FACEBOOK CONTRO LA COSTITUZIONE ITALIANA: VUOLE SILENZIARE CASAPOUND
“Casapound è stata impegnata in odio organizzato, abbiamo le prove. Non vogliamo che usino i nostri servizi”. Così i legali del colosso, che hanno
presentato un reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma, che il 12 dicembre aveva ordinato a Facebook di riattivare gli account del movimento.
presentato un reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma, che il 12 dicembre aveva ordinato a Facebook di riattivare gli account del movimento.
Il regolamento della community prevede che “partiti, candidati persone e organizzazioni devono rispettare queste regole”, spiegano. “Non può essere Fb a stabilire chi parla o no. Noi rispettiano la Costituzione”, risponde Casapound
Questo è un attacco diretto alla sovranità nazionale. Uno sputo in faccia alla nostra costituzione. In pratica, abbiamo una multinazionale con sede negli Usa che non paga neanche le tasse come dovrebbe in Italia, che si arroga il privilegio di dire chi e cosa in Italia è legale o meno.
Hanno incontrato un giudice in primo grado. Si spera ne troveranno uno ancora più incazzoso in appello. Ce ne sono di magistrati onesti.
Se CasaPound non è legale (e ovviamente lo è) è questione italiana, non del ‘tribunale di Facebook’. E poi, cosa significa “impegnate in odio organizzato”? Da quando l’odio è un reato? Forse nel mondo delle sardine, non in Italia. Non in una democrazia.
Le multinazionali sono la minaccia principale alla democrazia occidentale.
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