giovedì 31 ottobre 2019

GLI ISLAMICI VENGONO IN ITALIA PER IMPARARE L'ARABO.



MILANO, A SCUOLA SI INSEGNA IN ARABO PERCHÉ FIGLI IMMIGRATI NON CAPISCONO L’ITALIANO









Nelle scuole elementari di Milano le maestre parlano arabo.
È questa la soluzione adottata da una maestra dell’istituto compresivo Giacosa, quello che tutti conoscono come la scuola del Parco Trotter.

Antonella Meiani spiega in un’intervista: “Nella mia classe, la Quinta E, ci sono sette bambini egiziani, due appena arrivati: così gli altri, che parlano benissimo le due lingue, mi insegnano le parole principali per farmi capire da loro”.
Il tutto a discapito dei poveri bimbi italiani ostaggio, a casa loro, dell’immigrazione. Ma la maestra se ne sbatta dei bambini italiani, del resto la pagano gli arabi, no?
E su Facebook ha anche condiviso il “vocabolario arabo per la maestra Antonella” compilato dai suoi studenti egiziani. I due bambini hanno anche redarguito l’insegnante, invitandola a “Imparare l’arabo” e a “studiare”.
“Ora sto cercando di imparare a pronunciare correttamente le prime parole, e quando dico “mashi”, che vuol dire “va bene”, gli occhi dei miei nuovi bambini si illuminano”, dice Antonella. La sua, secondo lei, è addirittura “un’idea da brevettare”.
Noi abbiamo brevettato un’altra cosa. Luccica.
Silvia Sardone, consigliere di opposizione: “A Milano ci sono 53 scuole primarie e 28 secondarie dove il 30% dei bambini sono stranieri. Questi numeri, che mi sono stati forniti dall’assessorato all’Educazione e Istruzione in seguito a una mia interrogazione comunale, devono far riflettere: la formazione dei bambini parte proprio dalle scuole elementari ed è inevitabile che in classi dove gli stranieri sono una buona parte o addirittura la maggioranza i programmi d’insegnamento rallentino”.
“L’assessore Galimberti spiega che sono un numero esiguo i bambini da poco arrivati in Italia e ancora non pronti a seguire i propri compagni italiani, ma il sentire comune dei genitori e di parecchi insegnanti dice tutt’altro. Non dimentichiamoci infatti che alcune comunità, quella cinese su tutte, sono molto chiuse e gli insegnanti faticano a interagire coi genitori degli alunni. Spesso inoltre i bambini a casa parlano nella lingua d’origine e questo non aiuta nessuno, né loro stessi né i compagni che ritrovano a scuola”.
“Delle 53 primarie dove viene superata la quota del 30% se ne contano addirittura 20 dove più della metà degli alunni è di cittadinanza non italiana: su tutte il caso emblematico della scuola di via Paravia a San Siro, dove gli stranieri sono l’83%. Una massiccia presenza di bambini immigrati la si trova anche nelle scuole di piazza Gasparri (72,5%), via Crespi (67,5%), via Russo (65%)”.
E le medie: “Delle 28 dove viene superata la quota del 30% ne troviamo 8 dove oltre la metà degli alunni è straniera. Alla Vincenzo Russo l’81% di bambini sono immigrati, in via Giacosa il 70,5%, in via Crespi il 70%. Ovviamente si tratta sempre di scuole situate in periferia. San Siro, Comasina, via Padova, Corvetto: tutti quartieri dove l’italiano viene parlato poco anche per strada visto che le case popolari sono ormai pressoché abitate da soli stranieri”.
“A questo portano i quartieri ghetto creati da Pisapia prima e Sala ora: gli italiani sono in netta minoranza anche nelle scuole dell’obbligo. Il multiculturalismo tanto osannato a sinistra non contribuisce in alcun modo all’integrazione, anzi crea solo disparità che si traducono in una scarsa preparazione scolastica dei bambini, che proprio durante questa giovane età devono invece essere guidati a una crescita che possa formarli anche per il futuro”.
Reportage del Giornale:
E’ solo l’aspetto scolastico di un dramma demografico. Secondo uno studio che abbiamo già presentato,e che i media italiani hanno riciclato una settimana dopo, questo sarà l’andamento della presenza musulmana in Europa nei prossimi anni, a seconda del livello di immigrazione:
Amount of growth in Europe's Muslim population depends on future migration



Ai ritmi attuali, in Italia avremo oltre 8 milioni di residenti musulmani entro il 2050:


Muslims in the EU, Norway and Switzerland in 2050: high migration scenario


Muslims in the EU, Norway and Switzerland in 2050: high migration scenario


I numeri ci dicono che quasi il 19 per cento della popolazione residente non è italiana già oggi.
E già oggi, circa un terzo dei nuovi nati è straniero. Incrociando i dati della ricerca PEW e gli attuali numeri di Milano, visto che la crescita di immigrati musulmani mima quella degli immigrati in generale, si scopre che, a questi ritmi, e senza opporsi, nel 2050 questo comune sarà abitato da una minoranza italiana del 40%. Il resto, tutti immigrati e figli/nipoti di immigrati, sarà composto da un 25% di islamici e un 35% di altra religione. Sono numeri arrotondati.
Se diamo ragione al grafico in alto, il punto di non ritorno per Milano, che la renderà la prima grande città ‘italiana’ a maggioranza straniera, arriverà intorno al 2040, quando la presenza di immigrati islamici e non sarà cresciuta di un fattore superiore a 2.5 rispetto a oggi.
Quindi, se non facciamo qualcosa, i figli di chi oggi va a scuola, conosceranno una Milano dove sono stranieri.
Quando vi dicono che non c’è alcuna invasione, mentono. Non è assolutamente il tempo di votare partiti moderati. Ci potrà salvare solo quello che loro chiamano ‘estremismo’.
Perché sia chiaro: questa è una guerra combattuta a colpi di ‘bambini’. E tutto questo accadrà solo se ci arrendiamo. Ma la resa non è tra le opzioni.
Perché se già oggi che sono minoranza si permettono di pregare Allah davanti al Duomo, quando saranno maggioranza ne faranno una moschea.
E ci sono già oggi quartieri, intere zone, dove gli italiani sono ‘ospiti’:


































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