COSTRETTA A TORNARE VERGINE PER SPOSARE ISLAMICO
Si era innamorata di un italiano, ma la famiglia l’ha costretta a sposare un suo connazionale in Marocco. Ma per farlo, si è dovuta operare per tornare vergine. Come se la verginità fosse qualcosa di meramente fisico.
La 34enne marocchina, che era arrivata in Italia per ricongiungimento familiare (da abolire) si innamora di Luciano, un brianzolo di 42 anni che, evidentemente, non aveva molte altre possibilità.
I due si erano conosciuti a Trezzano sul Naviglio: lei sempre in cerca di un lavoro, lui conosciuto tramite un’amica marocchina, Fatiha. Dopo essersi conosciuti, i due hanno iniziato a frequentarsi. Lei aveva 28 anni e racconta lo incontrava “con la morte nel cuore, per paura che qualcuno ci vedesse”. Perché la sua famiglia mai avrebbe accettato questo amore. Tanto che la donna racconta che “se lo avessero saputo, avrei fatto prima a suicidarmi”.
Dopo qualche tempo di frequentazione, è arrivato il primo rapporto sessuale. Poi, durante un viaggio in Marocco, la trappola. Appena tornata a casa, il fratello maggiore le sequestra i documenti: “O sposi Ahmed o non potrai più tornare in Italia”. “Ahmed era andato da mio fratello a chiedere la mia mano. E in quel preciso momento, il mondo mi è crollato addosso. Distrutta. Per la mia famiglia ero ancora vergine. Ho finto di essere felice e poi sono corsa a telefonare a Fatiha. Mi consigliò che dovevo andare subito da un medico a Rabat, uno specializzato a riparare quel tipo di danno, altrimenti rischiavo grosso”. Il dottore è riuscito nell’operazione.
“A Luciano spiegai il mio dramma per telefono e lui si mise a piangere a dirotto, come un bambino, ma non mi cercò più. E io non mi sono sentita più addosso l’ anima e da allora prego sempre Allah di perdonarmi”.
Perché non se ne stanno in Marocco?
A noi Cristiani, ti tagliano la testa come da loro?, oppure ci bruciano vivi come da loro??
Non e' vero?, allora quando sarà, sarai tu il primo,
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