giovedì 31 ottobre 2019

MARIO GIORDANO SPACCA LE ZUCCHE IN NOME DELLA RESISTENZA AD HALLOWEEN








MARIO GIORDANO SPACCA LE ZUCCHE IN NOME DELLA RESISTENZA AD HALLOWEEN
















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Hallowen è stato imposto nelle teste di una generazione di teledipendenti attraverso la propaganda continua di telefilm americani. Sono gli effetti di una generazione cresciuta con la tv.
Non un danno grave. Ma dimostra come il mezzo sia potente nell’imporre delle abitudini che non esistono.




Hallowen è stato imposto nelle teste di una generazione di teledipendenti attraverso la propaganda continua di telefilm americani. Sono gli effetti di una generazione cresciuta con la tv.
Non un danno grave. Ma dimostra come il mezzo sia potente nell’imporre delle abitudini che non esistono.
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È come introdurre le nutrie nella val Padana coi risultati che si possono avere lungo il Po.




Oggigiorno la realtà che viviamo è una trasposizione di ciò che si vede in televisione, non il contrario. Condivido il gesto simbolico di Giordano, ma Mediaset è quella che più di ogni altra in Italia ha trasmesso i telefilm e film spazzatura yankee.



Pemetto che non avevo visto la trasmissione pertanto non ero a conoscenza della polemica di cui leggo soltanto ora. Nel pomeriggio sul bus ho notato dei bambini stranieri che avevano sacchetti pieni di gadget riguardanti la festa e rimuginavo…se fossi una giovane madre permetterei a mio figlio di seguire il trend o gli spiegherei pacatamente che noi seguiamo le nostre tradizioni che non prevedono la festa di halloween perché pur avendo radici celtiche a noi ricorda molto gli americani che non ci sono troppo simpatici? La risposta è: la seconda opzione. Magari promettendogli di posticipare la festa alla notte di Valpurga 😉



Anche il fatto di avere un giorno festivo tradizionalmente nostro ha influito non poco al successo del 31 ottobre. La gente vede ormai questo come un giorno di festa, tanto domani ci si può svegliare tardi, una specie di sabato al cubo o di ultimo dell’anno.
Dicasi una cosa simile per il 25 aprile. Sarebbe da abolire e ripristinare il 4 novembre come festa nazionale, ma, sono certo, non sarebbe solo l’anpi a protestare, ve l’immaginate i tanti ‘giovani’ (e meno giovani) del popolo del divertimento se gli vai a togliere un giorno di tiepida primavera su cui ormai fanno conto per organizzare festicciole, uscite e picnic? Ed in cambio gli dai un piovoso 4 novembre. Ne uscirebbero pazzi, so assatanati di edonismo, non pensano minimamente che una festa è tale se festeggiata in maniera solenne per una motivazione chiara e riconosciuta nella mente di ognuno, per loro conta solo il divertimento e non sanno nemmeno cosa significhi il 25 aprile storicamente così come non lo sanno del 4 novembre. Un po’ come trascinare i ragazzini ed i lavoratori in ‘sciopero’ fuori dalle scuole o dalle fabbriche il venerdì in un certo senso.

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