SAVONA VUOLE LA TURCHIA IN UE, LICENZIATO
Tranquilli, la Turchia non entrerà mai in UE
Il documento porta la firma di Paolo Savona loda un improbabile allargamento dell’Unione europea all’area dei Balcani Occidentali e alla Turchia. Qualcosa che non avverrà mai, sempre che la Ue sopravviva a se stessa. Il che è, forse, anche più improbabile.
La cosa grave è che Savona, sovranista a tempo perso, parla dell’allargamento alla Turchia come di un progetto appoggiato dal governo, cosa che non è, vista la contrarietà della Lega.
Recentemente, Salvini ha detto: “Aprire le porte dell’Europa alla Turchia è escluso – aveva poi spiegato il leader leghista in una intervista – abbiamo già abbastanza problemi di integrazione per far entrare in casa nostra questo Cavallo di Troia”.
Savona del resto è, ormai, un ex ministro, sta per lasciare il ministero per gli Affari europei per guidare la Consob. Un ruolo finanziario che più gli si addice. Probabilmente è anche per queste idee bizzarre che è stato di fatto ‘licenziato’.
In questa bizzarra proposta, che non impegna il governo e che non rappresenta le idee della maggioranza, l’economista vede il governo di Ankara come “un interlocutore fondamentale” per Bruxelles su “sicurezza” e “politica regionale” nel Medio Oriente, nel Golfo e persino “in quadranti più distanti, come il Corno d’ Africa”.
E questo può anche essere vero. Ma interloquire non significa ‘includere’.
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