ITALIANI PAGANO PER FARE ARRIVARE 3.600 PARENTI DI IMMIGRATI
ITALIANI PAGANO PER FARE ARRIVARE 3.600 PARENTI DI IMMIGRATI
Queste sono tutte cose che gli elettori non sanno. Votano per chiudere le frontiere, e questi prendono i vostri soldi e li usano per fare arrivare in Italia moglie, figlie e parenti degli immigrati: un’immigrazione di ripopolamento, invece che per lavoro.
Sono questi gli obiettivi che hanno animato il progetto Form@ (Formazione orientamento ricongiungimento familiare), cofinanziato dal fondo Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione), dal ministero dell’Interno in veste di autorità responsabile, dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come autorità delegata e con il sostegno del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il progetto, che è stato gestito dai quattro patronati del Ce.Pa, Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Patronato Acli affiancati da Anolf Cisl, Angi (Associazione Nuova Generazione Italocinese), Ils (International Language School) e Unirama, si è chiuso oggi, con un seminario a Roma, durante il quale sono stati presentati i risultati.
“Un progetto importante -ha detto ad Adnkronos/Labitalia Michele Pagliaro, presidente nazionale Inca Cgil- e sicuramente significativo, in cui il ruolo dell’Inca è stato fondamentale. Un progetto che abbiamo sviluppato attraverso un bando del ministero del Lavoro e ci ha visto, nel ruolo di patronato capofila, lavorare insieme all’Inas, all’Ital Uil e ad Acli e che ha prodotto qualcosa come 3.600 richieste di ricongiungimento, che hanno attraversato tutti i Paesi della fascia subsahariana del Nord Africa, il Perù, la Cina e molte altre nazioni.
In pratica voi pagate per fare arrivare in Italia i parenti degli immigrati. Che è poi come la Francia si è ridotta come si è ridotta:
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