giovedì 28 febbraio 2019

LA SINISTRA DECIDE DI ARRUOLARE SOLDATI ISLAMICI PER FARE LA GUERRA IN ITALIA.

SERVIZI: “SINISTRA ARRUOLA IMMIGRATI PER FARE GUERRA ALL’ITALIA”




I servizi rilevano la principale minaccia interna nella saldatura tra estrema sinistra e immigrati, da utilizzare come teppisti: un po’ come in epoca romana i patrizi utilizzavano gli schiavi contro i plebei
E’ ricca di spunti la relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento, preparata dal Dis.
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Ma, essenzialmente, i punti principali sono l’allarme terrorismo islamico, con il pericolo clandestini-terroristi:


La minaccia jihadista “non ha conosciuto flessioni” come dimostrano le numerose allerte di attacchi pianificati a obiettivi occidentali. Lo rivela la relazione annuale dei Servizi, che spiega come il fenomeno dei “radicalizzati in casa” sia uno dei filoni più impegnativi. “I foreign fighter (immigrati e figli di immigrati islamici) in Siria e Iraq, collegati all’Italia, …


L’avanzata delle mafie straniere, in particolare quella nigeriana, ‘grazie’ ai traghettamenti dalla Libia.

E la saldatura tra estremisti di sinistra e immigrazione, con il tentativo di assoldare carne da cannone tra gli immigrati.
In difficoltà per il mancato ricambio generazionale, gli italiani non se li filano più, l’estrema sinistra punta sull’arruolamento della popolazione straniera: “L’eterogenea galassia dell’antagonismo si è distinta soprattutto per il tentativo di superare una persistente tendenza alla “parcellizzazione delle lotte”, così da dare maggiore compattezza al fronte della contestazione. In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste, il coinvolgimento nelle mobilitazioni della popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di reclutamento “capace di produrre conflitto”.
Capito?
Nella relazione anche un bizzarro riferimento alla cosiddetta ‘ultradestra’:
“Pronunciata vitalità”dell’ultradestra xenofoba e razzista, con rischi di inasprimento in vista del voto Ue.
Si chiama democrazia. Non confondete la cura con la malattia.







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