tutto sarebbe consentito? Come mai di fronte ad occupazioni, scontri e tanta delinquenza in cambio si concedono favori, investimenti e presenza costante con tanto di inaugurazioni?”
“Nel marzo scorso viene annunciato che il Comune di Rimini – ricorda in un post su Facebook il consigliere leghista Zoccarato – investirà 140.000 euro per ristrutturare “Casa Don Gallo”, per darla in gestione ad un noto centro sociale, al fine di portare avanti progetti per i bisognosi. A ottobre il Sindaco Gnassi ed il Vice-sindaco Lisi inaugurano la struttura rinnovata, definendola “progetto di comunità in una visione di città aperta e solidale”. E ora i gestori della Casa ammettono di distribuire “residenze fittizie” ai migranti per ovviare ai problemi di clandestinità e di permesso di soggiorno. “Molti dei suddetti beneficiari di questo “servizio” – conclude Zoccarato – sono finiti in manette in questi giorni, a seguito della maxi operazione Clean Park per spaccio di droga. Ma Gnassi e la Lisi sono a conoscenza di questa attività di dubbia moralità e legalità con strutture e fondi pubblici, o è questa è la loro visione di “progetto di comunità”?
Ecco la fretta di legalizzarla!Vero kompagnetti?