giovedì 30 dicembre 2021

GRAZIE AGLI ANTI-FASCISTI SUPER COGLIONI, UN ALTRO UTENTE DI FACEBOOK, VINCE LA CAUSA E VIENE RISARCITO DA FACEBOOK PER DANNI MORALI IN EURO................



FACEBOOK DOVRÀ RISARCIRE UN UTENTE CANCELLATO PER I POST SU MUSSOLINI 🤭

DICEMBRE 30, 2021










Facebook dovrà risarcire i danni a un utente italiano che aveva avuto l’account bloccato per 4 mesi dopo la pubblicazione di alcuni post su Mussolini e sulla Repubblica sociale con la sentenza della Corte d’appello dell’Aquila 1659 pubblicata lo scorso 9 novembre che fa il punto sul rapporto contrattuale che si instaura quando ci si iscrive a una community virtuale.

L’avvocato bolognese Gianni Correggiari era stato “bannato” da Facebook per aver pubblicato le foto di Benito Mussolini e alcuni post con la bandiera della Repubblica Sociale Italiana. Post che, secondo il Social network, violavano il rispetto degli standard della community. Oltre ad aver rimosso dal profilo dell’avvocato una foto di Mussolini in occasione del suo compleanno, Facebook aveva anche sospeso l’utilizzo dell’account dello stesso per episodi analoghi per un totale di 123 giorni complessivi. L’utente Fb aveva presentato ricorso assistito dall’avvocato Antonio Pimpini del foro di Chieti. Nel febbraio 2020, il Tribunale di primo grado aveva condannato Facebook a un risarcimento di 15mila euro a titolo di danno morale.

Nella sentenza del novembre scorso, la Corte d’appello ha ritenuto lecite le prime due sospensioni dell’account effettuate per commenti lesivi dell’altrui reputazione. Infatti, l’utente aveva, tra l’altro, definito “cretino” il proprio interlocutore, mentre ha ritenuto illegittime le successive. E questo perché «la mera pubblicazione di una foto con un commento che si limita all’espressione del proprio pensiero (…) non si ritiene sufficiente a violare gli standard della comunità». Per questo motivo, i giudici hanno ridimensionato il risarcimento dovuto, quantificandolo in tremila euro complessivi anziché 15mila.

«Ha vinto la Libertà», ha scritto su Fb Gianni Correggiari commentando la sentenza d’Appello. «Facebook in grado d’appello ha ottenuto la riduzione del risarcimento a me riconosciuto in primo grado, la Corte avendo ritenuto legittime due sospensioni su cinque da me subite. I post illegittimi sarebbero due. Nel primo, l’aver definito in termini offensivi la vecchia proposta di legge Fiano. Il secondo, l’aver definito, in una chat, “cretino” uno che si era comportato da tale. E contro questa parte della sentenza ricorrerò per Cassazione.

La cosa importante è però che la Corte d’Appello ha ritenuto che le mie dichiarazioni ritenute apologetiche del fascismo costituissero “legittima espressione del pensiero”. Non censurabile neppure da Facebook. Qualche migliaio di euro in più o in meno non spostano i termini della questione. Che è questa: Facebook non può censurare le opinioni. L’ha scritto, per la prima volta, una Corte d’Appello in Italia».






















 

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