mercoledì 27 dicembre 2023

 BREAKING NEWS, FRIULI, INVASIONE

GUERRIGLIA AL CENTRO ACCOGLIENZA: IMMIGRATI IN FUGA DIFESI DAL PD

DICEMBRE 27, 2023






























Un pericoloso clandestino in fuga, due riacciuffati alla stazione di Gorizia, un quarto ricoverato in ospedale ma, purtroppo, solo con una gamba fratturata dopo essere caduto da un’altezza di tre metri mentre tentava di scappare assieme agli altri tre criminali.

E’ il bilancio dell’ennesima notte di violenza afroislamica al Cpr di Gradisca d’Isonzo, dove quattro tunisini hanno tagliato una rete elettrosaldata, accedendo così ai corridoi da cui poi hanno raggiunto i muri perimetrali della struttura, sui quali si sono arrampicati per allontanarsi dall’ex caserma Polonio.

L’africano in fuga si aggiunge ai tre già scappati una settimana fa dopo i tumulti della serata di sabato scorso, ma sono già tre in altrettante settimane gli episodi in cui le forze dell’ordine sono dovute intervenire per riportare all’ordine la situazione nel centro per il rimpatrio.

I CPR devono essere trasformati in prigioni perché ospitano criminali. Prigioni gestite dai militari che, invece, usiamo per pattugliare i confini di Libano e Lettonia agli ordini degli americani.

“Ogni giorno – sottolinea Giovanni Sammito della segreteria nazionale Siulp – si registrano tafferugli al Cpr gradiscano. La chiusura temporanea del sito si rende necessaria per svolgere lavori di adeguamento alla struttura. E al Ministero chiediamo rinforzi fissi”.

Non vanno adeguati: vanno trasformati in prigioni.

Il sindaco Linda Tomasinsig, Pd, invece vuole chiuderlo con gli altri Cpr per liberare gli stupratori, spacciatori e delinquenti clandestini: “I Cpr non sono strutture sicure sotto nessun punto di vista – sottolinea – quello di Gradisca va chiuso: evidentemente il sindacato ha il polso della situazione all’interno. Chiederò ai parlamentari di visitare il centro per accertarsi delle condizioni di detenuti e agenti”.

Poveri detenuti. La sinistra odia l’Italia.







ma cosa aspettiamo di mettere tutte queste “risorse” in campi di concentramento guardati dall’esercito che dovrebbe nel più breve tempo possibile riportarli nei loro paesi, con spese a carico dello Stato da cui sono partiti?













Nessun commento:

Posta un commento