mercoledì 27 dicembre 2023

ISLAM INCOMPATIBILE CON LA NOSTRA COSTITUZIONE

DICEMBRE 28, 2023






Gli imam che guidano gli invasori islamici che vogliono trasformare Monfalcone nella loro testa di ponte in Italia, asseriscono che vietare le moschee abusive sarebbe “incostituzionale”. E non dubitiamo che troveranno qualche toga ideologicamente corrotta a dare loro ragione.

In realtà, ad essere incostituzionale è l’islam. E’ il suo programma politico che è scritto nel Corano. Un libro che non è come la Bibbia ma il dio dell’islam. Mentre il nostro si è incarnato nella carne, il loro si è rivelato nel Corano. Per questo l’islam non lascia spazio di interpretazione: il Corano è legge divina.

Ed è incostituzionale. Perché prescrive la sottomissione degli ‘infedeli’. Perché prescrive lo sgozzamento rituale degli animali. Perché colloca la femmina al ruolo di non persona.

E’ bizzarro che alcuni riescano a parlare di ‘sostituzione etnica’ solo quando c’è da difendere Israele invece della nostra identità. Ed è ancora più bizzarro che si pensi che la ‘cultura’ sia un fenomeno distinto dall’identità genetica di una popolazione. Come se gli italiani avessero realizzato quello che hanno realizzato per caso, e non perché espressione della propria identità genetica.

Il rischio sostituzione etnica – L’autore de «Lo scontro delle civiltà» è convinto della loro inconciliabilità, tanto da invitare quella c.d. occidentale a difendere i propri valori, che sono e rimangono quelli di portata universale. Il che ci rinvia a quella che dovrebbe costituire la maggiore preoccupazione, cioè la crescente immigrazione non solo dall’Africa ma anche dall’Asia islamiste, che porta con sé ben radicata la fede e la pratica religiosa respirata fin dalla nascita. Non occorre ricorrere ad alcuna pedanteria filologica per verificare l’assoluta incompatibilità del Corano con la nostra Costituzione, là dove inclina chiaramente per uno stato teocratico e per una visione tribale dei diritti civili, con a perno la sottomissione della donna.

Si può fare dell’ironia sulla espressione «sostituzione etnica», che non ha di pe sé nessuna connotazione razzista, essendo la parola etnia riferita non al genoma ma alla cultura, ma questa sostituzione ha avuto corso più volte nella storia, tanto da aver portato a tutta una legislazione nazionale ed internazionale a protezione delle «minoranze etniche».

Oggi non lo siamo, ma già nel nuovo secolo? Noi saremo già morti, gli autoctoni saranno minoritari, chi salverà da una religione iconoclasta come la musulmana la pittura, scultura, architettura cristiana, patrimonio non dell’Italia, ma dell’umanità?

Non esiste identità se non esiste un popolo ad esprimerla. Un popolo che condivida, anche, una identità genetica comune.

Quindi non abbiamo alternativa: azzerare l’immigrazione islamica.






















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