martedì 26 febbraio 2019

L’ULTIMO SCEMPIO ISLAMICO: BIMBE IN SPOSA A 3 ANNI



A quasi quattro anni dalla brutale aggressione saudita, la guerra in Yemen sta distruggendo generazioni. L’aumento esponenziale dei prezzi dei beni alimentari, unito alla mancanza di fonti di reddito, sta costringendo la popolazione a misure disperate per poter sopravvivere. Ricordiamo che per anni, e ancora oggi, l’Arabia Saudita ha bombardato villaggi con bombe realizzate in Italia.
VERIFICA LA NOTIZIA
In Yemen milioni di persone non hanno cibo. Le prime a farne le spese sono le bambine. L’orrore delle spose bambine Nel Governatorato di Amran nel nord del Paese, ad esempio, tante famiglie stremate, rimaste senza cibo e senza una casa, arrivano al punto di dare in matrimonio figlie anche piccolissime, in un caso anche di tre anni, per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia. Una pratica quella dei matrimoni precoci, che seppur per lungo tempo è stata abituale in Yemen, adesso sta raggiungendo, nell’indifferenza del mondo, proporzioni e modalità scioccanti. Le ragazze solitamente non vengono date in sposa prima di aver raggiunto gli 11 anni, anche se prima sono costrette a svolgere lavori domestici in casa del futuro marito. Hanan, è una bambina di nove anni, da quando è sposata, ha dovuto smettere di andare a scuola: “Mia suocera continua a picchiarmi, e quando scappo via per tornare a casa dai miei genitori, mio padre mi picchia perché sono scappata – racconta – Non voglio essere sposata, vorrei solo tornare a scuola”.


Ora, voi sentite di profughi yemeniti sui barconi? No, nemmeno uno. Il motivo è che nessuno che fugge veramente dalla guerra ha risorse per arrivare in Europa. Da noi arrivano i mafiosi nigeriani.
Se solo spendessimo un centesimo di quanto spendiamo per mantenere Abdul e Mohammed in hotel per mandare cibo in Yemen, forse tante bambine vivrebbero meglio. Ma questo non avrebbe foraggiato coop, Vaticano e ‘ndrangheta e non avrebbe portato avanti il piano di sostituzione etnica.



Nessun commento:

Posta un commento