giovedì 31 ottobre 2019

“TI AMMAZZIAMO”, GENITORI NORDAFRICANI MINACCIANO MAESTRA ASILO







“TI AMMAZZIAMO”, GENITORI NORDAFRICANI MINACCIANO MAESTRA ASILO







“Sei brutta e cattiva, devi morire”. Così i genitori musulmani di una bambina hanno minacciato di morte la maestra di un asilo alla periferia sud di Milano. Dove ormai gli italiani sono quasi minoranza.
“Ti ammazziamo, devi morire”, hanno gridato alla maestra nel pomeriggio di giovedì 24 ottobre. L’educatrice è stata aggredita dalla coppia di nordafricani.
“Quel giorno la bambina era stata particolarmente irrequieta sin dalla mattina , come riferitomi da una collega – racconta la maestra – Stava piangendo perché voleva scappare al momento dell’uscita e l’ho spiegato anche sua madre”. Ma, a quanto pare, i genitori della piccola non avrebbero creduto alla versione della donna, tanto da insultarla pesantemente. A rivolgere le offese sarebbe stata dapprima la mamma della giovane alunna: “Mi ha urlato delle frasi in arabo – prosegue il racconto della vittima -poi ha detto ‘lei brava, tu sei una maestra cattiva”, e si è allontanata dalla scuola su tutte le furie”.
“Ho sentito che urlava il mio nome – dichiara la maestra -In quel momento, ero con altri 16 bambini che stavano facendo merenda e ho pensato innanzittutto a proteggere loro”. Dunque, l’educatrice avrebbe raggiunto la coppia nell’atrio nel tentativo di sedare gli animi ma con insuccesso. “Entrambi urlavano contro di me e lui, il papà, mi ha detto ‘tu brutta, tu devi morire perché hai picchiato la mia bambina!Ti ammazzo, devi morire’. Mi ha particolarmente spaventata perché tutto il tempo aveva le mani in tasca, pensavo fosse armato. Io sono rimasta letteralmente paralizzata, impaurita”, racconta la donna. Allarmata dalle circostanze, la donna ha chiamato il 112 per chiedere aiuto ma quando i militari dell’Arma hanno raggiunto l’istituto, i genitori della bambina erano andati già via.
Il giorno seguente, la maestra ha sporto denuncia in commissariato. “Voglio che resti traccia di questa aggressione – afferma – una cosa del genere non può e non deve succedere in una scuola, specie alla presenza di bambini tra i 3 e i 5 anni. In ogni caso, a me interessa solo il bene della piccola”.
Sul caso è intervenuto anche il segretario Diccap-Sulpm Daniele Vinci che non ha mancato di esprime solidarietà alla donna: “Chiederemo un incontro urgente con il Comune, affinchè si affronto al più presto il tema della sicurezza a scuola”.
Perché, ‘loro’, sono nelle nostre scuole?





Perchè i nostri percorsi scolastici culminano con delle bellissime lezioni tenute alla “Sapienza” da delle professoresse di naso dove la gente si becca una bella tubercolosi. Se uno non fosse preparato alla “diversità” non potrebbe affrontare certe cose.
Vero Professoressa Kajon?


Alla Sapienza si beccano molte cose, anche le pallottole dai bidelli, che poi dopo un sommario processo fanno una brillante carriera, forse politica, non ricordo esattamente.
Comunque dal momento che non vogliono mettere le telecamere è vero che diventa difficile fonfutare l’accusa che la bambina non è stata picchiata. Al tempo stesso se uno instaura in classe un clima di terrore a suon di calci in culo con le scarpe a punta rinforzata, non essendoci video che possono confermare, le maestrine potranno godere di pace e tranquillità.


Vi ricordate gli spot dei prodotti “Sole” degli anni 90? Quelli con la coppia con lui un po’ sfigatello e lei molto volitiva? Slogan “Chi prova sole non lo lascia più”?
I due girarono poi un film che aveva la stessa trama della tragedia di Marta Russo. La Russo fu uccisa pochi mesi dopo e il film sparì.
Curioso.
https://www.youtube.com/watch?v=JPWWii20A-I


trovato: “Con rabbia e amore” (1997), tecnicamente mai passato al cinema.

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