REDDITO DI CITTADINANZA REVOCATO A 100MILA IMMIGRATI GRAZIE A SALVINI

A pochi mesi dall’avvio dal battesimo, gli uffici dell’Inps stanno controllando le documentazioni inviate, ma secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero superiori a 100mila le famiglie che stanno ricevendo un provvedimento di revoca del trattamento: in pratica una su dieci di quelle che lo ricevono (943mila).
A inizi ottobre, l’Inps aveva inviato un avviso via sms a 520mila famiglie titolari del reddito o della pensione di cittadinanza, sollecitando l’integrazione della domanda presentata a marzo, pena la sospensione del sussidio fino a quando gli adempimenti richiesti non saranno rispettati. Al 21 ottobre, l’80-81% della platea interessata ha dato riscontro alla richiesta. Circa il 19-20 per cento non lo ha fatto: principalmente nuclei di extracomunitari.
Le richieste di integrazione riguardano, nello specifico, l’attestazione che il richiedente non sia soggetto a misure cautelari (arresto, fermo) né che abbia riportato condanne definitive negli ultimi dieci anni, e che in famiglia non ci siano disoccupati a seguito di dimissioni volontarie.
Mentre per gli extracomunitari, si prescrive che “devono produrre una certificazione rilasciata dall’autorità competente dello Stato estero”, tradotta in italiano e “legalizzata” dal consolato italiano comprovante «la composizione del nucleo familiare e il possesso dei requisiti reddituali e patrimoniali”.
Il risultato delle revoche, comunque sia, è che il numero delle famiglie beneficiarie del sussidio potrebbe scendere a quota 850mila, contro il milione 248mila stimato dal governo. Con la conseguenza che la spesa potrebbe calare di circa due miliardi rispetto alla stima originaria. Tutto grazie all’emendamento che la Lega impose in sede di conversione del decreto e che il nuovo governo non è stato in grado di eliminare:
C’è poi il caso del moltiplicarsi di casi, soprattutto al Sud, di titolari del reddito che sono risultati essere spacciatori, contrabbandieri, addirittura usurai: