GIUDICE VIETA ESPULSIONE TRANS: “IN BRASILE RISCHIA LA MORTE”
DICEMBRE 31, 2023
In questa sentenza manca solo che il cosiddetto giudice utilizzi gli asterischi, poi potrebbe candidarsi direttamente con +Europa.
L’Italia, paese notoriamente omofobo, deve concedere asilo politico ad un travestito perché questo rischia la morte nel paese dei trans, il Brasile.
Ormai i magistrati fanno a gara per chi emette la sentenza più demenziale. Questa, arrivata in extremis nel 2023, si candida certamente come una delle più stupide. Tipo Iolanda.
Il tribunale di Brescia ha riconosciuto la famigerata protezione speciale che Meloni non abroga ad un trans di 50 anni di origini brasiliane residente in provincia di Bergamo dove convive, ribaltando la decisione della Commissione per la protezione internazionale di Brescia che aveva, ovviamente, negato il provvedimento.
“In caso di rimpatrio teme di subire torture e maltrattamenti e finirà per essere uccisa dai familiari che, ancora oggi, non accettano la richiedente per quello è” ha riconosciuto il tribunale ricordando che il Brasile “è il Paese con il maggior numero di persone transessuali uccise ogni anno, primato che mantiene da 13 anni”.
Il richiedente in passato è stato condannato in via definitiva per rapina e danneggiamento elemento per la Commissione determinante per non concedere la protezione. Invece, siccome crede di essere una donna, allora deve rimanere in Italia. Magari al giudice stanno simpatici i trans.
Il tribunale di Brescia ha accolto il ricorso del trans, difeso dall’avvocato Stefano Afrune, sostenendo che “i fatti penali risalgono al 2012, successivamente non sono stati commessi altri illeciti e la ricorrente ha reperito lecite attività lavorative”. 🤡
E che quindi “mancano ragioni per negare alla ricorrente il soggiorno in Italia mentre un eventuale rimpatrio si porrebbe in aperto contrasto con il diritto tutelato dall’art. 8 Cedu”.
Usa anche il magistrato usa anche il femminile per riferirsi al travestito e si rifà al famigerato Cedu, un tribunale sovranazionale.
La magistratura deve essere normalizzata nel 2024. La sovranità appartiene al popolo, non ai giudici. Nemmeno a quelli ai quali stanno simpatici i trans.
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