lunedì 30 dicembre 2019

GREGORETTI, BONGIORNO INCHIODA CONTE: “HO LE PROVE SCHIACCIANTI”






GREGORETTI, BONGIORNO INCHIODA CONTE: “HO LE PROVE SCHIACCIANTI”






“Non serve un atto formale in Consiglio dei ministri, ciò che conta è la condivisone effettiva di quella scelta e la compartecipazione attiva per trovare una soluzione al problema della redistribuzione dei migranti”.
Giulia Bongiorno spiega così il motivo per cui la ricostruzione del premier Giuseppe Conte sul caso Gregoretti è “del tutto irrilevante”.
“La decisione è stata presa nell’interesse pubblico ed era stata condivisa”. Anche perché vi sarebbero i “documenti che ricostruiscono quei giorni e le varie comunicazioni che intercorsero”. Carte che attesterebbero una semplice verità: “Ci troviamo di fronte a un caso gemello a quello della vicenda Diciotti. E Conte, da giurista, sa bene che in entrambi i casi si perseguiva l’interesse pubblico”. In sintesi: tutto il materiale che verrà presentato in Giunta “attesta condivisione e collaborazione”.
In realtà, Conte si è già inchiodato da solo più volte sulla vicenda.
Mentre Salvini mantiene dall’inizio la stessa ovvia versione, Conte la cambia a ore. Come sua abitudine. Lui è, in effetti, un premier a ore: lo puoi noleggiare per farti un giro al governo.


Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dichiarava il 30 luglio (nel corso della trasmissione In Onda su La7, sul caso Gregoretti) che ‘c’è un dialogo tra i ministeri delle Infrastrutture, dell’Interno e della Difesa’, di fatto smentendo Di Maio e Conte che hanno asserito ieri di non avere mai saputo nulla.



Qui siamo ad una macchietta che affonda sempre più nel ridicolo. Ci vuole dare ad intendere di non ricordarsi se lui sapeva della vicenda Gregoretti, non ricorda di essere stato o meno coinvolto!

















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