lunedì 30 dicembre 2019

IL DESIGNER DEI VIP RAPINATO MILANO:“ACCERCHIATO DA UNA TRENTINA DI NORDAFRICANI”








IL DESIGNER DEI VIP RAPINATO MILANO:“ACCERCHIATO DA UNA TRENTINA DI NORDAFRICANI”







IL DESIGNER DEI VIP, MASSIMO NOCERINO, DERUBATO DEL CELLULARE IN CORSO COMO A MILANO: “ERANO GIOVANI DI ETÀ COMPRESA TRA I 20 E I 28 ANNI. NON MI HANNO MINACCIATO, NÉ PICCHIATO. USANO UN’ALTRA TECNICA: FANNO IN MODO CHE TU NON ABBIA VIA DI FUGA, TI VENGONO ADDOSSO, TI DISTRAGGONO, TI TOCCANO…A LOS ANGELES UNA COSA DEL GENERE NON POTREBBE SUCCEDERE”


«A Los Angeles non solo non mi è mai successa una cosa del genere, ma sarebbe anche impensabile». Così Massimo Nocerino, nato a Milano 53 anni fa ma residente da 20 nella città degli Angeli, racconta la sua disavventura dell’altra notte. Sono le 4 del mattino del 29 dicembre, Max e una sua amica decidono di bere l’ultimo bicchiere in uno dei tanti locali di corso Como.
Scesi da una vettura di Uber, si avviano a piedi verso le insegne ancora accese, quando vengono circondati da una gang di 30 nordafricani: «La mia amica è riuscita a divincolarsi, mentre io sono stato accerchiato da 7/8 giovani di età compresa tra i 20 e i 28 anni. Non mi hanno minacciato, né picchiato. Usano un’altra tecnica: ti si stringono intorno, in modo che tu non abbia via di fuga, ti vengono addosso, ti parlano, ti distraggono, ti toccano, ti prendono le mani e infilano le loro nelle tasche del tuo giubbotto per derubarti».
Max mantiene la calma, non si oppone, non reagisce, percepisce il pericolo: il bottino è un cellulare e un pacchetto di sigarette: «Appena si sono dileguati, mi sono accorto che mi mancava il telefonino: per riaverlo, ho offerto del denaro agli altri del gruppo, amici di quelli che mi avevano appena derubato. Hanno provato a portarmi in una via buia e nascosta dietro corso Como per contrattare: sono scappato, perché intuivo che mi avrebbero fregato il portafogli e tutto il resto».

Max è in città per le vacanze di Natale: a Los Angeles lavora come designer di moda, specializzato nel «customizzare» abiti di scena di artisti come Mickey Rourke, di cui è amico intimo, Julian Lennon, primogenito di John Lennon, Jerry Cantrell, fondatore del gruppo grunge Alice in Chains, Bill Duffy, chitarrista dei Cult, e tanti altri. In questi giorni è ospite della sorella, la senatrice Simona Nocerino, portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato: «Mi ha accompagnato a sporgere denuncia: ci sono rimasto malissimo per questo fatto». Max adesso non vede l’ora di tornare a Los Angeles: «Ho l’aereo di ritorno il 10 gennaio. In California non mi sono mai trovato in pericolo».
Il motivo è semplice. Los Angeles ha zone da cui Max non uscirebbe vivo. Come tutte le metropoli americane. Ma le città sono segregate e nelle zone frequentate da Max ‘loro’ non possono entrare.
Noi, in Europa, stiamo creando un inferno urbano mescolando l’esperimento multietnico americano senza gli spazi immensi dell’America che consentono la segregazione.





A Los Angeles ti passano 50 centesimi di bibita attraverso un vetro antiproiettile con un cassettino ed è un inferno di traffico. Non è che se stai solo a Bel Air puoi descrivere il tutto come un paradiso. E nelle città degli Stati Uniti i postacci sono ovunque. La California in particolare è piena di barboni che cagano in giro.


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