MAROCCHINO CHIEDE DI NON ESSERE ESPULSO PERCHÉ GAY, SALVINI LO ESPELLE LO STESSO
Un marocchino detenuto in carcere a Modena per spaccio di droga ha chiesto di non essere espulso alla fine della pena, perché omosessuale: rischierebbe gravi conseguenze se rimpatriato nel suo Paese, dove i rapporti gay sono reato. Ma sono anche molto diffusi. Anzi, il Marocco è per i gay quello che la Thailandia è per i pedofili.
Il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha però respinto la domanda per “mancanza di prove”. Il detenuto sarà così espulso a fine pena, a giugno.
La sua situazione è stata discussa in udienza giorni fa, davanti al tribunale e in aula il sostituto procuratore generale si era opposto, motivando che mai in precedenza il detenuto aveva fatto cenno alla cosa. Dello stesso parere il tribunale che ha respinto la domanda, argomentando tra l’altro che il detenuto, anche nella sua istanza, aveva fatto riferimento aduna fidanzata in Italia.
A questo proposito il difensore del marocchino ha spiegato tra l’ilarità generale che si era trattato di una scusa, dovuta alla fretta di impugnare il provvedimento, arrivato durante le vacanze di Natale. Ma pensa, il genio ha ammesso in aula di essersi inventato un’istanza falsa, non lo perseguite?
In seguito l’avvocato ha predisposto un nuovo atto e le dichiarazioni sull’omosessualità sono state ribadite dal suo assistito in udienza, ma i giudici non l’hanno accolto. Il difensore spiega che a questo punto non farà ricorso in Cassazione perché l’espulsione “è un provvedimento esecutivo”.
Il decreto sicurezza firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ha stretto le maglie per la richiesta di asilo politico, non basta più dirsi gay per rimanere in Italia.
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